“Sei sicura che sia stato lui? Sei sicura al 100% della sua colpevolezza? Perché se denunci un innocente commetti reato“. È quanto si legge in una delle chat che l’attuale portavoce della presidenza del Consiglio, Rocco Casalino, ha inviato il 15 febbraio 2018 all’ex presidente della commissione Giustizia Giulia Sarti, nei giorni in cui infuriava il caso restituzioni M5s e sotto accusa finì l’ex fidanzato della deputata, Andrea Bogdan Tibusche. Nelle chat, il cui testo è stato visionato dall’Ansa, l’allora portavoce del M5s chiedeva all’esponente pentastellata se fosse sicura della colpevolezza dell’ex fidanzato. “Se è stato davvero lui è giusto che denunci, ma se non è così stai facendo una cosa grave“, scriveva Casalino in un altro messaggio inviato sempre il 15 febbraio dello scorso anno, ovvero due giorni dopo l’inizio del caso.
Martedì Sarti si è autosospesa dal Movimento e si è dimessa dalla presidenza della commissione Giustizia dopo che la Procura di Rimini ha chiesto l’archiviazione per l’ex fidanzato Bogdan, 32enne consulente informatico: lei lo aveva denunciato per appropriazione indebita con l’accusa di essersi intascato 23mila euro dei rimborsi da parlamentare che avrebbe dovuto destinare al fondo per il microcredito. E a pesare sulla richiesta di archiviazione ci sono i messaggi su Telegram tra Sarti e l’ex compagno che tirano in ballo proprio Casalino. Siamo a febbraio del 2018, a un mese dalle elezioni politiche e la deputata scrive all’allora fidanzate: “Le Iene hanno i nomi da mesi e mi hanno chiesto se denuncio te perché mi stanno chiedendo come uscire da questa storia”(…) “me l’ha chiesto Ilaria con Rocco. Per salvarmi la faccia…”, è il messaggio riportato dal Corriere della Sera.
Messaggio a cui Casalino ha già replicato in giornata: “Sarti si è probabilmente coperta dietro il mio nome con l’allora compagno, se avessi saputo di questi ammanchi o di giri strani l’avrei immediatamente riferito al capo politico e ai Probiviri. Io non tutelo i parlamentari, ma il Movimento, come sanno tutti”, ha detto il portavoce del presidente del consiglio Giuseppe Conte ed ex capo della comunicazione del M5s. “È assolutamente falso, io e Ilaria Loquenzi non c’entriamo niente”, ha poi ribadito Casalino rispondendo ai cronisti (video). La sua versione dei fatti: “Io all’epoca non ho incontrato Giulia Sarti di persona, non ero con Ilaria. Io mi ricordo che ero al comitato M5s e la chiamai, tra l’altro con dei testimoni, e le dissi ‘se sei stata derubata, denuncia il fatto‘”. Poi, a dimostrazione di quanto da lui sostenuto, sono emersi i messaggi WhatsApp con Sarti risalenti a quei giorni. Gli screenshot visionati dall’Ansa riportano la data del 15 febbraio, tre giorni prima della chat tra la deputata e Bogdan.
Prima che emergessero le chat di Casalino, proprio Bogdan Tibusche lo aveva attaccato su Facebook: “Ho letto sui giornali che Casalino fa lo gnorri e scarica la Sarti. Sapete qual è il bello? Il messaggio con il quale mi si informava che sarebbero stati lui e Ilaria a spingere la querela, Casalino lo ha avuto (screeshots), da me, il 15 febbraio del 2018. Ho sempre lo stesso vizio: salvo e registro tutto. Non sapeva nulla fino ad oggi? Lo sapeva eccome”, ha scritto l’ex compagno della Sarti. A quel punto è cominciata la lite, con Casalino che ha replicato: “Gentilmente pubblichi cosa ti ho risposto”. “Ma chi se ne frega? Perché non ti sei mosso un anno fa e lo fai ora?”, ha domandato Tibusche. “Tu – ha a quel punto obiettato Casalino – avevi una tua versione. Lei una versione totalmente diversa. Non spettava a me decidere di chi fosse la ragione. La cosa più giusta era che fosse la magistratura a valutare”. “Fare il finto tonto può funzionare con i più ma non con me. Tu oggi caschi dal pero accusando lei ma di tutto questo eri a conoscenza da oltre 1 anno. E non hai detto/fatto nulla. Qui non si discute sul cosa ma sul come. Il cosa arriva dopo”, la contro-replica dell’ex fidanzato di Sarti.