È entrato in vigore da poche ore il nuovo bonus/malus per le autovetture previsto dalla Legge di Bilancio 2019, ma sta già facendo discutere molto. Come del resto era accaduto nelle settimane precedenti la sua introduzione: consumatori disorientati e associazioni di categoria, insieme ai costruttori, sul piede di guerra. E la paura che il business non regga all’urto “mediatico”, sebbene questi provvedimenti impattino al massimo su una percentuale del 3-5% del totale immatricolazioni. A pesare è stata soprattutto l’incertezza vissuta nei giorni scorsi riguardo alle modalità di attuazione dei provvedimenti governativi, che si è trascinata fino a poche ore dalla loro entrata in vigore per poi essere sciolta in extremis (anche se ancora mancano i decreti attuativi per l’ecobonus) grazie alla risoluzione 32/E, contenente le prime indicazioni ufficiali da parte dell’Agenzia delle Entrate riguardo alle due questioni fondamentali: l’ecotassa, che si paga subito e poi vedremo come, e l’ecobonus stesso, per il quale bisognerà aspettare. Comunque sia, la poca chiarezza ha favorito anche la corsa alle immatricolazioni da parte dei concessionari: auto targate in fretta e furia per evitare la sovratassa, che poi verranno rivendute già a partire da oggi come chilometri zero. Dunque, presumibilmente, a prezzi più vantaggiosi per chi le compra. Ma andiamo con ordine.
Auto & moto
Ecobonus e ecotassa 2019, cosa sono e come funzionano le nuove norme. Le reazioni di costruttori e associazioni
Consumatori disorientati e associazioni di categoria, insieme ai costruttori, sul piede di guerra per questi provvedimenti che riguardano tutte le auto immatricolate a partire dal 1 marzo. Il timore è che il business non regga all'urto "mediatico", sebbene questi provvedimenti impattino al massimo su una percentuale del 3-5% del totale immatricolazioni
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