Dopo l’intesa sui controlli contro i “furbetti” del reddito di cittadinanza, nuova fumata bianca nella maggioranza sul decretone. M5S e Lega hanno ritirato circa la metà degli emendamenti presentati in commissione Lavoro al Senato e il Carroccio, in particolare, ha rinunciato ai diversi paletti al reddito che avrebbero depotenziato la misura simbolo del Movimento: dal limite ai rinnovi del beneficio allo stop al doppio incentivo per chi assume al Sud fino all’aumento a 36 ore dei servizi socialmente utili per chi ha il beneficio. Ma ha incassato il via libera a un emendamento a prima firma Luigi Augussori che complica l’iter del reddito per gli stranieri extracomunitari. Augussori è presidente del consiglio comunale di Lodi e ha sostenuto la decisione di escludere di fatto i bambini stranieri dalle mense scolastiche imponendo alle famiglie certificati non richiesti a quelle degli italiani.
L’M5S dal canto suo ha ritirato le proposte sulle sanzioni, sulla scala di equivalenza per ridurre la penalizzazione nei confronti delle famiglie numerose e sulla platea per il riscatto della laurea, temi su cui il governo ha però più volte detto di voler intervenire. Superato, dunque, l’impasse che lunedì aveva bloccato i lavori in commissione facendo slittare alla settimana prossima l’approdo in aula. Per gli stranieri extracomunitari l’accesso al reddito, per effetto dell’emendamento della Lega, sarà vincolato alla presentazione di una “certificazione” di reddito e patrimonio e del nucleo familiare rilasciata dallo Stato di provenienza, “tradotta” in italiano e “legalizzata dall’Autorità consolare italiana“. Esentati i rifugiati politici e chi proviene da Paesi dai quali non è possibile ottenere la certificazione. Il ministero del Lavoro avrà però tre mesi per stilare la lista di questi Paesi.
Un altro emendamento del Carroccio – votato da M5s, Fi e Fdi – consente ai familiari di persone disabili di essere tenuti ad accettare un’offerta di lavoro solo se entro i 100 chilometri dalla loro residenza. L’emendamento riduce infatti da 250 chilometri a 100 chilometri la distanza entro la quale le offerte di lavoro successive alla prima, per i beneficiari del reddito, vengono ritenute “congrue”. Un’altra modifica targata Lega prevede poi che i disabili che usufruiscono del reddito possano “manifestare la loro disponibilità al lavoro“. Lo dispone un emendamento della Lega al decretone approvato in commissione Lavoro al Senato. I disabili sono esentati dagli obblighi di ricerca del lavoro previsti per i beneficiari del reddito, ma in base a questa modifica possono “manifestare la loro disponibilità al lavoro ed essere destinatari di offerte di lavoro alle condizioni, alle percentuali e con le tutele previste dalla legge 12 marzo 1999, n. 68”, che disciplina il diritto al lavoro dei disabili.
La decisione del Carroccio di ritirare in blocco una quarantina di emendamenti ha suscitato le proteste dell’opposizione, secondo cui la procedura era contraria alle indicazioni date in precedenza dal presidente, Nunzia Catalfo, cioè che il ritiro delle proposte di modifica sarebbe dovuto avvenire singolarmente. Alla ripresa della seduta del pomeriggio, M5S e Lega hanno deciso di trasformare tutti gli emendamenti ritirati in ordini del giorno. Una scelta che nei fatti evita che i gruppi di opposizione possano fare proprie le proposte ritirate dalla maggioranza, costringendo così la commissione a procedere con le votazioni.
Forza Italia ha anche contestato che “la maggioranza Lega-5stelle si rifiuta di aumentare il contributo economico per le famiglie numerose” e il Pd con la senatrice Annamaria Parente ha lamentato che “la maggioranza ieri sera ha bocciato tutti i nostri emendamenti che intervenivano sui 10 anni di residenza per accedere al Reddito di cittadinanza e quelli per sostenere le famiglie di persone con disabilità. È un vero scandalo, questa misura è profondamente ingiusta e produrrà nuove disuguaglianze“.