La presenza di sempre più donne arruolate tra le fila delle forze armate italiane ha provocato un aumento anche degli "atti di prevaricazione e di violenza che spesso si connettono e si associano con una finalità di carattere sessuale". Una circostanza nuova, come ha sottolineato il Procuratore Generale Militare, che per questo necessità di appositi interventi normativi
“Poiché oggi nelle forze armate italiane sono presenti sempre più donne, gli atti di prevaricazione e di violenza che costituiscono il cosiddetto ‘nonnismo‘ spesso si connettono e si associano con una finalità di carattere sessuale” e si avverte quindi “l’urgente necessità per il legislatore di provvedere alla regolamentazione di un settore nuovo nel quale è particolarmente avvertita la lacuna normativa“. È quanto rileva il Procuratore Generale Militare Marco De Paolis nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario militare.
Sul nonnismo in generale poi, “va evidenziata la ulteriore e pressante necessità di una previsione ad hoc su questo tipo di condotte, giacché la convergenza di norme comuni e militari” intralcia “le attività investigative”, ha aggiunto De Paolis. “Non si segnalano casi significativi, né sotto il profilo quantitativo, né sotto quello della gravità. Tuttavia – ha spiegato il Pg militare – occorre tenere presente che questo fenomeno (un tempo riguardante esclusivamente il personale maschile) è oggi maggiormente complesso”. Questa circostanza, “nuova per le forze armate (e nuova quindi anche per il diritto penale militare), evidenzia l’urgente necessità per il legislatore di provvedere alla regolamentazione di un settore nuovo nel quale è particolarmente avvertita la lacuna normativa”.
Nel suo discorso, il Procuratore Generale Militare ha enunciato poi anche i dati sullo stato dei mandati di arresto europei emessi dai tribunali militari italiani nei confronti dei criminali di guerra nazisti: “Dal gennaio del 2008 (ossia da undici anni a questa parte) ben 31 mandati di arresto non sono stati eseguiti“, ha detto, ponendo in relazione questo aspetto con il problema, “messo in evidenza in questi giorni dalla stampa nazionale, della esecuzione delle sentenze di condanna emesse dal Corte di appello di Torino nel caso della Thyssenkrupp“. “Non credo – ha proseguito De Paolis – che possa sottacersi l’analogo e ben più grave, con riferimento al numero di condannati, problema della in esecuzione delle sentenze di condanna dei tribunali militari italiani per le stragi naziste dell’ultimo conflitto bellico mondiale”.