Bastava pagare e si ottenevano le autorizzazioni per il funzionamento delle giostre, senza nessuna verifica sulla sicurezza. È lo scenario emerso nell’indagine ‘Luna Park‘ dei carabinieri di Vercelli, che mercoledì hanno arrestato 7 persone e sequestrato quasi 1100 giostre in tutto il Paese, distribuite in 88 province. Trentasei gli indagati, tra cui alcuni funzionari e amministratori di alcuni Comuni del nord Italia. Arrestato anche il comandante dei vigili urbani di La Cassa, piccolo centro in provincia di Torino.

Dall’inchiesta è emersa anche l’esistenza di un tariffario: da 150 euro per le giostre più piccole, come tirapugni e macchinette a gettone, a 250-300 euro per le giostre più grandi, come ruote panoramiche e piste di pattinaggio. Al centro dell’indagine condotta dai carabinieri di Vercelli e coordinata dalla procura c’è Mauro Ferraris, comandante della polizia municipale di Borgo D’Ale, arrestato questa mattina per diversi reati tra cui corruzione, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e peculato. Il capo della polizia locale, a fronte di pagamenti che avvenivano con ricariche Postepay, avrebbe rilasciato oltre mille codici identificativi per giostre di tutta Italia, senza alcuna verifica sui requisiti in fatto di sicurezza.

Le concessioni avvenivano tramite l’ausilio di alcuni intermediari e senza visionare le attrazioni dal vivo. Il ‘metodo Borgo d’Ale’, paese di 2400 anime nel Vercellese, veniva applicato anche a Montesilvano, in provincia di Pescara, dove al momento non risultano indagati. Sei gli intermediari sottoposti a obbligo di dimora, tutti professionisti. Le giostre con i codici rilasciati dal Comune di Borgo d’Ale sono state poste sotto sequestro. Al vaglio degli inquirenti altre 4-5mila giostre con codici rilasciati in passato dal comandante della polizia.

L’inchiesta sul rilascio delle autorizzazioni agli impianti di attrazione è scattata dopo l’incidente di una 13enne che nel novembre 2017 era caduta da una giostra a Legnano, nel Milanese. Il codice riportato sull’attrazione era stato rilasciato dal Comune di Borgo d’Ale. Proprio gli accertamenti avviati dall’asl dopo l’incidente hanno fatto scoperchiare il sistema illecito, insieme alle segnalazioni del sindaco del Comune vercellese che aveva notato alcune anomalie nel rilascio delle certificazioni per le giostre da parte della polizia locale. Da intercettazioni svolte durante le indagini sono emerse minacce di ritorsione da parte del comandante dei vigili nei confronti del primo cittadino. A carico del comandante, oltre alla corruzione, sono emersi altri reati tra cui traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi, furto aggravato, spendita di banconote false.

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