L’attesa per conoscere i nuovi prodotti Samsung è terminata, ieri sera hanno fatto il loro esordio gli smartphone Galaxy S10, S10+ e S10e e lo smartwatch Galaxy Watch Active, passati un po’ in secondo piano rispetto al protagonista più atteso, il Galaxy Fold. Finalmente si sa tutto dello smartphone pieghevole di cui si è parlato a lungo, che si era intravisto a fine 2018 e in un video istituzionale che sta passando in TV da qualche giorno.
Quando è del tutto aperto, il Galaxy Fold è un tablet con display Infinity Flex da 7,3 pollici, realizzato con tecnologia Dynamic AMOLED. La sua peculiarità è che può piegarsi in due per richiudere il dispositivo e trasformarlo in uno smartphone. Per prevenire danni accidentali, delle cerniere consentono solo l’apertura a libro. Gran parte dell’innovazione tecnica sta nello schermo, un prodotto di alta qualità con risoluzione QXGA+ (1.536 x 2.152 pixel) e rapporto di forma in 4,2:3. Rispetto agli schermi per smartphone ordinari, ha uno spessore dimezzato ed è flessibile per supportare la piegatura.
C’è poi un secondo schermo più piccolo, da 4,6 pollici, e con una risoluzione inferiore (HD+, ossia 1.280 × 720 pixel) che è montato sulla parte esterna del Galaxy Fold. Il funzionamento dei due schermi insieme è regolato da un’interfaccia grafica sviluppata appositamente da Samsung con il supporto di Google (una variante dell’ultima versione di Android). Consente di passare in maniera fluida dall’uno all’altro. Lo schermo più piccolo è quello che dovrebbe essere usato per le tipiche attività da smartphone: telefonate, messaggi, chat e fotocamera. Quello più grande è il supporto per navigare, giocare o usare app che richiedono più spazio di visualizzazione. Su questo schermo si possono aprire fino a tre applicazioni in contemporanea; quando lo si ripiega i contenuti “passano” automaticamente sullo schermo piccolo, adattando la risoluzione.
Per sostenere un lavoro così complesso, e attività che si suppongono impegnative, Samsung ha predisposto un sistema potente: processore Snapdragon 855 accoppiato a 12 Gigabyte di memoria RAM. Lo spazio di archiviazione è di 512 GB. Ci sono anche due batterie ciascuna da 4.380 milliampere per ora, con l’obiettivo di garantire un’autonomia accettabile (al momento il dato non è stato diffuso). Tutte le specifiche tecniche diffuse dall’azienda sono a questo link.
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Le fotocamere sono ben sei: tre posteriori (una da 16 e due da 12 megapixel), due interne (da 10 e da 8 megapixel) e una da 10 MP posizionata sulla cover per i selfie. Questo smartphone non è ancora pronto per la commercializzazione. Sarà in vendita a partire dal 3 maggio in quattro varianti cromatiche: Cosmos Black, Astro Blue, Martian Green e Space Silver. Il fatto che i giornalisti non abbiano potuto toccare con mano il Galaxy Fold non permette al momento di fare valutazioni sull’interfaccia e la maneggevolezza. L’unico punto su cui si può commentare è il prezzo di 2.000 euro, decisamente per una ristretta élite di clienti.
Galaxy S10, S10+ e l’S10e
Il Galaxy S10 non è pieghevole, ma presenta diversi elementi di novità per Samsung. Rispetto al precedente Galaxy S9 infatti scompare il notch (la tacca nella parte alta dello schermo), a favore del buco sullo schermo, in cui sono incastonate le fotocamere anteriori. Tutti e tre i nuovi smartphone della gamma S10 hanno questa caratteristica.
Le cornici laterali sono in metallo, le parti anteriore e posteriore sono in vetro. Interessante la presenza della ricarica wireless e della funzionalità di wireless powershare, che permette di ricaricare un altro smartphone compatibile con la ricarica senza fili, semplicemente appoggiandolo al Galaxy S10. Non è un inedito, perché una funzione analoga è prevista per il Huawei Mate 20 Pro. I tre modelli beneficiano poi della certificazione IP68 per la resistenza a liquidi e polvere.
A differenziare i tre prodotti è lo schermo. Tutti sono costruiti con tecnologia Super AMOLED; il Galaxy S10 ha un pannello da 6,1 pollici con risoluzione di 1.440 x 2.380 pixel e rapporto di forma in 19:9. L’S10+ ha uno schermo da 6,4 pollici (con le medesime caratteristiche), mentre l’S10e ha un 5,8 pollici con risoluzione di 1.080 x 2.280 pixel. Un’altra novità riguarda solo S10 e S10+, ed è l’implementazione del sensore di impronte digitali direttamente nel display, sfruttando una tecnologia a ultrasuoni. L’S10e, di fascia più economica, ha il sensore biometrico sul lato destro.
Anche nel campo delle fotocamere ci sono differenze importanti. Il Galaxy S10+ e S10 sono equipaggiati con una tripla fotocamera (12 MP + 12 MP teleobiettivo + 16 MP grandangolare), il Galaxy S10e con una dual-camera (12 MP + 16 MP grandangolare). Passando alle fotocamere frontali, l’S10+ conta su una doppia fotocamera con sensore principale da 10 MP e uno secondario da 8 MP. L’S10 e l’S10e hanno un solo sensore da 10 MP.
Le configurazioni sono tutte basate sul processore Exynos 9820 a otto core, ma cambiano i componenti accessori. Nel Galaxy S10 ci sono 8 GB di memoria RAM, nell’S10+ 8 o 12 GB a seconda dell’allestimento; l’S10e ha in dotazione 6 GB. Il modello al top di gamma permette di espandere la memoria interna con il modulo da 1 TB presentato qualche settimana da Samsung.
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Galaxy S10 e S10+ saranno disponibili nelle colorazioni Prism White, Prism Black, Prism Green, mentre Galaxy S10e arriverà anche nella variante cromatica Canary Yellow. I prezzi sono in linea con quelli dei top di gamma. Il Galaxy S10 costa 929 euro, l’S10+ ha un valore di listino di 1.029 euro. Il Galaxy S10e costa invece 779 euro. Chi acquisterà uno dei due modelli al top di gamma riceverà in omaggio i Galaxy Buds, i nuovi auricolari senza fili.
Galaxy Watch Active, Galaxy Fit e Fit E
Chiude la rassegna dei nuovi prodotti Samsung la gamma di smartwatch, come include i tre modelli Galaxy Watch Active, Galaxy Fit e Fit E. GLi ultimi due sono delle fitness band classiche, il più interessante è il Galaxy Watch. È equipaggiato con sistema operativo proprietario Tizen OS 4.0 (come tutti i dispositivi Samsung), schermo AMOLED da 1,1 pollici e risoluzione di 360 x 360 pixel, processore Exynos 9110, 768 Megabyte di RAM. Lo spazio di archiviazione di 4 Gigabyte è utile per archiviare musica, file e altro.
La novità principale è la funzione per monitorare la pressione sanguigna. Si attiva mediante l’applicazione My BP Lab sviluppata in collaborazione con l’Università della California. Sono stati poi implementati degli esercizi di respirazione per gestire e controllare lo stress. Si possono tracciare 39 attività fitness, impostare obiettivi giornalieri e monitorare i progressi. Sarà disponibile nelle colorazioni Silver, Black, Rose Gold e Sea Green, a prezzi non ancora comunicati.
Galaxy Fit è caratterizzato da un display AMOLED da 0,95 pollici con risoluzione di 120 x 240 pixel, processore MCU Cortex M33F e sistema operativo Realtime OS, pensato appositamente per questa tipologia di wearable. Galaxy Fit E conta su uno schermo da 0,74 pollici P-OLED con risoluzione di 128 x 64 pixel. Entrambi sono resistenti alle immersioni in acqua fino a 5 ATM, il che suggerisce come siano wearable pensati per l’ambito sportivo, con la possibilità di monitorare anche attività come il nuoto.