Hanno aggredito in casa lui e la moglie. Lo hanno picchiato brutalmente, sotto gli occhi di lei che era immobilizzata, lasciandogli un polmone perforato e alcune costole incrinate. Il gran rabbino d’Argentina, Gabriel Davidovich, è stato gravemente ferito da sconosciuti che si sono introdotti ieri 25 febbraio nella sua abitazione di Buenos Aires, nel quartiere Once. “Sappiamo che sei il rabbino Amia (Associazione mutuo israelita argentina, ndr)” gli hanno detto i sette assalitori, riferendosi all’associazione ebraica argentina che fu colpita da un grave attentato nel 1995, in cui morirono 84 persone. Prima di andarsene, hanno portato via denaro ed effetti personali della coppia. Il giorno prima, dichiara Bbc, varie tombe di un cimitero ebraico sono state profanate con simboli nazisti nell’ovest dell’ArgentinaAmia fa sapere che il rabbino “ha riportato ferite gravi a causa dei colpi ricevuti” e che è ricoverato in ospedale.

Il pestaggio del gran rabbino ha avuto forte eco in Israele, dove il primo ministro Benyamin Netanyahu ha condannato l’attacco, dichiarando che “non bisogna permettere all’antisemitismo di rialzare la testa”. Il premier Benyamin Netanyahu ha condannato il crimine sostenendo che “occorre impedire all’antisemitismo di sollevare la testa”. “Faccio appello alla comunità internazionale – ha aggiunto – perché operi contro questo fenomeno”.  Il ministro dell’educazione Naftali Bennett ha detto, facendo appello alla comunità internazionale, che “è tempo di agire. Quando basta, basta”. L’attentato del 1995 è rimasto impunito e nel 2015 è rimasto ucciso in circostanze misteriose il procuratore Alberto Nisman che accusava il governo di Cristina Kirchner di voler insabbiare le indagini dirette contro l’Iran. È dal 2013 che Davidovich è gran rabbino dell’Argentina e guida l’Amia. L’associazione ebraica ha espresso “grande allarme” per il pestaggio e le parole degli aggressori.

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