Dal loro matrimonio sono nati due figli, Edoardo, tragicamente scomparso nel 2000, e Margherita, che le ha dato otto nipoti, tra cui John Elkann, presidente di Exor e Fca, che con la madre ha avuto rapporti contrastanti dopo la morte del padre, sfociati anche in una causa per l’eredità. Donna Marella si è potuta fregiare di una sola onorificenza, a cui peraltro teneva moltissimo: fu insignita del titolo di Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana il 13 settembre 2000 dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Appassionata di giardinaggio, Marella Agnelli dagli anni ’80 aveva curato la progettazione dei giardini nelle sue dimore, Villa Frescot sulla collina di Torino e Villar Perosa nei pressi di Torino e quella di Marrakech in Marocco. Dalla sua passione sono poi nati cinque libri: “Giardino segreto” (Rizzoli, 1998), “Ho coltivato il mio giardino” (Adelphi, 2014) e “La signora Gocà” (Adelphi, 2015), a cui si aggiungono due volumi sull’oasi di Ninfa, situata nella tenuta Caetani di Cisterna di Latina: “Ninfa ieri e oggi” (Allemandi, 1998) e “Il giardino di Ninfa” (Allemandi, 2000). In onore di questa sua passione è stata a lei dedicata una rosa dal famoso vivaio pistoiese Rose Barni. Si era distinta anche per il suo impegno nel Board degli Amici dei Giardini Botanici Hanbury ed era presidente honoris causa della Riserva Naturalistica Torrente Chisone di Villar Perosa.
Oltre al giardinaggio, Marella Agnelli ha ‘coltivato’ il mecenatismo. Era membro dell’International Board of Trustees del Salk Institute di San Diego (California) e dell’International Council of the Museum of Modern Art di New York. È stata, tra l’altro, vicepresidente del Consiglio di Palazzo Grassi a Venezia, nonché presidente de “I 200 del Fai” di Milano e dell’Associazione degli Amici Torinesi dell’Arte Contemporanea di Torino.
Gianni e Marella Agnelli sono stati uniti anche dalla passione per l’arte, collezionando opere di Canaletto, Bellotto, Canova, Manet, Renoir, Picasso, Matisse, Severini e Modigliani. Gran parte di questa collezione privata è stata donata alla “Fondazione Giovanni e Marella Agnelli”, esposta nella Pinacoteca del Lingotto dal settembre 2002, pochi mesi prima della morte di Gianni Agnelli. La Pinacoteca è ospitata all’interno di una speciale struttura, detta lo Scrigno, progettata da Renzo Piano sul tetto dell’edificio del Lingotto, storica sede torinese della Fiat.