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Venezuela, la grande fuga da violenza e povertà: “Ti ammazzano anche solo per rubarti un paio di scarpe”

“Siamo al punto che i morti vengono abbandonati negli obitori, perché la gente non ha i soldi per pagare la sepoltura. Oppure che si scava una buca e si interrano di nascosto”. Questa immagine, più di mille altre, dà il tenore del profondo sconquasso attraversato dalla società venezuelana. A raccontarlo al fattoquotidiano.it sono alcuni giovani giunti in Italia negli scorsi mesi

“Siamo al punto che i morti vengono abbandonati negli obitori, perché la gente non ha i soldi per pagare la sepoltura. Oppure che si scava una buca e si interrano di nascosto”. Questa immagine, più di mille altre, dà il tenore del profondo sconquasso attraversato dalla società venezuelana. A raccontarlo al fattoquotidiano.it sono alcuni giovani giunti in Italia negli scorsi mesi.

Sono sempre di più, infatti, i venezuelani che lasciano il paese, in preda alla disperazione. I dati ufficiali disponibili non sono aggiornati, ma già mostrano numeri da grande esodo. Secondo lo IOM (International Organization for Migration, Organizzazione Internazionale per le Migrazioni), sono tre milioni i venezuelani che vivono all’estero, di cui almeno 2,3 milioni partiti dopo il 2015, in particolare verso altri paesi dell’America Latina come Colombia, Argentina e, in misura minore, Ecuador, Perù, Cile, Panama e Costa Rica; ultimamente cresce anche la rotta marittima verso le isole di Aruba, Bonaire e Trinidad e Tobago. In tutta l’America meridionale sono oltre mezzo milione i permessi di soggiorno rilasciati a cittadini venezuelani.

Altri sono riusciti ad arrivare negli Stati Uniti d’America prima della stretta di Trump, con una crescita del 18% tra il 2014 e il 2015 e del 13% nel 2016. In dieci anni, dal 2006 al 2016, ben 64mila venezuelani sono diventati cittadini americani. Circa 20mila sono invece quelli registrati in Canada, con un aumento del 67% dal 2014 al 2016. Altri ancora arrivano in Europa, dove la meta preferita è la Spagna (con un afflusso del 3,3% nel 2014-2015, passato all’8,6% nel 2016 e al 15,5% nel 2017: in numeri assoluti, oltre 200mila persone), seguita da Italia e Portogallo.

Il Viminale non ha ancora i dati complessivi del 2018, ma stando ai numeri dello IOM si sono avuti quasi 49mila ingressi nel 2015 e quasi 50mila nel 2017 (circa il doppio degli accessi avuti in Portogallo). Gli ultimi dati ufficiali disponibili del ministero dell’Interno sono aggiornati al 31 dicembre 2016 e parlano di 6.517 permessi di soggiorno rilasciati a cittadini venezuelani, in particolare in Lombardia e Lazio. Si tratta ovviamente di un dato parziale, perché contempla solo i permessi di soggiorno già rilasciati e non gli iter in corso; esclusi inoltre tutti i detentori di doppia cittadinanza, che non sono pochi, dato che in Venezuela emigrarono moltissimi italiani nel dopoguerra e i loro figli hanno diritto al doppio passaporto. Sono 160mila gli italiani registrati nei due consolati italiani di Caracas e Maracaibo, il 65% dei quali con doppia cittadinanza. Sono però oltre un milione i venezuelani che hanno ascendenze italiane. Sono da ricercarsi tra loro molti di quelli che negli ultimi anni e mesi sono giunti in Italia. Abbiamo incontrato alcune di queste persone e ascoltato le loro storie.