Assenza di organizzazione. Mancanza della programmazione dei lavori. Carenza di controlli sui costi. Il settore manutenzione di Trenord finisce nel mirino di Orsa, l’organizzazione dei sindacati autonomi di base. E sotto i riflettori finisce la gestione del trasporto ferroviario lombardo. La denuncia arriva per bocca Adriano Coscia, segretario regionale Orsa, sigla sindacale rappresentativa soprattutto tra i macchinisti e più in generale tra il personale di bordo, ma che si interessa anche di questioni legate a sicurezza e manutenzione.
Carte alla mano, Coscia sostiene che “Trenord non sarebbe in grado di quantificare, in fase di programmazione, quante ore occorrono per riparare il materiale rotabile. Ad interventi di differente complessità si assegna lo stesso numero di ore per la riparazione. Si riducono così i tempi di manutenzione a scapito della sicurezza”. In questo modo, è il ragionamento del sindacalista, “Trenord dimostra di necessitare di minor personale, con la conseguenza, tuttavia, di un calo della qualità del lavoro finito”.
C’è poi il tema dell’esternalizzazione di alcune attività del settore manutentivo, oggetto più volte di richieste di chiarimenti da parte dei sindacati. C’è una lettera in particolare, che risale a metà dicembre e firmata anche da Uilt-Uil e Faisa-Cisal, in cui si legge, a proposito dell’attribuzione a ditte esterne della possibilità di certificare l’attività di sicurezza dei convogli, che “il bando di gara predisposto non ha rispettato le procedure previste dal Contratto collettivo nazionale di lavoro” (Mobilità Area Attività Ferroviarie). Si tratta di operazioni di manutenzione che vengono affidate all’esterno, ma per le quali sarebbe abilitato – e quindi idoneo ad espletarle – lo stesso personale delle officine Trenord. Interpellata da ilfattoquotidiano.it, Trenord preferisce non commentare quanto denunciato dai sindacati.
Orsa lamenta inoltre la “mancata fornitura, nonostante sia stata più volte richiesta, dei corretti carichi di lavoro” nei diversi impianti manutentivi della Lombardia. In una missiva del dicembre 2018 (e prima ancora in un’altra del giugno 2018) il sindacato di base solleva tale questione, chiedendo un incontro coi vertici di Trenord per “persistenti problematiche relative al settore manutenzione”. Una richiesta di incontro che non ha trovato seguito.
C’è poi un capitolo contratti: quello delle attività ferroviarie, stando al sindacato, non viene rispettato da Trenord sul versante delle assunzioni. “L’inquadramento dovrebbe essere ‘apprendistato professionalizzato’, invece l’azienda assume tramite ‘stage professionalizzato’ a 0 euro, e solo recentemente si è arrivati almeno a 400 euro al mese”. Sempre in tema di contratti, c’è il caso, segnalato da Orsa, della riassunzione, per la quarta volta, di un dipendente-quadro in pensione. Infine Coscia torna a stigmatizzare “l’assurdità” dei 100 milioni che ogni anno Trenord – che gestisce il trasporto ferroviario sulla base di un contratto di servizio con regione Lombardia del valore di 440 milioni l’anno – versa a Trenitalia (50) e a Ferrovie Nord Milano (50) per il noleggio del materiale rotabile. “Cifre – conclude – che non solo rappresentano costi fissi ma anche mancati investimenti”.
Cronaca
Trenord, la denuncia del sindacato Orsa: “Poca programmazione e lavori a ditte esterne: così cala qualità manutenzione”
La denuncia arriva dal segretario regionale Orsa, sigla rappresentativa soprattutto tra i macchinisti e più in generale tra il personale di bordo, lamenta inoltre la “mancata fornitura, nonostante sia stata più volte richiesta, dei corretti carichi di lavoro” negli impianti manutentivi lombardi. E sulle esternalizzazioni di alcune attività del settore manutentivo, l'azienda non risponde né ai sindacati né al Fatto.it
Assenza di organizzazione. Mancanza della programmazione dei lavori. Carenza di controlli sui costi. Il settore manutenzione di Trenord finisce nel mirino di Orsa, l’organizzazione dei sindacati autonomi di base. E sotto i riflettori finisce la gestione del trasporto ferroviario lombardo. La denuncia arriva per bocca Adriano Coscia, segretario regionale Orsa, sigla sindacale rappresentativa soprattutto tra i macchinisti e più in generale tra il personale di bordo, ma che si interessa anche di questioni legate a sicurezza e manutenzione.
Carte alla mano, Coscia sostiene che “Trenord non sarebbe in grado di quantificare, in fase di programmazione, quante ore occorrono per riparare il materiale rotabile. Ad interventi di differente complessità si assegna lo stesso numero di ore per la riparazione. Si riducono così i tempi di manutenzione a scapito della sicurezza”. In questo modo, è il ragionamento del sindacalista, “Trenord dimostra di necessitare di minor personale, con la conseguenza, tuttavia, di un calo della qualità del lavoro finito”.
C’è poi il tema dell’esternalizzazione di alcune attività del settore manutentivo, oggetto più volte di richieste di chiarimenti da parte dei sindacati. C’è una lettera in particolare, che risale a metà dicembre e firmata anche da Uilt-Uil e Faisa-Cisal, in cui si legge, a proposito dell’attribuzione a ditte esterne della possibilità di certificare l’attività di sicurezza dei convogli, che “il bando di gara predisposto non ha rispettato le procedure previste dal Contratto collettivo nazionale di lavoro” (Mobilità Area Attività Ferroviarie). Si tratta di operazioni di manutenzione che vengono affidate all’esterno, ma per le quali sarebbe abilitato – e quindi idoneo ad espletarle – lo stesso personale delle officine Trenord. Interpellata da ilfattoquotidiano.it, Trenord preferisce non commentare quanto denunciato dai sindacati.
Orsa lamenta inoltre la “mancata fornitura, nonostante sia stata più volte richiesta, dei corretti carichi di lavoro” nei diversi impianti manutentivi della Lombardia. In una missiva del dicembre 2018 (e prima ancora in un’altra del giugno 2018) il sindacato di base solleva tale questione, chiedendo un incontro coi vertici di Trenord per “persistenti problematiche relative al settore manutenzione”. Una richiesta di incontro che non ha trovato seguito.
C’è poi un capitolo contratti: quello delle attività ferroviarie, stando al sindacato, non viene rispettato da Trenord sul versante delle assunzioni. “L’inquadramento dovrebbe essere ‘apprendistato professionalizzato’, invece l’azienda assume tramite ‘stage professionalizzato’ a 0 euro, e solo recentemente si è arrivati almeno a 400 euro al mese”. Sempre in tema di contratti, c’è il caso, segnalato da Orsa, della riassunzione, per la quarta volta, di un dipendente-quadro in pensione. Infine Coscia torna a stigmatizzare “l’assurdità” dei 100 milioni che ogni anno Trenord – che gestisce il trasporto ferroviario sulla base di un contratto di servizio con regione Lombardia del valore di 440 milioni l’anno – versa a Trenitalia (50) e a Ferrovie Nord Milano (50) per il noleggio del materiale rotabile. “Cifre – conclude – che non solo rappresentano costi fissi ma anche mancati investimenti”.
Scippo di Stato
di Daniele Martini 12€ AcquistaArticolo Successivo
San Ferdinando, ancora fiamme nella baraccopoli. Morto un migrante: “Tragedia annunciata. Troppe promesse, servono fatti”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Giustizia & Impunità
Delmastro condannato a otto mesi per il caso Cospito. Le opposizioni: “Si dimetta”. Ma Meloni lo blinda: “Sconcertata da sentenza”. Schlein: “Parole eversive”
Mondo
Israele, 5 bombe sui bus: “Esplose in anticipo, erano vuoti”. I sospetti sui battaglioni della Cisgiordania. Hamas espone bare degli ostaggi
Cronaca
Le condizioni di Papa Francesco in “lieve miglioramento”. Il cardinale Ravasi: ‘Dimissioni? Potrebbe farlo’
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Tweet invecchiati male: un sottosegretario alla giustizia che attacca i magistrati che lo condannano. E la Meloni sta con lui. Dalla Repubblica delle Banane è tutto". Lo scrive Matteo Renzi sui social postando un tweet di Andrea Delmastro del 2015 in cui scriveva: "Renzi contro la magistratura. Esiste qualcosa che non sappia di berlusconismo con 20 anni di ritardo? #figliodiberlusconi".
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Lo scontro tra i ministri Lollobrigida e Piantedosi sulla vicenda Bari conferma l’arroganza e lo scarso senso dello Stato di questa destra. Un esponente come Lollobrigida avrebbe preteso, fuori da ogni regola e ignorando il lavoro della Commissione di accesso, di imporre al Ministro dell’Interno lo scioglimento del Comune di Bari. Fin dall’inizio la destra si è comportata in questo modo, ma tutto ha dimostrato l’infondatezza di queste accuse e manovre, il lavoro importante contro le mafie svolto da sindaco De Caro e presidente Emiliano. Non può essere che un ministro come Lollobrigida si comporti in questo modo. Chiameremo il Governo a risponderne”. Così il capogruppo Pd in commissione Antimafia Walter Verini.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Il sottosegretario alla giustizia Delmastro, condannato a otto mesi di carcere per rivelazione di segreto d’ufficio e un anno di interdizione dai pubblici uffici, ha dichiarato di non volersi dimettere. È senza vergogna. Se ne vada e lo faccia il prima possibile. Le istituzioni sono una cosa seria, non la proprietà privata di qualcuno”. Così sui social Antonio Misiani della segreteria del Partito Democratico.
Milano, 20 feb. (Adnkronos) - I carabinieri hanno raccolto tutte le dichiarazioni rese dagli staff e direttamente dagli imprenditori contattati dal gruppo di truffatori che usando il nome del ministro della Difesa Guido Crosetto hanno tentato raggiri milionari. La banda ha contattato almeno una decina delle famiglie più note e ricche in Italia, tra cui Massimo Moratti (l'unica vittima che ha denunciato il raggiro subito), Marco Tronchetti Provera, esponenti delle famiglie Beretta, Del Vecchio, Caprotti e Della Valle, lo stilista Giorgio Armani.
Una volta sentiti dai militari non tutte le persone che hanno risposto alle telefonate del finto ministro o del sedicente generale hanno deciso di sporgere denuncia. La procura di Milano che indaga sulle truffe sta proseguendo il lavoro sul fronte internazionale, per capire i movimenti bancari del denaro recuperato, mentre restano due gli indagati stranieri per associazione per delinquere finalizzata.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Delmastro è sottosegretario alla Giustizia, la sua condanna è grave già solo per questo. In più questa condanna arriva perché ha usato i suoi attuali poteri di sottosegretario per manganellare l'opposizione in Parlamento rivelando informazioni che non potevano essere rivelate. C'è un evidente e gigantesco problema politico. Non può restare al suo posto, è inaccettabile". Così Anna Ascani, Vicepresidente della Camera e deputata dem, intervenendo a Metropolis.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Senza disciplina. Senza onore. Doveva dimettersi ben prima, a prescindere dalla condanna. Ogni minuto di permanenza in carica di Delmastro è un insulto alle istituzioni”. Così sui social Peppe Provenzano della segreteria del Partito Democratico.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale, in separate udienze, per la presentazione delle Lettere Credenziali, i nuovi Ambasciatori: S.E. Vladimir Karapetyan, Repubblica di Armenia; S.E. Roberto Balzaretti, Confederazione Svizzera; S.E. Francella Maureen Strickland, Stato Indipendente di Samoa; S.E. Amb. Matthew Wilson, Barbados; S.E. Augusto Artur António da Silva, Repubblica della Guinea Bissau; S.E. Noah Touray, Repubblica del Gambia; S.E. Richard Brown, Giamaica. Era presente il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli. Si legge in una nota del Quirinale.