Daniele Nardi e Tom Ballard risultano dispersi sul Nanga Parbat dal 24 febbraio. Le ricerche con droni d’alta quota non sono mai state effettuate a causa di svariate complicazioni ma lunedì 4 marzo due elicotteri militari del Pakistan si sono alzati in volo per tentare di portare l’alpinista spagnolo Alex Txikon e la sua squadra di soccorritori sulla montagna. Lo ha reso noto Karrar Haidri, segretario del club alpinismo del Pakistan. Txikon e i suoi colleghi, tra i quali un medico, si uniranno all’alpinista pachistano Ali Sadpara, che si trova già al campo base. Nei giorni scorsi, le operazioni di soccorso non si sono scontrate soltanto con ‘il muro’ del maltempo ma anche con quello delle crescenti tensioni militari tra India e Pakistan.
Nardi e Ballard sono dispersi sullo sperone Mummery, una via mai salita. L’unico ad averla discesa è stato Reinhold Messner insieme al fratello Gunther che proprio in quella occasione perse la vita. Una via impossibile. “D’inverno Nardi l’ha tentato più volte – ha detto proprio Messner al Corriere della Sera -, lui stesso ha scritto che nessuno è mai uscito vivo da questo sperone. E purtroppo questa sua frase è vera”. Secondo il grande alpinista, le speranze di trovare vivi Nardi e Ballard sono praticamente nulle e così la pensa anche la fidanzata di Tom che in un’intervista al Sunday Times ha detto di essere rassegnata. Tre seracchi, che poi sarebbero dei giganteschi blocchi di ghiaccio che stanno sia a destra che a sinistra, sopra lo sperone: questa sembrerebbe essere la causa della scomparsa dei sue alpinisti. “Chi va sotto rischia la vita. Un alpinista esperto non dovrebbe andare – ha aggiunto Messner – Nardi ha capito quello che fa. Ballard è un grande alpinista, giovane, ma non ha l’esperienza di questo tipo”. Ma che cosa rappresentava per Nardi e Ballard lo sperone Mummery e perché hanno cercato di percorrere proprio quella via?