Come non si fosse mai giocata: la partita della vergogna tra Cuneo e Pro Piacenza, giocata in 11 contro 7 ragazzini e finita 20-0, non è stata omologata dal giudice sportivo, che ha deciso per la sconfitta a tavolino. Ma questo non vuol dire che non sia mai successo. L’unica consolazione è che dovrebbe essere stata l’ultima farsa di questo campionato: gli emiliani, che di fatto non disputavano una partita regolare da quasi tre mesi, finalmente sono stati esclusi dal campionato di Serie C.
Il 20-o della vergogna
Quanto accaduto domenica a Cuneo rimarrà comunque nella storia del pallone italiano, anche se non negli annali visto che il punteggio (che avrebbe rappresentato la più ampia sconfitta di sempre nel calcio professionistico) non è stato riconosciuto. Gli ospiti, alle prese con noti problemi finanziari e rimasti senza veri giocatori, pur di non incorrere nella quarta sconfitta a tavolino che fa scattare la radiazione, si sono presentati allo stadio con un manipolo di ragazzini, quasi tutti minorenni, a cui a un certo punto si è aggiunto pure il massaggiatore. Una farsa, come il risultato finale: 20-0. Domenica è arrivata la mossa della Lega Pro, forse posticcia, ma i vertici sostengono che l’arbitro non avesse i poteri per impedire di disputare il match: con un giorno di ritardo, ci ha pensato il giudice sportivo a sanzionare l’accaduto.
La decisione: partita persa e squadra cancellata
Nel comunicato ufficiale, in cui si parla di “consapevoli, plurime e fraudolente violazioni regolamentari”, la partita viene data vinta 3-0 ai padroni di casa, in quanto degli otto giocatori presenti nella distinta rossonera quattro avevano un tesseramento irregolare. Trattandosi della quarta sconfitta a tavolino, come da regolamento il Pro Piacenza viene ufficialmente escluso dal campionato. Tutti i risultati delle gare nel girone d’andata vengono annullati e la classifica riscritta senza tenere conto di quei punteggi, mentre nelle gare ancora da disputare di qui a fine stagione verranno assegnati ogni domenica i tre punti alla squadra avversaria.
Esclusioni e penalizzazioni: campionato falsato
È il male minore per cercare di portare a termine un campionato già irrimediabilmente falsato, in cui due squadre (Pro Piacenza e Matera) sono state cancellate, altre due (proprio il Cuneo e Lucchese) sono a forte rischio e in totale sono stati comminati ben 61 punti di penalizzazione. All’origine del disastro i problemi cronici di sostenibilità della Serie C, a cui in estate si è aggiunto il pasticcio della fideiussione Finworld, con la Figc all’epoca commissariata dal Coni che ha concesso l’iscrizione a diverse squadre non in regola: con una vera garanzia se non altro adesso si sarebbe potuta tamponare l’emergenza. Quanto successo a Piacenza, però, ha davvero poco a che fare con il calcio.
Cosa c’è dietro il disastro e l’indagine su Pannella
La sorte dei rossoneri adesso pare segnata. Resta una domanda: perché è successo tutto questo? A chi fa comodo che una squadra professionistica si presenti in campo con un gruppo di teenager e rimedi una simile figuraccia? Per scoprirlo probabilmente bisognerebbe guardare dentro i conti della società, in cui negli ultimi sei mesi è successo di tutto: ci sono documenti, anticipati dal Fatto quotidiano un mese fa, che mostrano pagamenti sospetti e bonifici falsi, e per cui il patron Maurizio Pannella è indagato con le accuse di truffa, appropriazione indebita e fatture false. Se dai libri contabili portati in tribunale emergessero altri illeciti, il fallimento della squadra potrebbe aggravare ulteriormente l’inchiesta penale. Per non parlare della situazione finanziaria delle Séleco, l’azienda di televisori che controlla il club ed è in grave crisi, tanto da aver chiesto il concordato preventivo: la squadra di calcio è un asset prezioso per Pannella, se fallisse anche la procedura ne risentirebbe. Per questo i rossoneri dovevano continuare a giocare, a qualunque costo.
I legami con Lotito e l’ultimo dg esperto di fallimenti
Domenica Damiano Tommasi, il leader del sindacato dei giocatori, ha tirato in ballo anche Claudio Lotito, citato in un tweet come “presidente presente/assente”: lui in teoria col Pro Piacenza non c’entra nulla, ma il collegamento è noto. La Sèleco fino all’anno scorso era il main sponsor della Lazio per 4 milioni a stagione, cifra da capogiro per un’azienda che a fine anno ne avrebbe fatturato appena uno e mezzo. Come non è un mistero che a settembre il Pro Piacenza abbia potuto contare sull’appoggio della Salernitana (l’altra squadra della galassia Lotito), da cui sono arrivati ben 4 giocatori.
Un altro personaggio del mistero, poi, è Carmine Palumbo, il direttore generale sbarcato a Piacenza da qualche giorno con l’obiettivo di mettere in piedi una nuova squadra, uno degli artefici del capolavoro di Cuneo. Imprenditore, originario di Benevento, il suo nome non è nuovo nel mondo del calcio ma compare in varie situazioni di squadre in bancarotta: dall’Orlandina, che nella Serie D 2014/2015 riuscì a chiudere il campionato con appena 6 punti, 11 gol fatti e 146 subiti, non presentandosi in campo una volta (suona familiare?), al Lecco, mentre in estate aveva provato ad aggiudicarsi i titoli sportivi di Cesena e Reggiana, appena scomparse e ripartite dalla Serie D, salvo essere respinto in entrambi i casi per mancanza di garanzie affidabili. Adesso è spuntato pure a Piacenza, prima dell’epilogo di domenica a Cuneo. Quel 20-0 è stato cancellato, la vergogna per tutto il calcio italiano resta.
Twitter: @lVendemiale
HomeSport Calcio
Serie C, il giudice sportivo cancella il 20-0 di Cuneo-Pro Piacenza: quarta sconfitta a tavolino, rossoneri esclusi dal campionato
“Consapevoli, plurime e fraudolente violazioni regolamentari”, scrive il giudice: partita persa 3-0, in quanto degli otto giocatori presenti nella distinta rossonera quattro avevano un tesseramento irregolare. Fine della farsa: rossoneri ufficialmente fuori dal campionato, ma resta la vergogna per come si è arrivati a questo punto
Come non si fosse mai giocata: la partita della vergogna tra Cuneo e Pro Piacenza, giocata in 11 contro 7 ragazzini e finita 20-0, non è stata omologata dal giudice sportivo, che ha deciso per la sconfitta a tavolino. Ma questo non vuol dire che non sia mai successo. L’unica consolazione è che dovrebbe essere stata l’ultima farsa di questo campionato: gli emiliani, che di fatto non disputavano una partita regolare da quasi tre mesi, finalmente sono stati esclusi dal campionato di Serie C.
Il 20-o della vergogna
Quanto accaduto domenica a Cuneo rimarrà comunque nella storia del pallone italiano, anche se non negli annali visto che il punteggio (che avrebbe rappresentato la più ampia sconfitta di sempre nel calcio professionistico) non è stato riconosciuto. Gli ospiti, alle prese con noti problemi finanziari e rimasti senza veri giocatori, pur di non incorrere nella quarta sconfitta a tavolino che fa scattare la radiazione, si sono presentati allo stadio con un manipolo di ragazzini, quasi tutti minorenni, a cui a un certo punto si è aggiunto pure il massaggiatore. Una farsa, come il risultato finale: 20-0. Domenica è arrivata la mossa della Lega Pro, forse posticcia, ma i vertici sostengono che l’arbitro non avesse i poteri per impedire di disputare il match: con un giorno di ritardo, ci ha pensato il giudice sportivo a sanzionare l’accaduto.
La decisione: partita persa e squadra cancellata
Nel comunicato ufficiale, in cui si parla di “consapevoli, plurime e fraudolente violazioni regolamentari”, la partita viene data vinta 3-0 ai padroni di casa, in quanto degli otto giocatori presenti nella distinta rossonera quattro avevano un tesseramento irregolare. Trattandosi della quarta sconfitta a tavolino, come da regolamento il Pro Piacenza viene ufficialmente escluso dal campionato. Tutti i risultati delle gare nel girone d’andata vengono annullati e la classifica riscritta senza tenere conto di quei punteggi, mentre nelle gare ancora da disputare di qui a fine stagione verranno assegnati ogni domenica i tre punti alla squadra avversaria.
Esclusioni e penalizzazioni: campionato falsato
È il male minore per cercare di portare a termine un campionato già irrimediabilmente falsato, in cui due squadre (Pro Piacenza e Matera) sono state cancellate, altre due (proprio il Cuneo e Lucchese) sono a forte rischio e in totale sono stati comminati ben 61 punti di penalizzazione. All’origine del disastro i problemi cronici di sostenibilità della Serie C, a cui in estate si è aggiunto il pasticcio della fideiussione Finworld, con la Figc all’epoca commissariata dal Coni che ha concesso l’iscrizione a diverse squadre non in regola: con una vera garanzia se non altro adesso si sarebbe potuta tamponare l’emergenza. Quanto successo a Piacenza, però, ha davvero poco a che fare con il calcio.
Cosa c’è dietro il disastro e l’indagine su Pannella
La sorte dei rossoneri adesso pare segnata. Resta una domanda: perché è successo tutto questo? A chi fa comodo che una squadra professionistica si presenti in campo con un gruppo di teenager e rimedi una simile figuraccia? Per scoprirlo probabilmente bisognerebbe guardare dentro i conti della società, in cui negli ultimi sei mesi è successo di tutto: ci sono documenti, anticipati dal Fatto quotidiano un mese fa, che mostrano pagamenti sospetti e bonifici falsi, e per cui il patron Maurizio Pannella è indagato con le accuse di truffa, appropriazione indebita e fatture false. Se dai libri contabili portati in tribunale emergessero altri illeciti, il fallimento della squadra potrebbe aggravare ulteriormente l’inchiesta penale. Per non parlare della situazione finanziaria delle Séleco, l’azienda di televisori che controlla il club ed è in grave crisi, tanto da aver chiesto il concordato preventivo: la squadra di calcio è un asset prezioso per Pannella, se fallisse anche la procedura ne risentirebbe. Per questo i rossoneri dovevano continuare a giocare, a qualunque costo.
I legami con Lotito e l’ultimo dg esperto di fallimenti
Domenica Damiano Tommasi, il leader del sindacato dei giocatori, ha tirato in ballo anche Claudio Lotito, citato in un tweet come “presidente presente/assente”: lui in teoria col Pro Piacenza non c’entra nulla, ma il collegamento è noto. La Sèleco fino all’anno scorso era il main sponsor della Lazio per 4 milioni a stagione, cifra da capogiro per un’azienda che a fine anno ne avrebbe fatturato appena uno e mezzo. Come non è un mistero che a settembre il Pro Piacenza abbia potuto contare sull’appoggio della Salernitana (l’altra squadra della galassia Lotito), da cui sono arrivati ben 4 giocatori.
Un altro personaggio del mistero, poi, è Carmine Palumbo, il direttore generale sbarcato a Piacenza da qualche giorno con l’obiettivo di mettere in piedi una nuova squadra, uno degli artefici del capolavoro di Cuneo. Imprenditore, originario di Benevento, il suo nome non è nuovo nel mondo del calcio ma compare in varie situazioni di squadre in bancarotta: dall’Orlandina, che nella Serie D 2014/2015 riuscì a chiudere il campionato con appena 6 punti, 11 gol fatti e 146 subiti, non presentandosi in campo una volta (suona familiare?), al Lecco, mentre in estate aveva provato ad aggiudicarsi i titoli sportivi di Cesena e Reggiana, appena scomparse e ripartite dalla Serie D, salvo essere respinto in entrambi i casi per mancanza di garanzie affidabili. Adesso è spuntato pure a Piacenza, prima dell’epilogo di domenica a Cuneo. Quel 20-0 è stato cancellato, la vergogna per tutto il calcio italiano resta.
Twitter: @lVendemiale
Articolo Precedente
Week end: il Cadore più minuto, dimenticando, per una volta, la star Cortina.
Articolo Successivo
Chelsea, sanzione Fifa: mercato bloccato per 2 sessioni per trasferimenti di minori
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Ultimi articoli di FQ Sport
Calcio
Domeniche Bestiali – L’attaccante lascia il difensore in mutande (letteralmente) ma l’arbitro se ne frega
Sport News
Lutto nel mondo del ciclismo: è morto Pascal Hervé, fu maglia rosa al Giro d’Italia. Aveva 60 anni. Brochard: “Rock’n’roll fino alla fine”
Sport News
Beffa Schumacher, la sua città natale rifiuta all’unanimità la cittadinanza onoraria per il campione. Il fratello: “Tipico della Germania”
Roma, 24 dic. (Adnkronos) - SuperEnalotto, centrato oggi 24 dicembre un '5+1' a Veglie in provincia di Lecce che vince 627.284,27 euro. Alla prossima estrazione il jackpot a disposizione del '6' sarà di 49.9 milioni di euro.
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.
La giocata minima della schedina è una colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
La combinazione vincente di oggi è 6-18-27-30-52-56. Numero Jolly: 83. Superstar: 80.
Palermo, 24 dic. (Adnkronos) - Il gip di Palermo Maria Cristina Sala ha convalidato il provvedimento di fermo e ha disposto gli arresti in carcere per Francesco Lupo, 30 anni, l'uomo accusato di avere sparato a un operaio della Reset davanti al cimitero dei Rotoli a Palermo. La vittima è ancora ricoverata in ospedale con la prognosi riservata.
Roma, 24 dic (Adnkronos) - "La visita di oggi al carcere di Regina Coeli ha confermato l’insostenibile stato di degrado in cui versa il nostro sistema penitenziario. L’istituto, che comprende sezioni fatiscenti e sovraffollate, è solo l’emblema di un problema che il Governo Meloni continua colpevolmente a ignorare”. Lo dichiarano gli esponenti di Italia Viva Maria Elena Boschi, Roberto Giachetti e Luciano Nobili che oggi si sono recati in visita nell’istituto penitenziario romano.
"Chi varca le porte di un carcere, che sia un detenuto o un operatore penitenziario, entra in un luogo dove la dignità umana è costantemente calpestata. Celle sovraffollate, spazi inadeguati e condizioni di lavoro inaccettabili sono il frutto dell’immobilismo di un Governo che rifiuta di affrontare con serietà e responsabilità le gravi emergenze del sistema carcerario", proseguono.
"Il 26 dicembre Papa Francesco aprirà simbolicamente la “Porta della Speranza” a Rebibbia. Un gesto potente - sottolineano - che richiama l’attenzione sull’urgenza di restituire umanità e dignità a chi vive in carcere. Ci auguriamo che questo Governo si lasci finalmente “illuminare” da quel faro acceso dal Pontefice, rompendo il silenzio e l’indifferenza che lo hanno caratterizzato fino ad ora”.
(Adnkronos) - "Se il grado di civiltà di un Paese si misura osservando lo stato delle sue carceri, l’Italia, sotto il Governo Meloni, sta fallendo questa prova fondamentale. Serve un cambio di rotta immediato, con interventi concreti per garantire condizioni dignitose non solo a chi è privato della libertà, ma anche a chi, ogni giorno, lavora tra mille difficoltà. Noi continueremo a batterci affinché il nostro sistema carcerario diventi finalmente all’altezza di una Repubblica che si definisce democratica e civile. Il tempo delle scuse è finito: è ora di agire”, concludono gli esponenti di Iv.
Mosca, 24 dic. (Adnkronos) - Vasyl Nechet, capo, nominato dai russi, del consiglio di occupazione della città di Berdiansk, nell'oblast di Zaporizhia, è rimasto ferito dopo l'esplosione della sua auto. Lo ha riferito Suspilne, citando Mykola Matvienko, capo ad interim dell'amministrazione militare della città di Berdiansk. La causa dell'esplosione non è nota. L'auto di Nechet è esplosa in un cortile fuori da una casa. A seguito dell'esplosione, Nechet è stato ricoverato in ospedale, secondo il canale Telegram del movimento di resistenza femminile Zla Mavka. Le sue attuali condizioni non sono note.
La Russia ha occupato Berdiansk dall'inizio del 2022. La città si trova sul Mar d'Azov e funge da snodo di trasporto chiave per le autorità occupanti.
Mosca, 24 dic. (Adnkronos) - Il gruppo Nord ha colpito le formazioni di 14 brigate ucraine nella regione di confine di Kursk. Lo ha riferito il Ministero della Difesa russo, precisando che, "durante le operazioni offensive, le unità del gruppo di truppe Nord hanno sconfitto formazioni di una brigata meccanizzata pesante, cinque meccanizzate, tre brigate d'assalto aereo, una brigata marina e quattro brigate di difesa territoriale delle forze armate ucraine".
Inoltre - afferma ancora la nota ministeriale - i combattenti russi hanno respinto quattro contrattacchi da parte di gruppi d’assalto delle forze armate ucraine. L'aviazione e l'artiglieria hanno colpito il personale e l'equipaggiamento nemico nelle aree di nove insediamenti nella regione di Kursk e tre nella regione di Sumy. L'esercito russo continua a sconfiggere le formazioni delle forze armate ucraine che hanno invaso il territorio della regione di Kursk, ha sottolineato il Ministero della Difesa.
Roma, 24 dic (Adnkronos) - "I centri storici delle nostre città sono un patrimonio inestimabile, fatto di botteghe artigiane e non solo, che portano avanti tradizioni millenarie. Mestieri ed arti che si tramandano di padre in figlio e che rappresentano un fiore all'occhiello del nostro Paese. Forza Italia è sempre stata al fianco dei negozianti in questa battaglia grazie anche all'impegno e al sostegno di Maria Spena. Finalmente si dà loro pieno riconoscimento anche attraverso sostegni specifici, per far sì che tradizioni, mestieri ed arti non vadano dispersi, ma siamo promossi e rilanciati". Lo dice Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia.
Mosca, 24 dic. (Adnkronos) - Mosca non sta chiudendo il suo confine con l'Estonia, né ha sottoposto i cittadini russi in possesso di passaporti Ue a un controllo più rigoroso all'ingresso. Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, aggiungendo che "i valichi di frontiera russi vicino al confine estone funzionano normalmente".
"L'Estonia sta diffondendo informazioni completamente inventate ai suoi cittadini, che stanno attualmente pianificando di visitare la Russia, tramite social e mass media, sostenendo che la Russia sta chiudendo i suoi confini. Anche le affermazioni secondo cui le guardie di frontiera russe stanno sottoponendo i russi con passaporti Ue a un controllo più rigoroso sono false", ha affermato la Zakharova in una dichiarazione pubblicata sul sito web del Ministero degli Esteri russo in risposta a un'inchiesta dei media.