Non sono ancora trascorsi due mesi dall’inizio del suo mandato, e già gli scandali hanno iniziato a mietere le prime vittime eccellenti nell’esecutivo di Jair Bolsonaro. Il neo-presidente brasiliano ha infatti dovuto affrontare la sua prima crisi di governo e licenziare all’inizio della settimana il ministro Gustavo Bebianno, segretario generale della Presidenza, nonché suo uomo di fiducia, per una vicenda legata al finanziamento della campagna elettorale del suo schieramento, il Partito Sociale Liberale (Psl) e la presunta deviazione di fondi. Un ‘siluramento‘ che non è stato indolore: Bebianno ha infatti detto che Bolsonaro è diventato un uomo squilibrato. Il suo posto è stato preso dall’ex generale in pensione Floriano Peixoto. Con il suo ingresso sale a otto la presenza di militari nell’esecutivo.

Ma questo è stato solo l’inizio di una settimana difficile per Bolsonaro. Dopo la caduta di Bebianno, nuovi sospetti sono stati sollevati su un altro ministro, il titolare del Turismo, Marcelo Alvaro Antonio, e su suo figlio Flavio. Il capo di Gabinetto di Brasilia, Onix Lorenzoni, ha dichiarato che il governo “osserva” e “segue” la situazione di Alvaro Antonio per un presunto coinvolgimento in uno scandalo di prestanome nella campagna del Psl nello stato di Minas Gerais nel 2018. Secondo la stampa brasiliana, Antonio avrebbe utilizzato candidati prestanome nella campagna del Psl per i quali ha ricevuto soldi dallo Stato che poi sarebbero stati utilizzati illecitamente. “Bisogna aspettare perché emergano tutti i chiarimenti e per vedere se c’è qualcosa di grave, che sia di diretta responsabilità del ministro. Il presidente analizzerà il caso e prenderà una decisione”, ha detto Lorenzoni. Bolsonaro ha incontrato il ministro del Turismo per discutere la questione dei prestanome (detti anche ‘naranjas‘ o arance), il cui uso nel Psl sembrerebbe essere un’irregolarità alquanto ricorrente. E’ probabile però che anche Antonio si veda obbligato a rinunciare al suo incarico, visto che gli indizi a suo carico paiono più consistenti di quelli emersi sul conto di Bebianno. E pare inoltre che anche uno dei figli di Bolsonaro, il senatore Flavio, sia coinvolto in queste irregolarità. Secondo quanto riferisce il quotidiano Folha de San Pablo, si sarebbe appropriato di migliaia di reais che, in base alle leggi, sarebbero serviti a finanziare il 30 percento di candidate donne nelle liste elettorali.

Anche sul fronte giudiziario non è andata meglio a Bolsonaro, che ha ricevuto una doppia sconfitta nelle corti di giustizia. Il Tribunale supremo federale ha infatti respinto il suo ricorso, confermando la condanna a risarcire la deputata Maria do Rosario, che aveva offeso dicendole che non l’avrebbe violentata perchè “molto brutta” e non lo meritava, mentre un giudice di Rio ha negato la sua richiesta di indennizzo per danni morali contro l’ex deputato federale, Jean Wyllys, che lo aveva definito un “fascista“, “disonesto”, “responsabile del riciclaggio di denaro“, “stupido”, “ignorante”, “razzista“, “corrotto”. L’ex deputato si è fatto scudo dell’immunità parlamentare e la giudice Márcia Hollanda ha negato la richiesta di risarcimento di Bolsonaro.

Infine, ma non certo meno importante, il progetto di riforma del sistema pensionistico, presentato da Bolsonaro come la prima priorità per la sua amministrazione, che ha già fatto scendere in piazza a protestare sindacati e lavoratori. Gli utenti del web hanno usato i social network per criticare la riforma con l’hashtag “#ReajaOuSuaPrevidênciaAcaba” (reagisci o perderai la tua pensione). Il testo presentato al Congresso prevede che l’età minima di pensionamento sarà di 65 anni per gli uomini e 62 per le donne. Ci vorranno almeno 20 anni di contributi per poter andare in pensione, e 40 anni per ricevere l’intero importo del beneficio. Attualmente, il sistema brasiliano prevede due possibilità di pensionamento: con 15 anni di contributi e un minimo di 65 anni per gli uomini e 60 per le donne o con 35 anni di contributi, qualsiasi sia l’età o il sesso del lavoratore. Decisamente una settimana da dimenticare per Bolsonaro.

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