2. L’anno senza conduttori (e la volta in cui li presentò Paperino)
Quest’anno gli Oscar non avranno un presentatore. Dopo lo scandalo di Kevin Hart, il comico scelto dall’Academy poi ritiratosi per le proteste sollevate da tweet omofobi, non si è trovato un sostituto. Quindi la cerimonia del 24 febbraio sarà gestita da diversi ospiti che saliranno sul palco per annunciare i vincitori. Ma è accaduto diverse volte nella storia: la prima volta nel 1939, l’ultima trent’anni fa, nel 1989. Alan Carr, il produttore di Grease, organizzò un vero e proprio musical per l’apertura: fu un flop totale, e Carr si giocò la carriera. L’Academy ricevette così tante lettere di proteste che l’esperimento non fu più ripetuto. Tra i conduttori più insospettabili sicuramente c’è Paperino, il personaggio a fumetti della Disney, virtualmente sul palco nel 1958.
3. Il record tricolore
L’Italia vanta un importante primato: è il paese con più Oscar vinti nella categoria “miglior film straniero”. In totale, 14 statuette su 32 nomination, di cui quattro di Vittorio de Sica e altrettanti di Federico Fellini. Per non parlare poi dei tanti premi vinti nelle altre categorie: Milena Canonero ha vinto quattro volte per i costumi, seguita da Vittorio Nino Novarese e Pietro Gherardi. Giorgio Moroder una volta per la miglior colonna sonora e due per la miglior canzone, Carlo Rambaldi per gli effetti speciali, Vittorio Storaro tre volte con la fotografia, ma l’elenco potrebbe continuare a lungo. Roberto Benigni, Sophia Loren, Anna Magnani hanno vinto come miglior attore e migliori attrici, premio raramente assegnato fuori dalla lingua inglese. E la nostra Lina Wertmüller, nel 1977, è stata la prima regista a ottenere una candidatura agli Oscar, nonché una delle pochissime (solo cinque nella storia).