Papa Francesco ha ridotto allo stato laicale l’ex cardinale Theodore Edgar McCarrick per pedofilia. Un provvedimento che non ha precedenti nella storia della Chiesa cattolica. Era stato lo stesso Bergoglio, nel luglio 2018, a togliere la porpora a McCarrick. Già questa era una punizione durissima che Francesco aveva adottato, nel marzo 2015, anche per l’ex cardinale scozzese Keith Michael Patrick O’Brien, colpevole di aver abusato di alcuni seminaristi e sacerdoti, ma non di minori. Un provvedimento, quello di togliere la porpora a un membro del Collegio cardinalizio, che non veniva applicato dal 1927, ovvero da quando Pio XI tolse la berretta rossa al cardinale francese Louis Billot, ma per motivi politici. Mai, però, come nel caso di McCarrick, un porporato era stato ridotto allo stato laicale. “In data 11 gennaio 2019, – si legge in un comunicato vaticano – il Congresso della Congregazione per la dottrina della fede ha emanato il decreto conclusivo del processo penale a carico di Theodore Edgar McCarrick, arcivescovo emerito di Washington, D.C., con il quale l’accusato è stato dichiarato colpevole dei seguenti delitti perpetrati da chierico: sollecitazione in confessione e violazioni del sesto comandamento del decalogo con minori e adulti, con l’aggravante dell’abuso di potere, pertanto gli è stata imposta la pena della dimissione dallo stato clericale. Il 13 febbraio 2019 la Sessione Ordinaria (Feria IV) della Congregazione per la dottrina della fede ha esaminato gli argomenti presentati nel ricorso del ricorrente e ha deciso di confermare il decreto del Congresso. Questa decisione è stata notificata a Theodore McCarrick in data 15 febbraio 2019. Il Santo Padre ha riconosciuto la natura definitiva, a norma di legge, di questa decisione, la quale rende il caso res iudicata, cioè non soggetta ad ulteriore ricorso”.
La riduzione allo stato laicale di McCarrick arriva dopo mesi di polemiche da parte dell’ex nunzio a Washington, monsignor Carlo Maria Viganò. Il diplomatico vaticano ha rivelato di aver comunicato personalmente a Francesco, appena tre mesi dopo la sua elezione al pontificato, nel giugno 2013, gli abusi sessuali commessi da McCarrick. Ma secondo Viganò il pontefice avrebbe contribuito a coprirli e per questo motivo il nunzio apostolico ha chiesto perfino le dimissioni di Bergoglio. Un’accusa reiterata negli ultimi mesi da parte di colui che è stato subito ribattezzato il “Savonarola di Varese”. Ma la cui infondatezza è emersa da subito.
Francesco, appena verificata la veridicità delle accuse di abusi sessuali su minori, ha tolto immediatamente la porpora a McCarrick e, al termine del processo della Congregazione per la dottrina della fede, lo ha ridotto allo stato laicale. Una decisione che arriva alla vigilia del vertice sulla pedofilia del clero convocato dal Papa in Vaticano e al quale prenderanno parte tutti i presidenti delle Conferenze episcopali del mondo. Ma anche all’indomani della nomina a camerlengo di Santa Romana Chiesa del cardinale Kevin Joseph Farrell, che fu ordinato vescovo proprio da McCarrick e che fu suo ausiliare a Washington. Farrell, che nella capitale degli Stati Uniti ha condiviso l’appartamento insieme con McCarrick, è stato accusato più volte di aver coperto gli abusi commessi dall’ex cardinale di Washington. Accuse che Francesco ha voluto smentire pubblicamente affidandogli il compito di massima fiducia di camerlengo, ovvero di colui che durante la Sede Vacante amministra i beni temporali del Vaticano.
La nomina di Farrell è anche un messaggio del Papa alla Chiesa americana travolta dagli scandali della pedofilia del clero. Bergoglio vuole sottolineare che con la riduzione allo stato laicale di McCarrick non crolla la sua fiducia e quella della Chiesa intera, soprattutto dei fedeli, verso l’episcopato e il clero Usa. Una cosa sono i reati commessi dall’ex cardinale, altra, invece, è l’opera di contrasto alla pedofilia messa in atto, per esempio, a Boston dal porporato cappuccino Sean Patrick O’Malley. Non è un caso, infatti, se il Papa ha nominato il cardinale di Chicago, Blase Joseph Cupich, membro del comitato organizzativo del summit sugli abusi convocato in Vaticano. Francesco vuole fare un netto distinguo tra la vicenda di McCarrick e la Chiesa Usa ed evitare che le due cose si possano sovrapporre.
Twitter: @FrancescoGrana
Cronaca
Pedofilia nella Chiesa, il Papa riduce allo stato laicale l’ex cardinale di Washington McCarrick: è la prima volta nella storia
La decisione arriva dopo mesi di polemiche da parte dell’ex nunzio a Washington, monsignor Carlo Maria Viganò. Il diplomatico vaticano ha rivelato di aver comunicato personalmente a Francesco, appena tre mesi dopo la sua elezione al pontificato, nel giugno 2013, gli abusi sessuali commessi da McCarrick
Papa Francesco ha ridotto allo stato laicale l’ex cardinale Theodore Edgar McCarrick per pedofilia. Un provvedimento che non ha precedenti nella storia della Chiesa cattolica. Era stato lo stesso Bergoglio, nel luglio 2018, a togliere la porpora a McCarrick. Già questa era una punizione durissima che Francesco aveva adottato, nel marzo 2015, anche per l’ex cardinale scozzese Keith Michael Patrick O’Brien, colpevole di aver abusato di alcuni seminaristi e sacerdoti, ma non di minori. Un provvedimento, quello di togliere la porpora a un membro del Collegio cardinalizio, che non veniva applicato dal 1927, ovvero da quando Pio XI tolse la berretta rossa al cardinale francese Louis Billot, ma per motivi politici. Mai, però, come nel caso di McCarrick, un porporato era stato ridotto allo stato laicale. “In data 11 gennaio 2019, – si legge in un comunicato vaticano – il Congresso della Congregazione per la dottrina della fede ha emanato il decreto conclusivo del processo penale a carico di Theodore Edgar McCarrick, arcivescovo emerito di Washington, D.C., con il quale l’accusato è stato dichiarato colpevole dei seguenti delitti perpetrati da chierico: sollecitazione in confessione e violazioni del sesto comandamento del decalogo con minori e adulti, con l’aggravante dell’abuso di potere, pertanto gli è stata imposta la pena della dimissione dallo stato clericale. Il 13 febbraio 2019 la Sessione Ordinaria (Feria IV) della Congregazione per la dottrina della fede ha esaminato gli argomenti presentati nel ricorso del ricorrente e ha deciso di confermare il decreto del Congresso. Questa decisione è stata notificata a Theodore McCarrick in data 15 febbraio 2019. Il Santo Padre ha riconosciuto la natura definitiva, a norma di legge, di questa decisione, la quale rende il caso res iudicata, cioè non soggetta ad ulteriore ricorso”.
La riduzione allo stato laicale di McCarrick arriva dopo mesi di polemiche da parte dell’ex nunzio a Washington, monsignor Carlo Maria Viganò. Il diplomatico vaticano ha rivelato di aver comunicato personalmente a Francesco, appena tre mesi dopo la sua elezione al pontificato, nel giugno 2013, gli abusi sessuali commessi da McCarrick. Ma secondo Viganò il pontefice avrebbe contribuito a coprirli e per questo motivo il nunzio apostolico ha chiesto perfino le dimissioni di Bergoglio. Un’accusa reiterata negli ultimi mesi da parte di colui che è stato subito ribattezzato il “Savonarola di Varese”. Ma la cui infondatezza è emersa da subito.
Francesco, appena verificata la veridicità delle accuse di abusi sessuali su minori, ha tolto immediatamente la porpora a McCarrick e, al termine del processo della Congregazione per la dottrina della fede, lo ha ridotto allo stato laicale. Una decisione che arriva alla vigilia del vertice sulla pedofilia del clero convocato dal Papa in Vaticano e al quale prenderanno parte tutti i presidenti delle Conferenze episcopali del mondo. Ma anche all’indomani della nomina a camerlengo di Santa Romana Chiesa del cardinale Kevin Joseph Farrell, che fu ordinato vescovo proprio da McCarrick e che fu suo ausiliare a Washington. Farrell, che nella capitale degli Stati Uniti ha condiviso l’appartamento insieme con McCarrick, è stato accusato più volte di aver coperto gli abusi commessi dall’ex cardinale di Washington. Accuse che Francesco ha voluto smentire pubblicamente affidandogli il compito di massima fiducia di camerlengo, ovvero di colui che durante la Sede Vacante amministra i beni temporali del Vaticano.
La nomina di Farrell è anche un messaggio del Papa alla Chiesa americana travolta dagli scandali della pedofilia del clero. Bergoglio vuole sottolineare che con la riduzione allo stato laicale di McCarrick non crolla la sua fiducia e quella della Chiesa intera, soprattutto dei fedeli, verso l’episcopato e il clero Usa. Una cosa sono i reati commessi dall’ex cardinale, altra, invece, è l’opera di contrasto alla pedofilia messa in atto, per esempio, a Boston dal porporato cappuccino Sean Patrick O’Malley. Non è un caso, infatti, se il Papa ha nominato il cardinale di Chicago, Blase Joseph Cupich, membro del comitato organizzativo del summit sugli abusi convocato in Vaticano. Francesco vuole fare un netto distinguo tra la vicenda di McCarrick e la Chiesa Usa ed evitare che le due cose si possano sovrapporre.
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LA PROFEZIA DEL DON
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Parigi, 13 mar. (Adnkronos) - La regina Camilla ha inviato una lettera a Gisele Pelicot, la donna francese che il marito ha fatto violentare per anni da decine di uomini, per "esprimerle la sua solidarietà ai massimi livelli". Lo ha riferito a Newsweek un collaboratore reale, aggiungendo che la sovrana, che lavora da anni per le vittime di violenza domestica, ha voluto riconoscere "la straordinaria dignità e il coraggio" della donna francese.
Dominique Pelicot ha ripetutamente drogato e violentato la moglie Gisèle per quasi un decennio, ha reclutato decine di uomini per fare lo stesso e ha filmato più di 200 di queste aggressioni in un caso che ha sconvolto la Francia e il mondo. E la regina "è rimasta profondamente colpita da questi fatti e dalla straordinaria dignità e dal coraggio di quella donna nel render pubblica la sua vicenda", ha affermato la fonte. "Naturalmente, ha contribuito a mettere in luce un problema sociale molto significativo, nonostante tutte le sofferenze personali che aveva attraversato".
"Quindi - prosegue la fonte reale - come sostenitrice di lunga data delle vittime di abusi domestici e sessuali, la regina ha scritto in privato a madame Pelicot, determinata a esprimerle al massimo il proprio sostegno." La lettera è un esempio del modo in cui Camilla intenda fare a livello globale ciò che fa regolarmente in Gran Bretagna - scrive il Newsweek - come dimostra la visita del 6 febbraio a Brave Spaces, a Exeter, nel sud-ovest dell'Inghilterra. L'organizzazione benefica spera di trovare una sede permanente, ma al momento offre supporto alle vittime di violenza domestica da una stanza sul retro del CoLab, uno sportello unico che fornisce servizi di supporto a una moltitudine di persone vulnerabili.
Quando la busta con il sigillo della famiglia reale britannica è arrivata insieme a migliaia di lettere di sostegno, la signora Pelicot "era sbalordita, commossa e molto orgogliosa di vedere che era riuscita a portare la sua battaglia fino alla famiglia reale britannica", ha detto a Le Monde l'avvocato della donna, Antoine Camus.
Il processo per stupro di massa, durato tre mesi in Francia lo scorso autunno, ha visto 51 uomini condannati per un totale di 428 anni. L'elettricista in pensione Pelicot è stato incarcerato alla pena massima di 20 anni. La 72enne, che The Independent ha definito la donna più influente del 2025, ha coraggiosamente scelto di rinunciare all'anonimato durante il processo che si è svolto nel villaggio di Mazan, nel sud-est della Francia.
Tel Aviv, 13 mar. (Adnkronos) - "In merito all'accusa del sangue pubblicata dalla 'Commissione d'inchiesta': è uno dei peggiori casi di accusa del sangue che il mondo abbia mai visto (e il mondo ne ha visti molti). Accusa le vittime dei crimini commessi contro di loro. Hamas è l'organizzazione che ha commesso orrendi crimini sessuali contro gli israeliani. È davvero un documento malato che solo un'organizzazione antisemita come l'Onu potrebbe produrre". Lo ha scritto su X il portavoce del ministero degli Esteri israeliano Oren Marmorstein.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - Si terrà la prossima settimana, probabilmente giovedì 20 marzo, una seduta straordinaria della Camera dei deputati di tre ore e mezza per discutere le mozioni delle opposizioni sull'emergenza carceri. Lo ha stabilito la Conferenza dei capigruppo di Montecitorio.
Ramallah, 13 mar. (Adnkronos) - Secondo la Società dei prigionieri palestinesi e la Commissione per gli affari dei prigionieri ed ex prigionieri, almeno 25 palestinesi sono stati arrestati dalle forze israeliane durante le ultime incursioni nella Cisgiordania occupata. Tra gli arrestati ci sono una donna e diversi ex prigionieri, si legge nella dichiarazione congiunta su Telegram. Aumentano gli arresti a Hebron, dove secondo l'agenzia di stampa Wafa oggi sono state arrestate 12 persone, tra cui 11 ex prigionieri.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - "Non c'è stato l'affidamento da parte del governo di infrastrutture critiche del Paese a Starlink" e "come già rassicurato dal presidente Meloni ogni eventuale ulteriore sviluppo su questa questione sarà gestito secondo le consuete procedure". Lo ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani in Senato rispondendo a una interrogazione del Pd.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - Per quel che riguarda il piano 'Italia a 1 giga', "con riferimento alle aree più remote, il governo sta valutando con Starlink e altri operatori l'ipotesi di integrazione della tecnologia satellitare come complemento alle infrastrutture esistenti". Lo ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani rispondendo in Senato a una interrogazione del Pd.
"Nel caso specifico di Starlink, sono in corso delle interlocuzioni con alcune regioni italiane - del nord, del centro e del sud - per sperimentare la fornitura di un 'servizio space-based' rivolto ad aree remote o prive di infrastrutture terrestri. In ogni caso, si ribadisce che non sono stati firmati contratti nè sono stati conclusi accordi tra il governo italiano e la società Space X per l'uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink per coprire le aree più remote del territorio", ha chiarito Ciriani.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - "Presso la presidenza del Consiglio non è stato istituito alcun tavolo tecnico operativo per lo studio della concessione a Starlink della gestione delle infrastrutture di connessione e telecomunicazione delle sedi diplomatiche italiane o delle stazioni mobili delle navi militari italiane". Lo ha detto il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani rispondendo al Senato a una interpellanza del Pd.