Si chiama ‘Dolce Casa‘ l’operazione della guardia di finanza di Como che ha portato all’arresto di nove persone, tra cui il sindaco di Valsolda (in provincia di Como) Giuseppe Farina e un professionista. Entrambi sono in carcere, mentre gli altri 7 sono ai domiciliari. L’operazione, scattata alle prime ore di venerdì, ha per oggetto “sei episodi di corruzione di pubblico ufficiale per atti contrari ai propri doveri di ufficio”, come spiegano le fiamme gialle.
Il primo cittadino, Giuseppe Farina, 68 anni, titolare di uno studio associato di progettazione e direzione dei lavori, è finito in carcere insieme al socio, ritenuto il “mediatore degli accordi illeciti”, e a sette persone della zona (agli arresti domiciliari). Il sindaco, eletto per la prima volta nel 2011 con una lista civica, è accusato di avere ricevuto circa 25mila euro nel 2018, apparentemente a titolo di compenso per l’attività professionale prestata insieme al collega.
Secondo l’accusa, quei soldi sarebbero serviti per chiudere un occhio su alcune concessioni edilizie, date in violazioni di vincoli urbanistici. Il tutto attraverso false attestazioni nelle segnalazioni di inizio attività e nelle relazioni tecniche, con modifiche alle destinazioni d’uso, con la sanatoria di lavori abusivi – anche con pressioni da parte del sindaco sul funzionario dell’ufficio tecnico del Comune perché rilasciasse i titoli autorizzativi – e con l’approvazione del progetto di trasformazione dell’ex caserma di Dasio (una frazione di Valsolda) in nove case.
Il sindaco è accusato “di avere accettato la promessa di denaro e altre utilità economiche” dal proprietario di un terreno in una zona a rischio idrogeologico perché promuovesse l’approvazione da parte del Consiglio comunale dell’acquisto dell’appezzamento. Nel corso delle indagini, attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, “si è accertato che la scelta dei privati (attualmente indagati) di affidare i vari incarichi allo studio di progettazione e direzione dei lavori facente capo al sindaco ed al suo socio ha fatto parte dell’accordo corruttivo”, vista la possibilità del primo cittadino “di interferire nelle scelte urbanistiche del Comune e di orientarne l’esito”, spiegano gli inquirenti. Dalle indagini finanziarie sarebbe emerso “un significativo incremento di fatturato dello studio associato, in concomitanza della nomina a sindaco”, avvenuta per il primo mandato nel 2011. Il volume d’affari dichiarato dallo studio Farina-Lamberti è infatti passato da 70mila a quasi 200mila euro annui. “Ma non è tanto l’importo della corruzione ad essere rilevante – ha detto il procuratore di Como, Nicola Piacente – quanto la sistematicità dell’attività corruttiva, in un territorio rilevante dal punto di vista paesaggistico, con la piena consapevolezza da parte dei privati che l’ottenimento di provvedimenti favorevoli lo si aveva rivolgendosi allo studio professionale del sindaco”.
L’indagine, diretta dalla locale procura della Repubblica, riguarda le province di Como, Sondrio, Milano e Roma. Le misure di custodia cautelare sono state eseguite su disposizione del giudice per le indagini preliminari di Como. Valsolda, piccolo centro della provincia lariana con circa 1.500 abitanti, è il paese dello scrittore vicentino Antonio Fogazzaro, autore di Piccolo mondo antico, che aveva nella frazione di Oria la sua dimora estiva, oggi villa del circuito Fai.