Musica

Mogol, il presidente della Siae a favore della proposta di legge leghista: “Sì alla battaglia per più musica italiana in radio”

"Tale iniziativa avrebbe dunque un impatto positivo sul mercato radiofonico italiano, generando maggiori introiti in diritti d'autore e in diritti connessi e contribuendo ad aumentare la quantità di musica prodotta in Italia", scrive in una lettera inviata ai suoi associati

di F. Q.

In qualità di presidente della Siae, Mogol è intervenuto in merito alla proposta di legge lanciata dalla Lega all’indomani del Festival di Sanremo per riservare un terzo della programmazione delle radio alla musica italiana. Così, ha scritto una lettera agli associati Siae chiedendo di sostenere la proposta di Alessandro Morelli, primo firmatario del progetto di legge: “L’argomento è ampio e complesso – scrive Giulio Rapetti  – ed è stato già affrontato in passato con diverse proposte, tra cui quella avanzata dalla Fimi nel febbraio 2016 che chiedeva di garantire il 20% della programmazione radiofonica alle opere prime e seconde di artisti italiani e con l’intervento nel novembre 2017 dell’allora ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, che in apertura della Milano Music Week parlò della possibilità di prevedere quote di obbligatorietà di trasmissione della musica italiana grazie ad alcune norme introdotte nella nuova Legge dello spettacolo”.

“In base ai nostri dati medi di ripartizione dei diritti d’autore, relativi al periodo 2010-2017, su dieci stazioni radiofoniche soltanto quattro rispetterebbero la soglia del 33 per cento della proposta di legge dell’onorevole Morelli. Tale iniziativa – prosegue il presidente della Siae nella lettera – avrebbe dunque un impatto positivo sul mercato radiofonico italiano, generando maggiori introiti in diritti d’autore e in diritti connessi e contribuendo ad aumentare la quantità di musica prodotta in Italia. Come sapete, promuovere la musica italiana significa infatti sostenere l’industria culturale del nostro Paese e quindi le tante persone che ci lavorano”.

“Per questo motivo – conclude Mogol nella sua lettera – chiedo a tutti voi di contribuire a questa battaglia per la valorizzazione della nostra musica nelle radio. Qualsiasi vostra iniziativa sarà preziosa affinché si affermi il principio che la musica italiana fa parte del nostro patrimonio culturale e in quanto tale va valorizzata e difesa”.

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