L'alpinista di Sezze è disperso insieme al collega Tom Ballard da domenica scorsa. Le ricerche, sospese ieri a causa delle tensioni tra India e Pakistan, sono riprese, ma il primo sorvolo sopra la vetta, la nona più alta della Terra, ha avuto esito negativo
L’elicottero che in una prima ricognizione questa mattina aveva dato esito negativo sorvolando il Nanga Parbat, ha individuato la tenda degli alpinisti Daniele Nardi e Tom Ballard, dispersi da domenica scorsa sulla montagna del Pakistan. A darne notizia è la stessa pagina Facebook di Nardi che cita l’alpinista pakistano Ali Sadpara, impegnato nelle ricerche. La tenda è “invasa dalla neve“, ha detto Sadpara e “nell’area sono state individuate tracce di valanga sul pendio che sta ad indicare la pericolosità della zona”. “Il tempo si mantiene discreto sotto i 7000 metri e si è in attesa di ricevere ulteriori informazioni fotografiche e video dal campo base e dall’aviazione pakistana”, riferisce ancora lo staff di Nardi che gestisce la pagina.
Questa mattina, dopo lo stop alle ricerche dovuto alle tensioni tra India e Pakistan, l’elicottero militare pachistano era riuscito a decollare grazie all’intervento degli ambasciatori di Italia e Gran Bretagna, ma il primo sorvolo della zona sopra lo sperone di Mummery aveva dato esito negativo. A bordo, oltre allo scalatore Sadpara, che più volte ha affrontato l’impresa di arrampicarsi sulla nona montagna più alta al mondo, anche gli alpinisti Karim Hayat e Rahmat Ullah Baig. La situazione si è sbloccata ieri sera, al tramonto, per questo il volo è stato riprogrammato per questa mattina. La ricerca di “una luce di una lampada frontale” è proseguita però tutta la notte, ma dal campo base nessuno è riuscito ad avvistare i due scalatori.
Dei due sportivi, Nardi 42 anni di Sezze, in provincia di Latina, e Ballard, figlio dell’alpinista Alison Hargreaves, morta nel ’95 sul K2, che da anni vive in Val di Fassa con il padre, non si sa più nulla da oltre quattro giorni. Da domenica infatti i due non comunicano né con il campo base né con la moglie di Nardi né con lo staff che dall’Italia li segue. Spenti o irraggiungibili anche i sistemi gps e i telefoni satellitari.
Per Nardi, che in carriera ha scalato Everest e K2, è la quinta spedizione in Karakorum. “Non è un’ossessione, piuttosto è amore per un’idea e ancor di più per uno stile di intendere la montagna e la vita”, ha detto prima di partire.