Che in Italia siano ormai in molti ad aver contratto dipendenza dall’azzardo (in prevalenza dalle cosiddette “macchinette”) è un fatto acclarato, che sta provocando danni in tanti tessuti sociali: il “gioco d’azzardo patologico” (azzardopatia) è ormai una dipendenza riconosciuta e trattata nei SerD. Ma noi possiamo fare qualcosa per contrastare questo fenomeno? Sì, possiamo, perché esiste una sorta di vaccino che va diffuso quanto più possibile: il gioco, quello sano. La tesi è che chi gioca “positivo” ha poi molte meno probabilità di restare intrappolato dalle patologie dell’azzardo. Noi tutti operatori del settore ne siamo largamente convinti: chi gioca (da tavolo, di parole, matematico, rompicapo) cade meno.
La più bella iniziativa a riguardo è stata forse quella del Comune di Udine, nata da un’idea di Paolo Munini, il direttore della ludoteca comunale (via del Sale 21), senza dubbio una delle migliori d’Italia. Si chiamava The Smart Play – La mossa giusta e consisteva nel mettere a disposizione un kit di 22 giochi da tavolo ai pubblici esercizi che eliminavano le slot o si impegnavano a non metterle, alle associazioni e alle scuole che volessero iniziare la loro propria ludoteca. Un grande successo, con tutti i 50 kit prodotti andati a ruba. Ma quanto è più bello entrare in un locale e sedersi a giocare da tavolo in compagnia, piuttosto che vedere gente imbruttita e solitaria consumarsi alle slot!
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L’obiettivo poi non era solo quello pratico del contenimento del numero di slot, ma – ancor più importante – anche della promozione del gioco positivo e della sua cultura, obiettivo perfettamente raggiunto con molte bellissime animazioni, incontri e spettacoli. Per la cronaca, le 22 confezioni del kit erano: Dobble, Shut the box, Perudo, carte trevisane e internazionali, scacchi/dama/tria, Kingdomino, Dernier, Quarto!, Carcassonne, Quoridor, domino, Torre di animali, Scrabble, Leo va dal barbiere, Time’s Up Family, Rush Hour/Ora di punta, Kaleidos, Passa la bomba, Rory’s Story Cubes, Geniale!, Imagine. Insomma giochi davvero per tutti i gusti!
Del resto Udine è una delle capitali della cultura del gioco. Oltre alla ludoteca, ha per esempio promosso l’Archivio italiano dei giochi ed è capofila del progetto europeo The playful paradigm, teso a migliorare la qualità di vita dei cittadini attraverso il gioco. Tra le prossime iniziative segnalo l’imminente Campionato italiano di calcolo mentale, nell’ambito della Festa del pi greco.
Ma perché giocare protegge dalla dipendenza dall’azzardo (e forse anche da altre dipendenze)? Beh, c’è una spiegazione semplice: giocare aiuta a pensare, tiene allenata e flessibile la mente e una mente flessibile e allenata a pensare si lascia intrappolare di meno. Ma c’è anche una spiegazione più sofisticata. Partiamo da Roger Caillois (I giochi e gli uomini) che sostiene che la degenerazione del gioco accade quando il gioco viene contaminato dalla realtà.
Per capire prendo spunto da alcune riflessioni del filosofo Pier Aldo Rovatti (La scuola dei giochi). Quando si gioca si entra nella “realtà del gioco”, che è distinta dalla “realtà reale”, ma è pur sempre una realtà: si tratta di imparare ad attraversare la soglia fra le due realtà. Perché il gioco sia un vero gioco, e divertente, bisogna attraversare questa barriera e abbandonare il normale scorrere dell’esistenza, senza perdersi nell’altra realtà. Il gioco quindi crea uno scarto dalla realtà ovvia, la mantiene per un po’ a distanza, ci permette di ritagliarci un tempo e uno spazio alternativi; una sorta di dribbling che ci crea uno spazio di azione, liberandoci dalla marcatura della vita. Questo imparare a saltare da una cornice all’altra torna utile nella vita, che non è propriamente un gioco, ma può essere in qualche modo “giocata” in molte delle situazioni in cui ci mette, magari imparando a entrare e uscire in ciascuna di esse.
Quando non si riesce più ad attraversare i ponti fra le due realtà, quando ci si perde nella realtà del gioco, siamo di fronte a quello che potremmo chiamare – attenzione – ludopatia, cioè i fenomeni di gioco compulsivo. Dico attenzione, perché qui con ludopatia non mi sto riferendo all’improprio sinonimo di Gap – gioco d’azzardo patologico, purtroppo diffuso da tanti media impreparati e inconsapevoli che potrebbero adottare il neologismo azzardopatia. Qui con ludopatia intendo, più correttamente, il perdersi nella realtà del gioco, qualsiasi gioco: il giocare compulsivamente a qualsiasi gioco, l’innescarsi di fenomeni di automatismo da ripetizione.
Insomma prima di imparare un gioco è essenziale imparare a giocare, imparare ad attraversare i ponti tra le due realtà e proprio in questo senso il gioco sano è un antidoto al gioco d’azzardo, in quanto abitua ad attraversare questi ponti.
Un’ultima considerazione sulla questione del denaro, perché se giochi col denaro ti porti dietro la realtà. Quando entra nel gioco, in qualche modo il denaro sembra perdere qualcosa e talora persino molto del suo valore reale, almeno fino a che resta nello spazio-tempo del gioco. Questo è pericoloso, perché è proprio questa irrealizzazione del denaro che può far cadere la soglia dell’autocontrollo: il giocatore si de-realizza, si perde nella realtà del gioco e non è più in grado di passare i ponti con la realtà reale.
Dario De Toffoli
Esperto in giochi
Società - 1 Marzo 2019
I giochi da tavolo sono il vaccino migliore alle slot. Fa’ la mossa giusta!
Che in Italia siano ormai in molti ad aver contratto dipendenza dall’azzardo (in prevalenza dalle cosiddette “macchinette”) è un fatto acclarato, che sta provocando danni in tanti tessuti sociali: il “gioco d’azzardo patologico” (azzardopatia) è ormai una dipendenza riconosciuta e trattata nei SerD. Ma noi possiamo fare qualcosa per contrastare questo fenomeno? Sì, possiamo, perché esiste una sorta di vaccino che va diffuso quanto più possibile: il gioco, quello sano. La tesi è che chi gioca “positivo” ha poi molte meno probabilità di restare intrappolato dalle patologie dell’azzardo. Noi tutti operatori del settore ne siamo largamente convinti: chi gioca (da tavolo, di parole, matematico, rompicapo) cade meno.
La più bella iniziativa a riguardo è stata forse quella del Comune di Udine, nata da un’idea di Paolo Munini, il direttore della ludoteca comunale (via del Sale 21), senza dubbio una delle migliori d’Italia. Si chiamava The Smart Play – La mossa giusta e consisteva nel mettere a disposizione un kit di 22 giochi da tavolo ai pubblici esercizi che eliminavano le slot o si impegnavano a non metterle, alle associazioni e alle scuole che volessero iniziare la loro propria ludoteca. Un grande successo, con tutti i 50 kit prodotti andati a ruba. Ma quanto è più bello entrare in un locale e sedersi a giocare da tavolo in compagnia, piuttosto che vedere gente imbruttita e solitaria consumarsi alle slot!
L’obiettivo poi non era solo quello pratico del contenimento del numero di slot, ma – ancor più importante – anche della promozione del gioco positivo e della sua cultura, obiettivo perfettamente raggiunto con molte bellissime animazioni, incontri e spettacoli. Per la cronaca, le 22 confezioni del kit erano: Dobble, Shut the box, Perudo, carte trevisane e internazionali, scacchi/dama/tria, Kingdomino, Dernier, Quarto!, Carcassonne, Quoridor, domino, Torre di animali, Scrabble, Leo va dal barbiere, Time’s Up Family, Rush Hour/Ora di punta, Kaleidos, Passa la bomba, Rory’s Story Cubes, Geniale!, Imagine. Insomma giochi davvero per tutti i gusti!
Del resto Udine è una delle capitali della cultura del gioco. Oltre alla ludoteca, ha per esempio promosso l’Archivio italiano dei giochi ed è capofila del progetto europeo The playful paradigm, teso a migliorare la qualità di vita dei cittadini attraverso il gioco. Tra le prossime iniziative segnalo l’imminente Campionato italiano di calcolo mentale, nell’ambito della Festa del pi greco.
Ma perché giocare protegge dalla dipendenza dall’azzardo (e forse anche da altre dipendenze)? Beh, c’è una spiegazione semplice: giocare aiuta a pensare, tiene allenata e flessibile la mente e una mente flessibile e allenata a pensare si lascia intrappolare di meno. Ma c’è anche una spiegazione più sofisticata. Partiamo da Roger Caillois (I giochi e gli uomini) che sostiene che la degenerazione del gioco accade quando il gioco viene contaminato dalla realtà.
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La scuola dei giochi
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Acquista su AmazonQuando non si riesce più ad attraversare i ponti fra le due realtà, quando ci si perde nella realtà del gioco, siamo di fronte a quello che potremmo chiamare – attenzione – ludopatia, cioè i fenomeni di gioco compulsivo. Dico attenzione, perché qui con ludopatia non mi sto riferendo all’improprio sinonimo di Gap – gioco d’azzardo patologico, purtroppo diffuso da tanti media impreparati e inconsapevoli che potrebbero adottare il neologismo azzardopatia. Qui con ludopatia intendo, più correttamente, il perdersi nella realtà del gioco, qualsiasi gioco: il giocare compulsivamente a qualsiasi gioco, l’innescarsi di fenomeni di automatismo da ripetizione.
Insomma prima di imparare un gioco è essenziale imparare a giocare, imparare ad attraversare i ponti tra le due realtà e proprio in questo senso il gioco sano è un antidoto al gioco d’azzardo, in quanto abitua ad attraversare questi ponti.
Un’ultima considerazione sulla questione del denaro, perché se giochi col denaro ti porti dietro la realtà. Quando entra nel gioco, in qualche modo il denaro sembra perdere qualcosa e talora persino molto del suo valore reale, almeno fino a che resta nello spazio-tempo del gioco. Questo è pericoloso, perché è proprio questa irrealizzazione del denaro che può far cadere la soglia dell’autocontrollo: il giocatore si de-realizza, si perde nella realtà del gioco e non è più in grado di passare i ponti con la realtà reale.
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L’invidia, da genitore, per quelli che non hanno figli
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Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Martedì 25 alle ore 15.30 si svolgeranno le commemorazioni dell'Ambasciatore Attanasio e del carabiniere Iacovacci. Poi il primo punto all'ordine del giorno è la mozione di sfiducia a Daniela Santanchè.
(Adnkronos) - La sede opportuna, ha sottolineato Ciriani, "è il Copasir che è un organo del Parlamento e non del governo, ed è presieduto da un componente delle opposizioni. E' quella la sede in cui il governo fornisce tutte le informazioni del caso: oggi è stato audito Valensise, la settimana scorsa Caravelli e la prossima settimana sarà audito Frattasi. Da parte del governo non c'è alcun volontà di non dare informazioni, ma di darle nelle sedi opportune".
E anche sulla richiesta delle opposizioni di sapere se Paragon sia stato utilizzato dalla polizia penitenziaria, Ciriani ribadisce che saranno date "riposte nelle sedi opportune. C'e' un luogo in cui dare risposte e un altro luogo in cui non si possono dare, ma questo è la legge a disporlo, non è il governo". Infine viste le proteste dei gruppi più piccoli che non sono rappresentati nel Copasir, Ciriani ha ricordato che "è la legge che lo prevede, non dipende dal governo".
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Martedì 25 al mattino si terrà discussione generale sulla mozione di sfiducia al ministro Carlo Nordio. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo della Camera.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - La conferenza dei capigruppo ha stabilito che domani dalle 18 votazione si svolgerà la chiama per la fiducia sul dl Milleproroghe. Le dichiarazioni di voto inizieranno alle 16 e 20. Il voto finale sul provvedimento è previsto per giovedì.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Le opposizioni protestano con il governo e con il presidente della Camera Lorenzo Fontana sulla mancata interrogazione al question time sul caso Paragon. "Il governo si sottrae al confronto con il Parlamento. Siamo totalmente insoddisfatti sulle motivazioni apportate dal ministro Ciriani" che ha ribadito come il governo ritenga "non divulgabili" le informazioni sul caso, ha detto la presidente dei deputati Pd, Chiara Braga, al termine della capigruppo a Montecitorio. "E abbiamo chiesto anche al presidente Fontana di rivalutare la sua scelta".
"Il governo ha avuto l'atteggiamento di chi è stato preso con le mani nella marmellata: tutti hanno parlato, ma ora che abbiamo chiesto se lo spyware fosse utilizzato dalla polizia penitenziaria scatta il segreto...", osserva il capogruppo di Iv, Davide Faraone. Per Riccardo Magi di Più Europa si tratta "di un altro colpo alle prerogative del Parlamento. Si toglie forza a uno dei pochissimi strumenti che si hanno per ottenere risposte dal governo".
Roma, 18 (Adnkronos) - "Si tratta di informazioni non divulgabili" e come tali "possono essere divulgate solo nelle sedi opportune" come il Copasir. Lo ha detto il ministro Luca Ciriani al termine della capigruppo alla Camera a proposito delle interrogazioni al governo da parte delle opposizioni sul caso Paragon. "Da parte del governo non c'è alcun volontà di non dare informazioni, ma di darle nelle sedi opportune".
Milano, 18 feb. (Adnkronos) - "Sono molto sollevato per la decisione del giudice Iannelli che ha escluso la richiesta di arresti domiciliari a mio carico. Ciò mi permette di proseguire il mio lavoro di architetto e anche di portare a termine l’incarico di presidente di Triennale e di docente del Politecnico di Milano". Lo afferma Stefano Boeri dopo la decisione del gip di Milano che ha disposto un'interdittiva che gli vieta per un anno di far parte di commissioni giudicatrici per procedure di affidamento di contratti pubblici.
L'archistar è indagato insieme a Cino Paolo Zucchi e Pier Paolo Tamburelli per turbativa d'asta nell'inchiesta per la realizzazione della Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura. "Ribadisco la mia piena fiducia nel lavoro della magistratura e non vedo l’ora di poter chiarire ulteriormente la mia posizione. Non nascondo però la mia inquietudine per tutto quello che ho subito in queste settimane e per i danni irreversibili generati alla mia vita privata e professionale" conclude Boeri in una nota.