Cinema

Oscar, i 90 anni del premio: dalla volta in cui lo presentò Paperino ai grandi esclusi (Kubrick incluso) che non l’hanno mai vinto

Si può vincere l’Oscar senza essere nominati? O a pari merito con un’altra persona? O avendo ricevuto anche il Nobel? Nove curiosità sugli Academy aspettando la notte del 24 febbraio

di Beatrice Manca

16 maggio 1929, quasi novant’anni fa. La Blossom Room del Roosevelt Hotel di Hollywood è riservata per 270 ospiti che hanno pagato cinque dollari a testa per una cena privata. Sul palco, l’attore Douglas Fairbanks e il regista Cecil DeMille, assegnano per la prima volta l’Academy Awards of Merit, un premio alle eccellenze cinematografiche. Sì, è la prima notte degli Oscar, molto più spartana e rapida di come la conosciamo oggi, cinque minuti in tutto, senza sorprese (si conoscevano già i nomi dei vincitori) né glamour: Janet Gaynor riceve il premio come migliore attrice presentandosi con un golfino, la gonna al ginocchio e i calzettoni. Ormai arrivati alla novantunesima edizione, gli Oscar oggi sono un evento planetario: negli anni hanno provocato scandali, sorprese e tanto, tantissimo, gossip. Ecco nove momenti salienti di questi novant’anni di premi.

1.Il nome della leggendaria statuetta (e la battuta maliziosa di Bette Davis)
Il trofeo da consegnare ai vincitori è una statuetta di tre chili e mezzo placcata in oro. Fu disegnata da Cedric Gibbons e modellata da George Stanley: rappresenta un cavaliere che si erge su di una bobina di pellicola a cinque raggi, simbolo delle prime cinque categorie di premi (attori, registi, produttori, tecnici e sceneggiatori). Durante la seconda mondiale vennero prodotte in gesso, perché tutto il metallo era destinato a sostenere lo sforzo bellico: essendo rarissime, queste statuette valgono una fortuna, molto più di quelle in oro. Il nome con cui tutti lo conosciamo, Oscar, pare gli sia stato per scherzo da una direttrice dell’Academy, Margaret Herrick, che vedendolo disse: “Somiglia a mio zio Oscar”. Ma le cronache mondane di Hollywood riportano anche un’altra leggenda: pare che fu Bette Davis a dargli questo soprannome, perché le ricordava suo marito, Oscar Nelson, mentre usciva dalla doccia.

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