‘Papà è terribile’ disse (…) Paul si rivide a due anni, quando una sera, dopo cena, suo padre lo aveva preso in braccio e lo aveva sollevato, ridendo, lanciandolo in aria e riprendendolo, più volte; ridevano, suo padre lo lanciava ancora e ancora, e la voce di sua madre si faceva strada attraverso la visione sfocata del soffitto e delle pareti (…) Aprendo gli occhi per guardare Barbara, mormorò: ‘No, non lo è’.

Adulterio e altre scelte, di Andre Dubus (traduzione di Nicola Manuppelli; Mattioli 1885) è, a mio avviso, uno dei libri migliori dell’autore della Louisiana. Si tratta della sua raccolta di racconti (pubblicata, negli Stati Uniti, nel 1977), e contiene sia veri e propri capolavori brevi (Rimorso, La ragazza grassa) sia una novella, Adulterio, che rappresenta un esempio di perfezione stilistica, musicale ed emotiva nel panorama della narrativa contemporanea. Il testo, anzi, i testi, possono essere letti come un romanzo di formazione

Diviso in tre parti, Adulterio e altre scelte traccia un percorso che va dall’infanzia (con i suoi drammi, le pulsioni, i moti di rabbia verso il mondo e la famiglia, le eteree passioni artistiche e sentimentali), passa per la prima maturità (tratteggiata con la vita militare lontana dalle guerre, ma non per questo esente dal lutto) e approda alla piena maturità, alla coppia, alla crisi, la malattia e la ricerca disperata di una redenzione o una via di fuga che allontana anche la religione, ultimo ostacolo prima della libertà vagheggiata e sognata.

I racconti di Dubus (tutti i racconti, anche quelli di altre raccolte) sono tratteggiati dai riti della quotidianità, dopo che il tempo che scorre lento diviene vero e proprio elemento per creare nodi narrativi, climax inaspettati dietro le lievi crepe di esistenze normali.

C’è un po’ di Richard Mason (quello autentico, non l’omonimo contemporaneo inglese di origini sudafricane) e di Breece DJ Pancake (il suo unico, stupendo libro, Trilobiti, è del 1977) nelle storie delle mogli di soldati che non tornano da semplici voli di routine, nella ragazza ubriaca che si concede alle feste, nella moglie che accetta il tradimento del marito e a sua volta decide di donarsi a un altro. C’è una miscellanea di stili, sapori e musiche di altre vite quotidiane nei racconti di Andre Dubus.

Una miscellanea che riga dopo riga diventa uno stile unico, inconfondibile. Pagine memorabili alle quali non è possibile non prestare attenzione perché, in fondo, con tutte le sfumature del caso, Adulterio e altre scelte parla anche di noi, in quanto esseri umani. Del nostro sentirci fragili e forti davanti ai dossi della vita: Le piaceva stare con suo padre, ma con nessun altro. Il barlume di delusione negli occhi della madre all’aeroporto era l’avanguardia dell’esercito di parenti e conoscenti che l’aspettavano; la incontravano per le strade, nei negozi, al country club, a casa sua e nelle loro abitazioni; appena iniziavano a salutarla, i loro occhi le dicevano che era ancora la grassa Louise, che era stata sempre grassa, che era andata al college ed era tornata più grassa che mai.

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