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Armamenti, ministra della Difesa Trenta infuriata con il sottosegretario Tofalo: è andato negli Emirati alla fiera delle armi

La proposta arriva da Idex 2019, l’esibizione internazionale in corso negli Emirati Arabi Uniti, e ad avanzarla è il sottosegretario alla Difesa in quota M5s. Fonti del governo hanno riferito a IlFattoQuotidiano.it che la ministra ha bloccato la partecipazione dell'esponente 5Stelle alla conferenza stampa convocata sulla fregata Margottini, impegnata in un tour per promuovere gli armamenti italiani in Medio Oriente: "Iniziativa mai discussa"

“Una grande fiera sull’industria della Difesa, magari a Milano con cadenza annuale, per costruire insieme il Sistema Paese”. La proposta arriva direttamente da Idex 2019, l’esibizione internazionale della Difesa di Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, e ad avanzarla dal proprio profilo Facebook è il sottosegretario alla Difesa in quota Movimento 5 Stelle, Angelo Tofalo. Un’idea che è nata, si legge nel post, grazie anche alla necessità di “sostenere le nostre eccellenze della Difesa affinché possano essere superati i gap e gli ostacoli per affermare il Made in Italy nel mercato internazionale” e che arriva a quasi trent’anni dalla chiusura della Mostra navale bellica di Genova che tante proteste di piazza aveva causato negli anni Ottanta. Fonti governative sentite da ilfattoquotidiano.it spiegano però che “la partecipazione del sottosegretario all’evento di Abu Dhabi nasce da una sua personale iniziativa mai discussa con il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, così come l’idea di un’esposizione dell’industria della Difesa in Italia”. Una mancanza di comunicazione che, da quanto appreso, avrebbe portato Trenta a intervenire per impedire la presenza del sottosegretario alla conferenza stampa in programma proprio durante la cinque giorni emiratina “perché non rispettava le linee programmatiche del Movimento 5 Stelle”.

Durante la partecipazione all’evento che quest’anno ospitava circa 1.300 aziende da tutto il mondo, il sottosegretario Tofalo si è intrattenuto, oltre che con i rappresentanti delle aziende italiane presenti, con gli alti gradi dell’Emirato, tra cui il principe ereditario, Mohammed bin Zayed Al Nahyan, e il delegato responsabile per il ministero della Difesa. In contemporanea, all’evento ha partecipato anche la fregata Margottini, salpata il 17 gennaio dal porto di La Spezia per un tour che ha l’obiettivo di promuovere “il Sistema Paese” in Medio Oriente e nel mar Arabico e che farà tappa anche in Arabia Saudita, nella città portuale di Dammam. “Di questo – spiegano dall’esecutivo – il ministro era al corrente, visto che si tratta di un tour che si svolge tutti gli anni e che era già stato fissato prima dell’entrata in carica del nuovo governo”.

Durante Idex, Leonardo e Abu Dhabi Ship Building hanno anche firmato una nuova intesa per rafforzare la cooperazione “nelle capacità navali e nei servizi avanzati” con lo scopo di creare “un laboratorio di integrazione, test, manutenzione ed evoluzione del sistema di gestione del combattimento sviluppato da Leonardo, a oggi operativo su oltre venti unità navali degli EAU”. Tutte queste attenzioni al mercato emiratino, però, non sono piaciute in via XX Settembre, tanto che il ministro Trenta avrebbe deciso di bloccare la partecipazione di Tofalo alla conferenza stampa organizzata proprio dalla Margottini. La decisione, spiegano dall’esecutivo, andrebbe cercata nel ruolo che gli Emirati Arabi Uniti svolgono a fianco dell’Arabia Saudita nel conflitto in Yemen: in una risoluzione del Parlamento europeo datata 4 ottobre 2018 si “esortano tutti gli Stati membri dell’Ue ad astenersi dal vendere armi e attrezzature militari all’Arabia Saudita, agli Emirati Arabi Uniti e a qualsiasi membro della coalizione internazionale, nonché al governo yemenita e ad altre parti del conflitto”.

L’apertura di Tofalo all’export di armi verso alcune monarchie del Golfo si scontra con l’ala del Movimento che si batte per lo stop alla vendita di armamenti a Paesi accusati di gravi violazioni dei diritti umani, come l’Arabia Saudita, per il suo ruolo nel conflitto in Yemen, e l’Egitto, per la repressione interna e la scarsa cooperazione nelle indagini relative all’uccisione di Giulio Regeni. Battaglia che non ha impedito all’attuale governo di far registrare un boom dell’export verso questi due Paesi già nei primi mesi di mandato.

La partecipazione e gli annunci di Tofalo hanno causato anche la reazione delle organizzazioni che si battono contro l’export di armamenti verso Paesi in conflitto o accusati di violare i diritti umani. “La partecipazione del sottosegretario Tofalo a Idex 2019 rappresenta un chiaro messaggio di sostegno politico da parte del Governo Conte all’intervento militare che vede protagonisti gli Emirati Arabi, insieme all’Arabia Saudita, in Yemen – ha dichiarato a IlFattoQuotidiano.it Giorgio Beretta dell’Osservatorio permanente sulle armi leggere (Opal) – L’esigenza di una fiera dell’industria della Difesa è poi un’ulteriore conferma di un progetto di rilancio economico del nostro Paese attraverso il potenziamento dell’esportazione di sistemi militari. I principali acquirenti, come noto, sono i regimi autoritari e le monarchie assolute mediorientali”.

Non è la prima volta che il sottosegretario finisce al centro delle polemiche. Fece molto discutere, ad esempio, un suo viaggio a Istanbul nell’autunno del 2016, quando era deputato e membro del Copasir, in compagnia di Annamaria Fontana, finita in carcere con accuse di traffico d’armi internazionale in Libia e Iran. L’obiettivo di quella trasferta era quello di incontrare Khalifa Gwell, ex primo ministro libico che puntava a riconquistare il potere nel Paese, anche con un tentativo di colpo di Stato, a spese del governo di Tripoli sostenuto dalle Nazioni Unite e guidato da Fayez Al Sarraj. Un incontro, quello del 2016, che ha rischiato di compromettere i rapporti tra il governo italiano e quello di Al Sarraj, impegnati nel processo di pacificazione del Paese.

Twitter: @GianniRosini