“Non c’è alcun blocco della Tav, c’è solo una revisione del progetto con l’obiettivo di portare a termine il progetto”. Matteo Salvini interviene a Mattino 5 e parla della Torino-Lione, che ieri è tornata al centro del dibattito parlamentare con l’approvazione alla Camera della mozione Lega-M5s che chiede di ridiscutere integralmente l’opera dopo l’analisi costi-benefici. “Faccio e farò tutto il possibile – ha aggiunto il vicepremier – perché la Tav si faccia, il progetto può essere rivisto e si possono risparmiare dei soldi, ma il treno inquina meno e costa meno delle auto”. Al momento però i cantieri si fermano. “Erano già fermi – ha risposto Salvini – e spero ripartano prima possibile”. Salvini risponde anche alle polemiche del Pd, che ha parlato di scambio tra l’ok alla mozione e il voto M5s in Giunta per le immunità del Senato per “salvare” il leader della Lega dal processo sulla Diciotti. “È una sciocchezza planetaria. Non c’è il blocco della Tav, ma la revisione del progetto…poi vogliono processarmi facciano pure”.
E in Piemonte il tema Tav approda di nuovo in Consiglio regionale con il governatore Sergio Chiamparino che ha inviato una lettera al presidente Nino Boeti per chiedere di fare comunicazioni sul progetto nella seduta di martedì, “anche al fine di verificare la possibilità di indire una consultazione popolare sull’opera”. Un’ipotesi che aveva già avanzato a gennaio e a cui Salvini risponde favorevolmente. “Ai referendum siamo sempre e comunque favorevoli”, ha detto arrivando in Sardegna. Ma Chiamparino lo attacca: “Salvini continua a mentire e a prendere in giro i piemontesi e gli italiani. Dice che non c’è blocco dell’opera, quando il governo Conte-Salvini-DiMaio ha chiesto fin dall’autunno a Telt di non avviare i bandi, mettendo a rischio concreto i contributi europei e la realizzazione della Tav. Dice che i cantieri sono già fermi – continua -, mentre sul versante francese si continua a scavare il tunnel di base, giunto ormai a oltre 7 chilometri, e si fermerà presto proprio per il blocco dei nuovi bandi. Se vuole essere coerente Salvini sblocchi i bandi, tutto il resto sono balle. Martedì in Consiglio regionale porterò la richiesta di una consultazione popolare, perché i cittadini possano liberamente pronunciarsi”.
Ma per il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani se la Tav Torino-Lione dovesse venire definitivamente abbandonata, andrebbero “in fumo” 4,2 mld di euro e 50mila posti di lavoro. Il candidato alle Europee di Forza Italia aggiunge poi che il “patto scellerato” su cui si basa il governo Conte “è ormai evidente: mantenere le poltrone a qualsiasi prezzo, sulla pelle di lavoratori, imprese, salute e ambiente. Negando la realtà, indifferenti alla recessione“.