Politica

Pd, ipotesi Pisapia capolista alle Europee. Zingaretti spinge: “Magari”. Calenda: “Non credo gli interessi un listone”

L'ex sindaco di Milano presente domenica a Piazza Grande ha dato il suo appoggio ufficiale alla mozione del governatore del Lazio in vista delle primarie del 3 marzo. Per Repubblica è pronta la sua candidatura ma verrà ufficializzata solo dopo l'esito dei gazebo. Chi non gradisce è l'ex ministro: "Aveva firmato il mio manifesto"

Giocarsi la carta Giuliano Pisapia alle prossime Europee. È l’ipotesi che esce dall’evento organizzato domenica a Roma da Nicola Zingaretti, “A sinistra, la Piazza Grande“. L’ex sindaco di Milano si è presentato sulle note del vincitore di Sanremo Mahmood e ha dichiarato il suo appoggio al governatore del Lazio nella corsa alla segreteria del Partito democratico: “Dal 3 marzo può cambiare il modo e l’impegno di fare politica. Noi abbiamo tentato un anno e mezzo fa lo stesso percorso, non c’è l’abbiamo fatta, ma ora c’è la potete fare voi e io ci sarò, sarò con voi“, ha detto Pisapia. Proprio dopo i gazebo, scrive Repubblica, Zingaretti potrebbe ufficializzare la sua mossa: Pisapia capolista nel nord ovest di un listone progressista con personalità appartenenti a tutto il mondo della sinistra. Il candidato alle primarie per ora rimane cauto ma non si nasconde: “Pisapia candidato? Magari“, risponde. Chi non gradisce è Carlo Calenda: “Giuliano è uno dei primi firmatari del manifesto ‘Siamo Europei‘. Non so se deciderà di candidarsi, personalmente me lo auguro davvero, ma sono certo che la formula di una ‘lista Pd aperta’ evocata da Zingaretti non c’entra nulla con il progetto ‘Siamo Europei’. E dubito che Pisapia sarebbe interessato”.

L’ex primo cittadino per ora si limita a dire: “Sono onorato delle parole di Zingaretti ma ancora è presto per parlare di candidature”.  Ma, secondo Repubblica, il progetto sarebbe già sul tavolo e aspetta solo l’esito dei gazebo del 3 marzo per essere ufficializzato: Zingaretti considera Pisapia la figura giusta per rappresentare un centrosinistra largo, dando seguito a quel progetto che proprio l’avvocato aveva tentato un anno fa con Campo progressista. Quel tentativo, però, naufragò dopo veti, divisioni, e la decisione del governo Gentiloni di non tentare l’approvazione dello Ius soli.

Che questa sia l’idea è emerso chiaramente domenica dal palco di ‘Piazza Grande’ a Roma. Per primo lo stesso Pisapia ha detto: “Non bisogna più guardare ai litigi del passato, ma alle prospettive del presente e alle speranze del futuro”. Il coordinatore Massimiliano Smeriglio ha parlato di “una proposta a chi è a sinistra del Pd: state dentro“. “Vorrei gente come Cacciari, Pisapia, Ilaria Cucchi e Mimmo Lucano“, ha aggiunto. Poi i cronisti hanno pressato anche Zingaretti che al termine dell’evento si è sbottonato: “Con Giuliano ho un ottimo rapporto e, in un’idea di lista nuova e aperta, sarei onorato se fosse disponibile a mettersi a disposizione: dipende da lui, ma è una risorsa eccezionale, che aiuterebbe a dare un segno che qualcosa sta cambiando”.

Sembra essere rimasto spiazzato dalla mossa invece Carlo Calenda. Intervistato dal Corriere della Sera, l’ex titolare del Mise ha sottolineato come Pisapia avesse aderito al suo manifesto ‘Siamo Europei‘, mentre ora sposa il progetto di un listone spinto da Zingaretti. “Vedo un inspiegabile avanti e indietro – ha detto Calenda -Prima il Pd aderisce al manifesto ‘Siamo Europei’ e all’idea di lista unica e poi si parla di lista Pd aperta. Io non sono disponibile ad alcuna operazione cosmetica. Tanto più se tornano in gioco Emiliano, Bersani, D’Alema e Grasso”, ha chiuso l’ex ministro.