Il capogruppo dei Popolari avverte: "Gli appelli non sono più sufficienti, prenderemo presto misure concrete". Verso Ungheria e Polonia la Ue ha attivato per la prima volta l'articolo 7, che può portare anche a sanzioni
Annuncia presto “misure concrete” contro il ribelle Viktor Orban, sempre più lontano dai valori del partito popolare. Per Manfred Weber, capogruppo del Ppe, arriva – a parole, al momento – lo strappo col leader ungherese e il suo partito sovranista Fidesz. “Victor Orban – ha detto al settimanale Der Spiegel – va nella direzione sbagliata: quando si tratta di questioni di stile o di ordine democratico, ci sono delle intersezioni con il leader della Lega Salvini e con il leader del PiS, Kaczynski. Non è la mia strada né quella del Ppe“. E guardando a eventuali provvedimenti da parte della famiglia di centrodestra del Parlamento Europeo – che include, fra gli altri, i tedeschi di Cdu/Csu e Forza Italia – dice: “Tutte le opzioni sono sul tavolo. Orban ha danneggiato il Ppe con le sue dichiarazioni e i suoi manifesti. Gli appelli non sono più sufficienti, prenderemo presto misure concrete”. Fidesz è uno dei partiti ribelli all’interno dei gruppi rappresentati nel Parlamento europeo, ma espellerlo dal Ppe significa ingrossare le file dei sovranisti. Per Ungheria e Polonia, peraltro, il Parlamento europeo ha attivato per la prima volta l’attivazione dell’articolo 7 – che può portare anche a sanzioni – dopo riforme della giustizia che limitano l’autonomia della magistratura, provvedimenti contro i migranti e violazione dello Stato di diritto.