Lascia Livorno e prova a volare a Bruxelles. Il sindaco del Movimento 5 Stelle, Filippo Nogarin, ha deciso: non si ricandiderà per un secondo mandato e correrà nella circoscrizione centro alle elezioni europee di maggio. Il primo cittadino, che insieme a Virginia Raggi e Chiara Appendino è uno dei sindaci più rappresentativi del Movimento, lascia Livorno dopo cinque anni di mandato. Adesso il candidato del M5S alle amministrative di maggio sarà con ogni probabilità là vicesindaca Stella Sorgente, con un passato nella sinistra radicale e che può contare su buoni rapporti con il mondo dei centri sociali cittadini.
“Inchiesta su alluvione non indifferente” – Mercoledì mattina il sindaco Nogarin ha convocato i giornalisti per spiegare la sua scelta: “Quello di questi anni è stato un lungo percorso che ha coinvolto i miei collaboratori e la mia famiglia – ha detto – e la decisione è di carattere personale: la scelta è stata molto lunga e complessa e ho deciso sabato con mia moglie”. Poi ha spiegato i motivi: “L’inchiesta sull’alluvione non è indifferente: nell’ambito della valutazione complessiva ha un suo peso e i risvolti processuali hanno rallentato la presa di coscienza della mia decisione. L’alluvione mi ha ferito profondamente, al di là di come andrà dal punto di vista processuale, e dopo di esso il mio mandato è stato completamente diverso”. Perché proprio il Parlamento europeo? “È la naturale conseguenza di questi 5 anni di mandato – ha aggiunto Nogarin – mi metterò a disposizione della città e cercherò anche da Bruxelles di lavorare per farla uscire dalla crisi che l’ha colpita in tutti questi anni. Di Maio lo sa e adesso dovrò fare campagna per essere candidato nella circoscrizione centro: da questo punto di vista ho scelto la via più complicata”. Mentre il deputato dem Andrea Romano lo attacca ricordando l’immunità da europarlamentare, il sindaco ha già chiarito che rinuncerebbe alla stessa, in caso di elezione e rinvio a giudizio.
Il peso dell’indagine – Da mesi in Comune regnava l’incertezza sul futuro politico di Nogarin. Un anno fa, alla scuola dei parlamentari grillini a Pescara, il sindaco si era sfogato con un gruppo di giornalisti annunciando che non si sarebbe ricandidato per le “cinque inchieste penali e 50 civili” nei suoi confronti. Poi però aveva smentito e in questi mesi si era convinto a correre per altri cinque anni. Così all’interno del Movimento 5 Stelle livornese erano partite le consultazioni per scrivere il programma e individuare la strategia per un Nogarin-bis: da allora, ogni sabato, attivisti, consiglieri comunali e parlamentari livornesi hanno organizzato banchetti in città chiamati “Camminate di Quartiere” per raccontare ai livornesi cosa stesse facendo il governo Conte a livello nazionale. Sulla decisione di Nogarin, come ha spiegato lui stesso, ha pesato anche l’inchiesta della procura di Livorno per omicidio e disastro colposo sull’alluvione di settembre 2017. I pm hanno chiuso le indagini per la morte degli otto livornesi: nei prossimi giorni Nogarin sarà sentito dal procuratore Ettore Squillace Greco a cui presenterà una memoria difensiva prima del possibile rinvio a giudizio. Ma è chiaro, spiegano dal Comune al Ilfattoquotidiano.it, che “fare una campagna elettorale sugli otto morti sarebbe stato molto pesante”.
La corsa a tre per il Comune – La candidata naturale sarebbe Sorgente, quindi, e potrebbe non dover nemmeno passare dalle “comunarie”: domani si sottoporrà ad un’assemblea plenaria in cui gli attivisti del Meet Up dovrebbero approvare la sua candidatura, appoggiata esplicitamente anche da Nogarin. Negli ultimi giorni si era parlato anche della candidatura del presidente del Consiglio comunale, Daniele Esposito, che però ha deciso di correre anche lui per il Parlamento Europeo. Nella corsa a tre per il Comune, ora manca solo il candidato sindaco del centrosinistra: il Pd sta scegliendo tra due giornalisti, Luca Salvetti e Francesco Gazzetti, per provare a riconquistare la città. Il centrodestra invece, pur essendo in testa ai sondaggi, è ancora spaccato: Fratelli d’Italia ha candidato il coordinatore cittadino, Andrea Romiti, mentre la Lega ha già annunciato il nome della giovane manager, Giulia Pacciardi.
Cosa ha fatto: salvataggio di Aamps e reddito – Nel 2014 Livorno era stata la prima roccaforte rossa persa dal centrosinistra in Toscana: al ballottaggio con l’allora candidato dem, Marco Ruggeri, Nogarin aveva ribaltato il risultato del primo turno anche grazie al sostegno di “Buongiorno Livorno”, la lista di sinistra che aveva deciso di appoggiare l’ingegnere nucleare. In cinque anni di governo della città, la giunta Nogarin si è concentrata soprattutto su due dossier: il salvataggio di Aamps (la municipalizzata dei rifiuti) che è costata al sindaco un’altra inchiesta penale (poi archiviata) e l’esperimento del primo reddito di cittadinanza per i livornesi meno abbienti. Negli ultimi mesi la giunta Nogarin invece ha introdotto in buona parte della città i parcheggi a pagamento per scoraggiare l’utilizzo delle automobili private e fatto partire la raccolta “porta a porta” dei rifiuti, con annesse polemiche politiche. Su questi due temi si giocherà tutta la campagna elettorale.