Il consiglio dei ministri ha approvato dieci disegni di legge in materia di semplificazione e codificazione. Norme che “spacchettano” il disegno di legge di semplificazione che era già stato varato il 12 dicembre ma non era mai arrivato alle Camere. Era stato criticato per il rischio di svuotamento delle prerogative del Parlamento. I dieci disegni di legge, infatti, delegano al governo la legiferazione su materie molto “pesanti”: dall’economia all’edilizia ed energia, fino al diritto civile, con la possibilità di introdurre anche in Italia i patti prematrimoniali e una nuova disciplina delle successioni.
Se le deleghe saranno approvate dal Parlamento, sarà Palazzo Chigi al centro di un’enorme attività per ridurre la burocrazia e “accrescere la competitività del Paese”. Con decreto del presidente del Consiglio sarà istituita una Commissione permanente, composta da esperti e giuristi e con dotazione di 8 milioni l’anno dal 2020, “cui è attribuito il compito di assicurare in concreto l’attuazione delle misure di semplificazione“. Il premier Giuseppe Conte presiederà anche un “Comitato interministeriale” per la semplificazione, che sarà coadiuvato da una Cabina di regia istituita sempre a Palazzo Chigi, presieduta dal Capo del dipartimento degli affari giuridici e legislativi e nominata dal premier.
Il provvedimento è stato spacchettato in dieci diverse deleghe sia per superare i dubbi su un ddl “monstre”, sia per consentire ai diversi testi di procedere più speditamente. Con il via libera del Parlamento, l’esecutivo sarà delegato a legiferare in dieci materie: attività economiche e sviluppo; energia e fonti rinnovabili; edilizia e territorio; ambiente; acquisto di beni e servizi della pubblica amministrazione, cittadinanza e innovazione digitale; servizio civile universale e soccorso alpino; prevenzione della corruzione; giustizia tributaria e sistema tributario e contabile dello Stato; tutela della salute.
Si va dalla cultura, con l’introduzione di un Codice dello spettacolo, al riassetto dell’ordinamento militare, dall’istruzione, alla disabilità, al turismo. Tra le deleghe c’è anche la riforma del codice dei contratti pubblici, per accelerare i cantieri. Si prevede anche la riorganizzazione di enti offrono servizi per l’impiego e la delega a realizzare un fascicolo elettronico del lavoratore, per ci sia assicurare uno scambio di dati tra le amministrazioni; semplificare gli obblighi dei datori di lavoro che applicano un contratto di apprendistato, anche per verificare se ci siano i requisiti . E, in agricoltura, una stretta contro le frodi alimentari. In edilizia, c’è la delega a deregolamentare e semplificare. E grandi novità anche nel codice civile, con la possibilità per i futuri coniugi di stipulare contratti prematrimoniali e, in materia si successione, la possibilità di trasformare la quota riservata ai legittimari in una quota del valore del patrimonio ereditario e anche di rinunciare all’eredità.