DOMANI E’ UN ALTRO GIORNO di Simone Spada. Con Valerio Mastandrea. Marco Giallini, Renato Scarpa. Italia 2019. Voto 2/5 (DT)
Giuliano è un attore romano estroverso, vitale e seduttore, ma non ha più voglia di continuare le cure per combattere il cancro ai polmoni. Tommaso, taciturno e scontroso, romano pure lui ma docente di robotica in Canada, torna per quattro giorni a Roma al capezzale dell’amico per la più dura delle prove: dirsi addio. Riemergeranno tracce del passato, figli da salutare (a Barcellona), ex mogli, maccheroni alla norma, piccoli segreti e una stilla di affetto. Remake algido e impalato del film spagnolo-argentino Truman. Tentativo di messa in scena, recitazione e pathos in sottrazione talmente elevato da far scomparire qualsivoglia grumo emotivo dalla storia, finendo per rendere vuoti e apatici perfino presenza e primi piani di uno splendido bernese di nome Pato. Giallini giallineggia come improbabile libertino Valmont a teatro anche se il suo personaggio piange a tratti come in una telenovela brasiliana. Si salva (come sempre) Mastandrea: l’unico a saper lavorare sul delicatissimo equilibrio nel trasmettere emozioni senza dire quasi nulla con le parole. Solo che ogni due per tre Domani è un altro giorno sembra una copia stinta di Euforia della Golino girato con la prepotente fretta di un qualsiasi Pupi Avati. Regia non pervenuta.