A Formello, in provincia di Roma, tra i carri della sfilata di carnevale c’era l’allegoria di un barcone di migranti. Trainata da una jeep con tanto di bandiere italiane, l’imbarcazione con a bordo bambini e adulti col viso dipinto di nero e le scritte “no pago affitto” e “vogliamo wifi“. Le foto e i video della manifestazione hanno suscitato diverse polemiche, che il sindaco, Gianfilippo Santi, ha respinto: “Nessuno si è scandalizzato e, anzi, tutti si sono divertiti. È un attacco politico nei miei confronti, non credo di dover delle scuse a nessuno”. Lo scorso anno il carnevale di Formello era finito sotto i riflettori per un carro sull‘emergenza rifiuti di Napoli.

“Usare una festa popolare, di gioia, divertimento puro per irridere, offendere chi arriva in Italia dopo aver superato sacrifici incredibili e a rischio della vita è becero, e una vera istigazione al razzismo”, scrive il segretario del Pd Lazio, Bruno Astorre. “Il razzismo esiste eccome, altrimenti un gioco, una festa, come il carnevale, non si trasformerebbe a Formello in una dichiarazione di scherno contro l’altro. Dove a farne le spese sono soprattutto bambini e bambine, che per crescere e costruire un futuro migliore, avrebbero bisogno di messaggi di pace, inclusione, serenità, e non di questa becera strumentalizzazione. Abbiamo il dovere di fermare tutto questo”, commenta Marta Bonafoni, capogruppo della Lista Civica Zingaretti in Regione Lazio.

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