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Usa, direttore di giornale dell’Alabama: “Il Ku Klux Klan dovrebbe andare a Washington e impiccare i democratici”

Goodloe Sutton, direttore ed editore del Democrat Reporter, quotidiano della città di Linden, ha firmato un editoriale in cui auspica il ritorno dell'organizzazione suprematista bianca che negli anni '60 e '70 ha seminato terrore e morte nel Sud degli Stati Uniti. Lo scopo? Per compiere un linciaggio di massa dei democratici, colpevoli di aumentare le tasse nello Stato

“Il Ku Klux Klan dovrebbe andare lì a impiccarli tutti“. Dove “lì” sta per Washington e “tutti” sta per gli esponenti del Partito DemocraticoGoodloe Sutton, direttore ed editore del Democrat Reporter, quotidiano della città di Linden, nello stato americano dell’Alabama, ha firmato un editoriale in cui auspica il ritorno dell’organizzazione suprematista bianca che negli anni ’60 e ’70 ha seminato terrore e morte nel Sud degli Stati Uniti. A cosa dovrebbe servire il suo ritorno? Per compiere un linciaggio di massa dei democratici, colpevoli di aumentare le tasse nello Stato.

E’ tempo per il Ku Klux Klan di andare in giro di notte nuovamente“, è il titolo dell’articolo. “I democratici nel Partito Repubblicano e i democratici stanno tramando per aumentare le tasse in Alabama… Questa ideologia socialista-comunista suona bene alla gente ignorante, priva di istruzione e sempliciotta”, si legge nel fondo anonimo, pubblicato il 14 febbraio nell’ edizione stampata. E’ stato lo stesso Sutton a rivelare la paternità dell’intervento ad un altro giornale locale, il Montgomery Advertiser, difendendo l’editoriale e andando anche oltre.

“Se potessimo ottenere che il Klu Klux Klan andasse lì e facesse pulizia a Dc (la capitale, ndr) noi tutti staremmo meglio”, ha dichiarato. “Tireremmo fuori le corde di canapa, le avvolgeremmo su un ramo alto e li impiccheremmo tutti”, ha aggiunto. “Non è un appello a linciare gli americani, stiamo parlando di questi socialisti-comunisti”, ha proseguito, difendendo anche il Klux Klu Klan: “non hanno ucciso che poche persone. Il Kkk non era violento finché non ebbe bisogno di esserlo“, ha sostenuto.

Sutton un tempo era un giornalista celebrato, lodato per la sua etica da altri giornali, tra cui il New York Times e l’American Journalism Review. Due decenni fa lui e il suo piccolo giornale si guadagnarono la ribalta nazionale per alcuni articoli sulla corruzione di uno sceriffo locale, diventando potenziali candidati al premio Pulitzer. Ma prima, e anche negli anni scorsi, il quotidiano aveva già pubblicato contenuti razzisti.