LE REAZIONI DEL COMPARTO AUTOMOTIVE – Costruttori e associazioni di categoria come Federauto, Unrae e Anfia in una nota congiunta avevano protestato per non aver ancora ricevuto alcun tipo di indicazione sulle modalità operative con cui verrà attuato il nuovo bonus/malus. Ma a parte i chiarimenti (arrivati come detto tardivamente e parzialmente) sul piano normativo, le preoccupazioni sono anche “circa le ripercussioni sul mercato e sull’operatività delle imprese”. La proposta, si legge nella nota stessa, è dunque quella di “approfondire e delineare un piano integrato e organico di promozione della mobilità a basse emissioni, dell’infrastrutturazione per la ricarica dei veicoli e per il rinnovo del parco circolante più inquinante, che sia coordinato con le politiche locali e coerente con quelle europee”. Inoltre, l’agevolazione per l’acquisto di auto elettriche potrebbe davvero portare beneficio solo ai costruttori esteri, come fa notare Alberto Dal Poz, presidente di Federmeccanica: “ci facciamo del male. E’ una fastidiosa tassa, che agevola le vetture fatte in Cina o negli Stati Uniti e penalizza quelle fatte in Italia”, un mercato che a conti fatti si trova ancora nella fase ‘esplorativa’ dell’elettrico. “Puntare solo sulle agevolazioni alla mobilità elettrica”, prosegue Dal Poz, “quando le batterie non sono fatte in Europa e solo una piccolissima parte è prodotta in Europa, non significa fare il bene dell’industria italiana ed europea”.

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Ecobonus e ecotassa 2019, cosa sono e come funzionano le nuove norme. Le reazioni di costruttori e associazioni

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