FATTO FOOTBALL CLUB - L'ultima settimana del club milanese sembra il copione di una soap opera di dubbio gusto. Ieri l'ultima puntata in diretta televisiva. Caso chiuso? Chissà. Nel frattempo la Fifa sta pensando anche di intervenire per regolamentare le procure ed evitare casi del genere
Il capitano degradato, la moglie-agente-soubrette che spadroneggia sui social, il dirigente di ferro con la faccia del cattivo. Partite saltate, messaggi criptici sul web, infortuni misteriosi. Allenatore allo sbando, spogliatoio spaccato, faide fra clan di croati e senatori. Gossip spazzatura su presunti tradimenti fra compagni, l’assurda violenza di una sassata alla macchina con a bordo i bambini, il pentimento con lacrimuccia in diretta tv e la telefonata a sorpresa del nemico. L’Inter ormai non è più una squadra di calcio, è diventata una telenovela argentina. Per giunta di bassa lega, con una sceneggiatura che pare scritta da Fabrizio Corona (che infatti non ha perso l’occasione di sguazzarci e si è già beccato una querela) o dagli autori de Il segreto.
Il caso Icardi-Wanda Nara ha trasformato una formazione di Serie A (che per altro in campo ha ripreso a vincere, senza il suo giocatore più rappresentativo) in una soap opera. E questa è la stessa ragione di quanto successo nell’ultima folle settimana nerazzurra, in cui la dirigenza guidata da Beppe Marotta ha preso un provvedimento quasi senza precedenti: destituire a campionato in corso il proprio capitano, col rischio di perdere il suo calciatore più forte e compromettere tutta la stagione. Decisione drastica, ma Wanda Nara era diventata un grosso problema per l’Inter e prima o poi andava risolto. Ecco, meglio prima che poi avranno pensato in società.
Semplicemente l’Inter non poteva continuare così. Con la rappresentante del suo capitano che avvelena l’ambiente con tira e molla continui, sfrutta i simboli nerazzurri per pose di dubbio gusto, va in tv a parlar (spesso male) della squadra e dei suoi compagni. Questione di stile, certo, di contratti e di soldi, ma anche e soprattutto di equilibri interni: lo dimostra la reazione della squadra, che nel momento più cupo dell’anno, quando era facile naufragare alla prima difficoltà, sul campo ha tirato fuori l’orgoglio, vincendo due partite pesanti (Rapid Vienna e Sampdoria) e ritrovando gli altri protagonisti perduti. Brozovic (lo stesso che mette like ad ogni post sulla fascia tolta a Icardi) leader in mezzo al campo, Perisic e Nainggolan finalmente decisivi, Handanovic autoritario: la grande “esclusione” sembra aver ricompattato il gruppo.
Quali siano le colpe di Icardi (anzi, di Wanda) è difficile capirlo con precisione dall’esterno. C’è il tormentone del contratto, innanzitutto: trattative, anche estenuanti, se ne fanno in tutti i club. Non due volte all’anno, però. Icardi ha rinnovato la prima volta a gennaio 2015. Poi di nuovo a ottobre 2016. Quindi nonostante il contratto avesse durata quinquennale (e la scadenza del 2021 ancora oggi è piuttosto lontana) se n’è parlato per tutto il 2017 e il 2018. Come giocare per due anni con una spina nel fianco. Ma evidentemente la questione è anche più grande di così.
È normale che la moglie del giocatore più rappresentativo dell’Inter sia al contempo la sua agente e anche soubrette televisiva? Ovviamente no, infatti la Fifa sta pensando anche di intervenire per regolamentare le procure ed evitare casi del genere (Wanda non è certo l’unica per carità, il mondo è pieno di calciatori rappresentati da familiari o personaggi di dubbia qualifica). Qualcuno ha tirato in mezzo persino stravaganti teorie di sessismo contro Wanda Nara e le solite accuse al pallone machista, ma il caso ricorda da vicino quanto successo un anno fa al Milan con Donnarumma e Raiola. E per quel che riguarda l’Inter la situazione era molto più semplice di così: se il capitano è il simbolo della squadra, una situazione del genere ne danneggia l’immagine. Dunque via la fascia. Scelta estrema e anche poco tempestiva, ma il semplice fatto che sia stata presa così all’improvviso lascia intendere che l’intervento non era più prorogabile.
Adesso in casa nerazzurra resta un campionato da finire, una stagione da salvare (il quarto posto è l’obiettivo minimo, col sogno dell’Europa League), soprattutto un campione da recuperare. La situazione è degenerata e pare irrecuperabile ma la rottura non conviene a nessuno e forse anche in casa Icardi se ne sono resi conto. Ieri a Tiki Taka (il programma di cui è ospite fissa) Wanda Nara ha usato toni molto concilianti: “L’Inter è la nostra famiglia, non pensiamo ai soldi o al rinnovo, non vogliamo andarcene”. E ha ricevuto pure la telefonata a sorpresa del “cattivo” Marotta, pronto a consolarla con fare paterno. Davvero basta una lacrimuccia in tv per spazzare tutto questo polverone? Forse no. O forse sì: in fondo è solo una telenovela.