Nella sua lettera di convocazione rivolta all'amministratore delegato, il presidente Alberto Barachini cita anche "i riscontri dell’Osservatorio di Pavia sulla presenza di esponenti politici in varie trasmissioni". E chiede con "cortese sollecitudine la disponibilità ad una audizione"
Dopo il richiamo dell’Agcom per il rispetto del pluralismo nell’informazione in vista delle prossime elezioni e dopo la conferma ufficiale sulla prossima approvazione del piano industriale da parte del direttore della Tgr, Alessandro Casarin, il presidente della Commissione di Vigilanza, Alberto Barachini, ha convocato l’amministratore delegato Rai, Fabrizio Salini. Nella lettera di convocazione si citano anche i riscontri giunti alla bicamerale “per il tramite dell’Osservatorio di Pavia, sulla presenza di esponenti politici in varie trasmissioni”.
“Come le è noto – si legge nella convocazione – l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha richiamato l’Azienda a rispettare il pluralismo nell’informazione, in particolare in vista dell’imminente campagna per le elezioni europee, regionali e amministrative. A questo riguardo è anche pervenuta alla Commissione una serie di riscontri, per il tramite dell’Osservatorio di Pavia, sui dati monitoraggio in merito alla presenza di esponenti politici in varie trasmissioni televisive, riferiti dall’onorevole Mulè nella riunione dell’Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi, tenutasi il 13 febbraio. Inoltre sono ormai confermate le notizie sull’approvazione a breve del piano industriale della Rai da parte del consiglio di amministrazione. A nome della Commissione che ho l’onore di presiedere le richiedo pertanto con cortese sollecitudine la disponibilità ad una sua audizione, con particolare riferimento alle questioni sopra richiamate”.
Su Twitter commenta la notizia il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi: “Barachini convoca Salini dopo le ripetute violazioni del pluralismo, messe agli atti in ben due delibere Agcom. Bene, è stata accolta la richiesta del Pd. L’amministratore delegato del servizio pubblico deve dare spiegazioni e disporre il doveroso riequilibrio”, scrive Anzaldi.