Il presidente e il direttore generale dell’Ente nazionale previdenza e assistenza della professione infermieristica (Enpapi), Mario Schiavon e Marco Bernardini, sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza di Roma con l’accusa di aver incassato tangenti. In manette sono finiti anche un imprenditore, un avvocato e un commercialista che, secondo l’accusa, avrebbero pagato numerose mazzette in cambio di incarichi di consulenza conferiti loro dalle società di gestione dei fondi ove l’Ente previdenziale ha investito, ruoli che hanno fruttato compensi professionali per circa 50 milioni dal 2012. Tra le operazioni sotto indagine anche operazioni di compravendita immobiliare fittizia, consulenze “d’oro” e varie utilità tra cui lavori di ristrutturazione in un appartamento e anche un biglietto aereo per due persone per assistere alla finale di Berlino di Champions League del 2015 tra Barcellona e Juventus.
I reati contestati sono corruzione e false fatture. Le indagini sono partite da una segnalazione all’Uif della Banca d’Italia che ha avviato un’analisi finanziaria antiriciclaggio dei finanzieri. La Finanza ha eseguito anche diverse perquisizioni in vari studi professionali e aziende interessati dalla vicenda e ha sequestrato denaro, beni mobili ed immobili per 350mila euro.
“I percorsi ordinistici e previdenziali sono ovviamente strade separate – commenta Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche – ma ci auguriamo che questa vicenda non incida sulla gestione previdenziale degli oltre 60mila infermieri iscritti all’Ente di previdenza in quanto liberi professionisti ‘puri’ o con prestazioni casuali”. E’ la stessa Mangiacavalli a comunicare di aver appreso con “stupore” la notizia. “Seguiremo con apprensione l’iter delle indagini da cui speriamo possano presto giungere notizie meno allarmanti anche per i vertici dell’Ente – prosegue – Abbiamo piena fiducia nella Magistratura che dovrà ora svolgere l’iter di legge e siamo certi che agirà anche nell’interesse e tutela dei nostri iscritti”.