Gabriele Micalizzi è atterrato in Italia a Milano. Il fotoreporter colpito in Siria l’11 febbraio sarà ricoverato all’ospedale San Raffaele del capoluogo lombardo. A dare notizia del trasferimento era stata la stessa Farnesina. “Giungerà nelle prossime ore a Milano il reporter italiano ferito in territorio siriano l’11 febbraio scorso. L’operazione di rimpatrio sanitario è stata coordinata dall’Unità di Crisi della Farnesina ed è resa possibile grazie a un volo dell’@ItalianAirForce”, aveva annunciato via Twitter.
Giungerà nelle prossime ore a Milano Gabriele Micalizzi, il reporter italiano ferito in territorio siriano l’11 febbraio scorso. L’operazione di rimpatrio sanitario è stata coordinata dall’Unità di Crisi della #Farnesina ed è resa possibile grazie a un volo dell’@ItalianAirForce
— Farnesina ?? (@ItalyMFA) 17 febbraio 2019
Colpito nella zona orientale di Dayr az Zor dalle schegge di un razzo Rpg, inizialmente era stato detto che il fotografo 34enne aveva perso la vista da un occhio. Due giorni fa però il collettivo di fotografia CesuraLab, di cui Micalizzi fa parte ed è socio fondatore, ha smentito la notizia. “Si trova attualmente ricoverato nell’ospedale militare di Baghdad ed è seguito dai medici sul posto che stanno gestendo le lesioni riportate al volto e alle braccia – ha riferito il 15 febbraio il collettivo – “E siamo felici di poter smentire le notizie circolate sulla perdita dell’occhio sinistro”. “Ieri abbiamo parlato nuovamente al telefono con lui e ci ha confermato di stare bene, di essersi alzato e di vedere da entrambi gli occhi anche se in maniera ancora offuscata”, hanno continuato i membri di CesuraLab, aggiungendo che la procedura di rimpatrio era “già avviata” e che una struttura ospedaliera era “già pronta ad accoglierlo”.
Durante l’attacco Micalizzi si trovava con un collega, il brasiliano Gabriel Chaim, della Cnn, rimasto però illeso. Secondo quanto raccontato da Fausto Biloslavo, uno dei giornalisti italiani che stava seguendo la battaglia, il fotoreporter “è stato ferito sulla palazzina dove la Cnn aveva piazzato la postazione per effettuare le riprese dell’offensiva”.