Avanza il blocco dei sovranisti e in particolare Enf, gruppo che include anche i partiti di Salvini e Le Pen. Effetto Brexit: i seggi passano da 751 a 705. Ipotesi di maggioranza con alleanza tra Socialisti, Popolari e Liberali. La Lega è al 32,4% e passa da 6 a 27 europarlamentari, M5s da 14 a 22 seggi col 25,7%. Il Pd dimezza i suoi seggi
La Lega primo partito in Italia e secondo partito al Parlamento europeo dopo i cristiano-democratici di Angela Merkel (alleati coi bavaresi di Csu). Ma dopo le Europee di maggio Socialisti e Popolari non riescono a ottenere la maggioranza, cioè 353 parlamentari. Un numero di seggi che si potrebbe però raggiungere con un’alleanza tra le due maggiori famiglie politiche e i Liberali, e che diverrebbe inattaccabile se includesse anche i Verdi. Quello che emerge dalle prime proiezioni raccolte dal Parlamento Ue – basate sulle rilevazioni nazionali dei 27 Paesi membri e in cui i partiti sono assegnati ai gruppi già esistenti – è un quadro più frammentato che mai. Se guardiamo ai 79 seggi italiani, la Lega è al 32,4% e passa da 6 a 27 europarlamentari. I 5 Stelle al 25,7 e salgono da 14 a 22 seggi; il Pd al 17,3 dimezza i suoi eurodeputati tra i Socialisti: da 31 a 15. Forza Italia all’8,7% passa da 13 a 8 mentre Fratelli d’Italia conserva i suoi 4 seggi nell’Ecr col 4,4%. Per quanto riguarda le restanti formazioni, +Europa al 3,3%, 2,2 per Potere al Popolo e 1,9 per Articolo 1-Mdp.
Nel complesso salgono i Liberali (+1,5 punti) e l’estrema destra dell’Enf (+3,5, che include tra gli altri Lega, i francesi di Ressemblement National di Marine Le Pen, gli austriaci di Fpo e i belgi di Vlaams Belang) mentre perdono terreno i Popolari (-3 punti) ma restano di gran lunga il primo gruppo nel Parlamento Europeo, e soprattutto i Socialisti (-6) che tuttavia dovrebbero restare il secondo gruppo, ma anche i Verdi (-0,5) che erano considerati in crescita. Sulle proiezioni complessive del numero di seggi per gruppo, i Popolari passano da 217 a 183, i Socialisti da 186 a 135, i Conservatori e Riformisti di Ecr da 75 a 51, i Liberali di Alde da 68 a 75. I Verdi da 52 a 46, Efdd (che include i 5 Stelle) da 41 a 43, Enf da 37 a 5.
Effetto Brexit sui seggi – Con l’uscita del Regno Unito, dalla prossima legislatura cambia anche il numero di seggi dell’Eurocamera. Dei 73 del Regno Unito solo 27 saranno riallocati tra gli altrettanti Stati membri (5 a Francia e Spagna, 3 a Italia e Olanda, 2 all’Irlanda, uno a Polonia, Romania, Svezia, Austria, Danimarca, Slovacchia, Finlandia, Ungheria ed Estonia). Il numero di parlamentari passerà quindi da 751 a 705.
Dai Popolari ai Liberali: chi sale e chi scende – Il Ppe è previsto passare da 217 seggi, quanti ne ha oggi (in un’Aula con 751 seggi, che dovrebbero diventare 705 nella prossima legislatura per via della Brexit) a 183, scendendo da 28 a 23 delegazioni nazionali; l’Italia passa da 13 a 8 seggi nel gruppo Ppe. Il gruppo dei Socialisti e Democratici passa da 186 a 135, perdendo 51 seggi (con 26 delegazioni nazionali, ne perde due). Il Ppe scenderebbe dagli attuali 217 seggi a 183, i Socialisti da 186 a 135, i Conservatori (Ecr) da 75 a 51, i Verdi da 52 a 45. Salgono i Liberali da 68 a 75, l’Efdd (dove c’è M5S) da 41 a 43, l’Enf (dove c’è la Lega) da 37 a 59. Nelle proiezioni i partiti nazionali sono assegnati nei gruppi politici esistenti. Tutti i nuovi partiti e movimenti politici che non hanno ancora dichiarato ufficialmente le loro intenzioni sono classificati come “altri”. Le proiezioni delle attuali preferenze di voto nell’Ue a 27 sulla composizione del Parlamento dopo la Brexit mostrano un emiciclo politicamente più frammentato che mai.
Germania – L’estrema destra di Afd passa da 1 a 12 seggi (confluisce in Efdd e nelle intenzioni di voto è dato al 12%). Il partito di Angela Merkel è al 30%, i Verdi al 174% e la Spd al 15. La sinistra di Die Linke all’8%.
Spagna – Nel paese che si appresta ad andare a elezioni anticipate, il partito di estrema destra Vox, che in Andalusia è dicembre è entrato per la prima volta nel parlamento regionale con 12 membri, balza al 9,6%, che si traducono in 6 seggi. Il sondaggio dell’Europarlamento non lo colloca in nessun gruppo, visto che è basato soltanto sulle attuali appartenenze all’interno dell’Eurocamera. Ciudadanos (Alde) è dato al 17,9%, mentre il Psoe è al 25,4% e il Partido Popular al 23,5%.
Francia – Mentre il governo deve affrontare le proteste dei gilet gialli, il Ressemblement National di Marine Le Pen è il primo partito col 22% dei voti, e stacca di due punti En Marche, ferma al 20%. Solo a maggio 2017 il movimento di Emmanuel Macron aveva conquistato l’Eliseo al secondo turno col 66% dei voti, battendo Le Pen. Repubblicani al 12%, la France Insoumise all’8, come i Verdi.
Polonia – Già deferita dalla Ue con l’attivazione dell’articolo 7 e prima nella classifica dei fondi europei, a Varsavia i populisti di Diritto e Giustizia sono il primo partito in testa alla preferenze di voto col 40% e una proiezione di 24 seggi (Ecr). Venti per Platforma Obywatelska, partito di centrodestra che confluisce nel Ppe.
Il sondaggio è realizzato da Kantar Public sulla base delle intenzioni di voto rilevate all’inizio di febbraio.