Negli anni ’70 la Fiat sbarca in Brasile. Le autorità locali dicevano all’azienda che lo Stato garantiva una forza lavoro “poco istruita, depoliticizzata e giovane”. Così l’azienda creò un ufficio “Sicurezza”, comandato da un ex colonnello, che aveva il compito di spiare i lavoratori, anche grazie alla polizia del regime infiltrata in fabbrica. Molti operai sindacalizzati vennero arrestati con una scusa e poi licenziati. Sul “Fatto” del lunedì, in collaborazione con “The Intercept Brasile”, l’inchiesta esclusiva con documenti inediti.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Pedofilia, Bergoglio chiude il summit: “Ora serietà sugli abusi”. Ma non tutti i cardinali sono aperti alla tolleranza zero

next
Articolo Successivo

Porti chiusi e rotta balcanica aperta: il viaggio sui sentieri dei migranti: “A Trieste arrivano in media 10 persone al giorno”

next