Musica

Ho il complesso di Elettra (Lamborghini)

In questo periodo della mia vita sto leggendo solo scrittrici italiane: Anna Maria Ortese, Natalia Ginzburg, Goliarda Sapienza, Elsa Morante. Una vera e propria delizia per i neuroni e per il cuore, ma tanta raffinatezza può intossicare; per disintossicarmi vado alla ricerca di notizie come questa: Khloe Kardashian si arrabbia con i suoi follower che la rimproverano di tenere più alle sue unghie lunghe che a sua figlia. Le unghie lunghe impedirebbero di cambiare i pannolini alla figlia, questa è l’ermeneutica dei sagaci follower. Ah, eccomi purificato da tutto. Queste sono le notizie che ti rimettono in sintonia con i tempi che stiamo vivendo.

Allo stesso modo quando non ne posso più di frequentare il paradiso vocale di Ella Fitzgerald o Billie Holiday, voci che mi fanno smarrire in un incanto pauroso, da brivido infinito, la mia inguaribile simpatia per i contrasti mi fa ricercare su Youtube Elettra Lamborghini, regina nostrana del reggaeton, un genere musicale che si fonda sul culo. No culo, no party. Non si tratta di culi qualunque, sono culi atomici, come direbbe Elettra; ho di recente ascoltato una sua intervista dove l’ereditiera si definisce una “suora atomica”, una donna all’antica. Non ho difficoltà a crederle, evidentemente è un retaggio del nonno Ferruccio che era figlio di agricoltori e che ha iniziato la sua carriera nel mondo dei motori partendo dalla produzione di trattori agricoli.

Gli esametri di Virgilio sul lavoro nei campi non sono poi così lontani dal fondoschiena di miss Lamborghini, anche se non credo li abbia mai letti, ma è una mera supposizione, forse troppo maliziosa, anche perché nella stessa intervista Elettra ha detto di avere letto il Dalai Lama, pur definendo la lettura “una palla atomica”. Tutto è atomico per Elettra, il culo e il Dalai Lama. Probabilmente anche la bomba atomica è atomica! La vita è un atomo: l’atomo fuggente. Vanitas vanitatum et omnia vanitas, vanità delle vanità, tutto è vanità. Il culo è il Verbo, il resto è vanità.

Elettra si definisce una party animal, le piace fare “after“, prolungare le notti in discoteca fino al mattino, fino all’Aurora dalle dita di rosa. C’è una profonda poesia in tutto questo, una poesia atomica. Vivere con un conto in banca atomico non deve essere facile, si rischia di non arrivare alla fine dell’eternità e non del mese. Ed è molto più tragico, se ci pensate bene.

A me piace Elettra, è spigliata (anche spogliata), simpatica, sorridente, ama i cani e i cavalli e ci tiene al bon ton. Possiede anche una buona dose di autoironia quando si definisce una tamarra, atomica naturalmente. Il clinamen dei suoi atomi ha dato buoni frutti: ha delle forme generose. E immagino sia anche una persona generosa. Ama cucinare legumi per i suoi numerosi amici, specialmente lenticchie. Lenticchie atomiche, altro che caviale! Dobbiamo tenercela cara, è la nostra Paris Hilton, ma più casereccia, non è impossibile immaginarla mentre si mangia pane e salame o una bella piadina romagnola. Il lusso non l’ha lessata! Si tiene viva, dovremmo tutti imparare da lei.

Viaggia, Los Angeles e Miami sono parti del suo essere, Miami tra l’altro è in Florida, ed Elettra è molto florida (perdonatemi questa battuta, non ho resistito). Viaggia, ma non solo: fa equitazione, cavalca purosangue. I cavalli sono il suo destino, con i mammiferi equini salta gli ostacoli, mentre con i cavalli che scalpitano nel motore delle Lamborghini, la nostra deliziosa Elettra, salta gli autovelox con eleganza impeccabile, anzi: con eleganza atomica. Elettra è così, è pem pem, come una sua canzone, ama i leopardi (non Giacomo, non esageriamo, sarebbe perfetta), sculetta che è una meraviglia, a volte cash fa rima con trash, ma che importa? E Miura con che cosa fa rima? Con cultura e con letteratura! E voi? Tra una Lamborghini Miura e la letteratura che cosa scegliereste?

Lunga vita ad Elettra! Una vita atomica, una bomba! Bene, ora ho bisogno di silenzio però, torno a leggere L’iguana, di Anna Maria Ortese, prima o poi tutto questo rumore giungerà ai laghi bianchi del silenzio. E così sia.