"Privare persone della libertà personale per una cosa come questa è abnorme", scrive l'ex premier nella enews. "Chi conosce la realtà sa che quelle carte, peraltro, non corrispondono al vero. Ma per questo ci sarà il processo in tribunale, non sul web o nelle redazioni". Salvini: "Non festeggio". Fraccaro concorda, Di Maio non parla ufficialmente ma durante l'assemblea con deputati e senatori spiega che non c'è da gioire. Buffagni: "I figli non devono pagare le colpe dei padri"
“Non grido ai complotti“, ma “la vicenda dei miei genitori ha totalmente oscurato tutto ciò che è accaduto ieri nel mondo della politica. Un capolavoro mediatico, tanto di cappello”. Matteo Renzi sconvoca la conferenza stampa prevista per oggi pomeriggio e affida le sue considerazioni sull’arresto ai domiciliari del padre Tiziano e della madre Laura Bovoli alla sua enews. In cui evoca un’operazione mediatica per “oscurare”, sembra di capire, il voto degli iscritti M5s che si sono espressi in maggioranza a favore dell’immunità per Matteo Salvini. Se lunedì sera, a caldo, aveva parlato di “strategia giudiziaria per eliminarmi“, ora l’ex premier ribadisce che “privare persone della libertà personale per una cosa come questa è abnorme” e sostiene che “quelle carte, peraltro, non corrispondono al vero”.
Il governo: “Nulla da festeggiare” – Le reazioni del mondo politico sono caute. Se per Silvio Berlusconi, naturalmente, “sono cose che in un paese civile non accadrebbero” e “se lui non avesse fatto politica questo non sarebbe accaduto”, i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini (appena “salvato” dal processo in seguito al voto online degli iscritti M5s) si limitano ad allinearsi su posizioni garantiste. “Niente da festeggiare” di fronte all’arresto dei genitori di Matteo Renzi, “io festeggio quando si arrestano i mafiosi, i ladri, i terroristi, i delinquenti. Quando arrestano i genitori di un avversario politico, io non festeggio”, detta la linea il leader leghista. L’alleato pentastellato ufficialmente non commenta ma durante l’assemblea congiunta dei deputati e senatori spiega che non c’è da gioire ed è meglio evitare commenti. D’accordo il ministro Riccardo Fraccaro, che al Corriere dice di “condividere” la frase di Salvini, “nulla da festeggiare”. Dal canto suo il sottosegretario M5s agli Affari Regionali Stefano Buffagni chiarisce che “i figli non devono mai pagare le colpe dei padri” per cui anche se “Matteo Renzi ha fatto danni per la nostra amata Italia e i cittadini si sono già espressi su di lui”, “sui genitori la giustizia farà il suo corso”.
Sulla stessa linea anche un altro sottosegretario Cinquestelle, Carlo Sibilia: “Chi pensa che il M5s faccia festa per gli arresti dei genitori di un ex presidente del Consiglio si sbaglia di grosso. E’ sempre triste dover commentare presunte illegalità. Il primo pensiero è sempre per le forze dell’ordine che fanno un gran lavoro per portare a termine indagini così complicate”, ha scritto su Facebook. Bisogna “aspettare che la magistratura faccia il suo corso, noi abbiamo denunciato più volte che c’era qualcosa che non tornava, già quando Renzi era potente”, ha detto Giorgia Meloni ospite di Tg2 Post. “Solidarietà” e “vicinanza” all’ex premier arrivano da Andrea Marcucci, capogruppo del Partito democratico in Senato: “La giustizia farà il suo corso”, scrive su twitter. Per Beatrice Lorenzin, leader di Civica Popolare, “la fiducia nella Giustizia impone il rispetto dovuto nell’operato e nel lavoro della magistratura. Sono e resto garantista. Sono vicina umanamente a Matteo Renzi al quale esprimo la mia solidarietà”.
“No a processi sul web e nelle redazioni” – “Non grido ai complotti: chiedo che i processi si facciano nelle aule dei tribunali e non sul web o nelle redazioni dei giornali”, scrive Renzi nella enews. “Noi aspettiamo le sentenze, ma le sentenze si pronunciano in tribunale e non nelle piazze populiste”. Poi aggiunge che “la vicenda dei miei genitori ha totalmente oscurato tutto ciò che è accaduto ieri nel mondo della politica. Basta leggere i quotidiani di oggi per rendersene conto. Un capolavoro mediatico, tanto di cappello”. E ancora: “Chi ha letto le carte e ha un minimo di conoscenza giuridica sa che privare persone della libertà personale per una cosa come questa è abnorme“, continua la newsletter. “Chi conosce la realtà sa che quelle carte, peraltro, non corrispondono al vero. Ma per questo ci sarà il processo. Tra cinque anni, tra dieci anni, quando tornerà la calma e si potrà analizzare con serenità ciò che è accaduto in questo periodo alla mia famiglia, saranno in tanti a stupirsi”, aggiunge il senatore del Pd. “A questo punto c’è solo una cosa da fare. Mantenere la calma. Sapere che il tempo farà giustizia di tutte le bugie. Avere lucidità e pazienza. Da uomo delle istituzioni dico: mi fido della giustizia. Questo è un grande Paese e io credo nell’Italia, sempre. Non riusciranno a farmi parlar male dell’Italia, non riusciranno a farmi parlar male dei giudici. Chi vuole il mio fallo di reazione, non lo avrà. Né oggi, né mai”.