Dopo i primati nei titoli Slam (20) e nelle settimane in vetta alla classifica Atp (301), arriva un altro grande riconoscimento per lo svizzero: è il secondo giocatore di sempre a raggiungere i 100 trofei vinti, a meno nove dal primatista assoluto
Da Milano 2001 a Dubai 2019. Diciotto anni dopo la sua prima volta Roger Federer vince il 100esimo titolo in carriera battendo l’avversario che lo aveva eliminato negli ottavi di finale degli Australian Open di un mese fa: Stefanos Tsitsipas. Il 6-4 6-4 con cui il 20 volte vincitore Slam ha superato il 20enne greco (che da lunedì 4 marzo sarà per la prima volta in Top 10 grazie a questa finale) suggella una settimana perfetta del fenomeno di Basilea, in cui ha messo in fila Kohlschreiber, Verdasco, Fucsovics e Coric. Per Roger Federer rappresenta l’ottavo trionfo a Dubai (2.465.000 euro, cemento) dopo quelli del 2003, 2004, 2005, 2007, 2012, 2014 e 2015. “È qualcosa di speciale per me, sono davvero molto felice” ha detto Federer al termine del match. “La finale – ha continuato – è stata complicata, è un sogno aver vinto qui. È stato un privilegio trionfare a Dubai e avere vinto qui il 100esimo titolo”.
Dopo i primati nei titoli Slam (20), nelle settimane in vetta alla classifica Atp (301), arriva dunque un altro grande riconoscimento per Roger Federer: grazie a questo traguardo lo svizzero diventa infatti il secondo giocatore della storia a raggiungere i 100 titoli in carriera. A meno nove dal primatista assoluto di questa speciale classifica: Jimmy Connors. Tra i tornei più vinti in carriera da Federer – oltre agli l’otto nell’emirato arabo – ci sono i nove ad Halle e nel torneo di casa di Basilea, i sette nel Masters 1000 di Cincinnati e, sopratutto, gli otto allori a Wimbledon. Il tutto in 152 finali giocate. Ventisette invece i titoli nella categoria Masters 1000, con 18 titoli sull’erba e 68 sul cemento (record in entrambe le superfici). Un percorso leggendario iniziato proprio in Italia.
È stato infatti il torneo di Milano che ha visto per la prima volta un giovane Roger Federer trionfare nel circuito maggiore, il 4 febbraio del 2001. Il 6-4 6-7 6-4 con cui superò il francese Julian Boutter rappresentò il primo trofeo di una carriera che aveva già messo l’Italia davanti alla racchetta del fenomeno di Basilea. Nel 1999 infatti un 18enne Federer esordì con la sua Svizzera in Coppa Davis contro l’italiano Davide Sanguinetti, battuto in quattro set in quell’occasione. Nella bacheca federeriana manca invece il titolo nel Masters 1000 di Roma. Al Foro italico Federer ha trovato la strada sbarrata in quattro occasioni, con la finale del 2006 – persa contro Nadal al quinto set con due match point a favore – ancora oggi ricordata come una delle più emozionanti nella storia del torneo romano. Una casella che difficilmente Federer riuscirà a riempire. Lo svizzero infatti ha già ufficializzato la sua presenza per il torneo di Madrid che si disputerà la settimana prima di Roma. Se il titolo nella Capitale resta un miraggio, appare probabile invece un tentativo per attaccare il record assoluto di Jimmy Connors a quota 109. Nonostante i suoi 37 anni (ne farà 38 il prossimo 8 agosto) – e con quel mix mirabile di abnegazione e classe – l’impresa sembra meno impossibile di quanto si possa credere.