Intervistato da La Repubblica, Bruno Le Maire invita l'esecutivo a prendere una posizione e si esprime a favore della Torino-Lione. E sulla questione migranti: "Capisco perfettamente che gli italiani si siano sentiti abbandonati, ma decisioni si prendono all'interno di una cooperazione europea"
“Finora siamo stati pazienti, ora siamo fiduciosi che la decisione arriverà molto presto”. Il ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire, auspica che il governo italiano prenda una direzione sui lavori del Tav in tempi ragionevoli. Intervistato da La Repubblica, l’omologo di Giovanni Tria, impegnato venerdì a Versailles nel forum franco-italiano organizzato da Confindustria e dal Medef, ricorda che Parigi ha dato all’Italia “il tempo di riflettere” ma invita ora l’esecutivo a prendere una posizione e si esprime a favore della Torino-Lione: “È utile per facilitare il movimento di merci e persone tra Francia e Italia”, dice.
Ritornando sulle tensioni delle scorse settimane, Le Maire afferma che “era necessario esprimere il nostro disappunto perché non è accettabile che un governo attacchi un partner europeo”, ma spiega che ora è interesse reciproco “ristabilire i legami fraterni” e aggiunge che “non c’è più tempo da perdere”. Riconoscendo che nel corso delle frizioni “anche da parte nostra c’è stata qualche goffaggine”, il ministro dell’Economia sottolinea che “dobbiamo prestare ancora più attenzione alle parole pronunciate e alle decisione che prendiamo perché il clima politico è infiammabile”.
Non solo Tav, però. Nel corso dell’intervista, Le Maire si sofferma anche sulla questione della ripartizione dei migranti: “Capisco perfettamente che gli italiani si siano sentiti abbandonati quando sono stati lasciati soli di fronte ai flussi”, ammette spiegando che servirebbero “decisioni forti”. Ma “per essere efficaci queste decisioni devono essere adottate all’interno di una cooperazione europea”.
Il ministro ha anche auspicato che la fusione tra Stx e Fincantieri “si faccia presto” e cataloga l’operazione come un modello a cui ispirarsi “piuttosto che soffermarmi sulle chimere che alcuni cercano di vendere, separando Francia e Italia che sono popoli amici”. Ma, avverte, “l’idea che ognuno possa cavarsela da solo” nel contesto europeo “è un’illusione”.