“Questo fondo è strategico per il futuro dell’Italia e per aiutare davvero i giovani a restare qui da noi. Credo che l’Italia possa diventare la prima forza manifatturiera in Europa. Di partenza mettiamo 1 miliardo, ma con gli sgravi fiscali puntiamo a 2 miliardi“. Così il vicepremier Luigi Di Maio ha presentato alle Officine Grandi Riparazioni di Torino il Fondo nazionale innovazione previsto dalla legge di Bilancio. “Magari questo sarà raccontato come un tema di nicchia ma la sfida è portarla al centro delle politiche industriali economiche. Tutto quello che porteremo avanti nei prossimi anni ruoterà intorno a questo progetto”. Le slide di presentazione, che parlano di “uno Stato imprenditore e innovatore“, annunciano la nascita di “un soggetto unico capace di riunire e moltiplicare risorse pubbliche e private, con dotazione iniziale 1 miliardo”, si legge

Lo strumento operativo di intervento del fondo è il venture capital, cioè investimenti diretti e indiretti nel capitale di imprese innovative. Alla cifra di 1 miliardo, indicata come “impatto stimato”, si arriverà con il contributo di Cassa depositi e prestiti, la destinazione di almeno il 15% dei dividendi delle partecipate dello Stato al venture capital e gli apporti dei privati, che vengono incentivati in vari modi. Sale per esempio dal 30 al 40% la deduzione fiscale per chi investe in startup innovative, si prevede che i Piani individuali di risparmio (Pir) debbano allocare il 3,5% della raccolta in startup e fondi di venture capital e viene estesa la detassazione di cui già godono casse di previdenza e fondi pensione sulle risorse investite nell’economia reale. Se mettono il 5% degli attivi patrimoniali in fondi di venture capital, l’esenzione dall’imposta sostitutiva dei redditi così generati si applicherà a una percentuale fino al 10% degli attivi contro il 5% attuale.

Invitalia ventures sarà ceduta a Cdp – La legge di Bilancio prevede che il Mise possa utilizzare per rafforzare il venture capital i 200 milioni già destinati dal Cipe a Invitalia per il fondo Italia Venture III. Viene poi disposta l’istituzione di un Fondo di sostegno al venture capital attraverso cui lo Stato potrà sottoscrivere quote o azioni di uno o più fondi di venture capital e fondi di fondi: per questi obiettivi è prevista una dotazione di 30 milioni di euro l’anno dal 2019 al 2021 e di 5 milioni per ciascuno degli anni dal 2022 al 2025. In più il ministro dello Sviluppo è autorizzato a cedere Invitalia Ventures a Cassa Depositi e Prestiti, “a condizione che dalla cessione derivi l’apporto di risorse aggiuntive da parte del soggetto acquirente”. E nei giorni scorsi il leader M5s ha firmato la relativa direttiva, autorizzando la cessione da parte di Invitalia di una quota di partecipazione pari al 70% del capitale detenuto in Invitalia Ventures sgr.

“Fondo partirà entro maggio” – Di Maio aveva annunciato già lo scorso autunno l’intenzione di lanciare un fondo di venture capital “sul modello francese, per investire in startup italiane: un Francia hanno creato un fondo pubblico ad alta redditività, poi sono andati dalle casse di previdenza dei professionisti, dalle partecipate, e hanno chiesto un contributo garantendo ritorno nell’investimento”. “Non è un caso celebrare la nascita del Fondo a un anno dalle elezioni politiche“, ha detto oggi parlando a una platea in cui accanto alla sindaca Chiara Appendino sedevano Davide Casaleggio, l’amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono, e l’ad di Cassa depositi e prestiti, Fabrizio Palermo, “Sono sicuro ci saranno tutte le condizioni per farlo partire entro maggio. E’ già in programma, dopo Torino, una seconda presentazione a Napoli quando il Fondo diventerà operativo con tutto quello che richiede”.

Voucher da 40mila euro per assumere manager dell’innovazione – “Bisogna tenere qui i giovani che abbiamo formato in Italia e bisogna che tutto il sistema lavori insieme per far lavorare i venture capital italiani e attrarre quelli stranieri”, ha auspicato Di Maio. “Il tema è fare squadra, con grandi sgravi fiscali, per trasformare il primo miliardo in due miliardi. Riuscire a fare questo ad un anno di governo mi riempie d’orgoglio“. Il vicepremier ha anche presentato il “voucher da 40mila euro per le imprese che vorranno assumere un manager dell’innovazione“perché “bisogna dare l’opportunità alle imprese di avere un regista della digitalizzazione in azienda”. “L’Italia diventa una smart nation. Il fondo nazionale #innovazione è realtà. Massima condivisione”, commenta su Twitter il garante e co-fondatore del M5S, Beppe Grillo.

“La casa del venture capital sarà a Roma e seguirà tutte le fasi di sviluppo delle startup con un orizzonte si lungo periodo”, ha spiegato l’ad di Cdp Palermo. “Cdp metterà a disposizione delle startup maggiori risorse, un vasto network di aziende e la propria rete territoriale per tradurre l’innovazione in nuova imprenditorialità”, ha aggiunto concludendo che “l’obiettivo è contribuire alla crescita del Paese e sostenere l’occupazione”.

Confindustria Piemonte: “Singolare nostra esclusione” – Il presidente di Confindustria Piemonte, Fabio Ravanelli, ha lamentato che la confederazione non è stata invitata all’evento. “E’ davvero singolare che il ministro dello Sviluppo economico scelga Torino per presentare un nuovo strumento economico che dovrebbe aiutare anche il rilancio del manifatturiero e scelga di farlo escludendo i rappresentanti istituzionali delle principali associazioni produttive”, ha detto. “Ho letto che con questa misura il ministero dello Sviluppo si augura di raddoppiare in breve tempo gli attuali 50mila occupati in ambito startup e pmi innovative che, per coincidenza, è lo stesso numero di posti di lavoro che perderemmo nei prossimi anni solo nel nordovest nel caso venissero interrotti i lavori per la realizzazione della Torino – Lione“.

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