Nel suo speech di ringraziamento Olivia Colman – la Regina Anna de La Favorita – le ha chiesto praticamente scusa. Sì perché lei, 44 anni, britannica alla sua prima anche se meritatissima candidatura, ha strappato praticamente di mano l’Oscar a Glenn Close, 71 anni, d’oro vestita, che per la settimana volta non è riuscita a salire sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles.
Nonostante la sua performance in The Wife – Vivere nell’ombra e nonostante abbia portato a casa tutti i premi collaterali della stagione (dal Golden Globe al SAG Award) l’attrice americana, talento e personalità da vendere, resta a mani vuote.
Nel film del regista svedese Björn Runge la Close è Joan Castleman, moglie e ghostwriter del marito. Un ruolo roccioso non meno coinvolgente di altri per l’interprete che tanto ha dato al mondo del cinema: tra gli altri l’indimenticabile cinica marchesa di Merteuil de Le Relazioni Pericolose. Oscar negato anche per la mimetica e incredibile performance in Albert Nobbs. Senza dimenticare i ruoli di Crudelia De Mon e Alex Forest di Attrazione fatale. È lei la grande sconfitta della notte degli Oscar.