“Primarie Pd e vittoria di Nicola Zingaretti? Ieri noi abbiamo chiuso non la stagione di Renzi o del renzismo, ma la stagione, in cui ci misuriamo sulla base della distanza da Renzi e dal renzismo. Un partito non può assolutamente permettersi di vivere con questa discussione su Renzi. E’ una cosa surreale“. Così, ai microfoni di 24 Mattino (Radio24), il senatore Pd Matteo Richetti, sostenitore della mozione Martina, commenta la testimonianza di un radioascoltatore toscano, il quale ha rivelato che al circolo Arci della sua città tanta gente ha votato Zingaretti per dissenso contro Renzi e i renziani.
Richetti aggiunge: “Renzi, in queste settimane, sta riempiendo teatri con migliaia di persone. Non possiamo immaginare un partito che rinunciasse a lui, al suo contributo, alle sue capacità e al suo popolo, che non ha meno dignità di quelli che alle primarie Pd ieri hanno espresso il loro voto, dicendo: ‘Adesso basta’. Un partito deve far convivere queste espressioni, perché l’urgenza e l’emergenza di finire questa stagione scellerata viene prima di quella di far affermare l’uno sull’altro. Guai a perdere per strada qualcuno, tanto più chi ha guidato sia il partito, sia il governo negli ultimi anni“.
Poi puntualizza: ” Sarebbe troppo facile dire che il Pd, quando era guidato da Renzi, ha fatto numeri importanti sia alle primarie, sia alle elezioni, ma vogliamo davvero ripartire il giorno dopo esattamente con tutti gli errori del passato? L’errore non è stato avere Renzi alla guida del Pd. Gli errori sono stati discutere per un anno se Renzi doveva continuare, rimanere o uscire dal partito. E questo non ce lo possiamo permettere. Zingaretti ora ha davanti a sé una sfida, che non è sventolare una generica unità o un ‘volemose bene’, ma costruire una linea politica su cui realizzare l’unità. Noi discutiamo” – continua – “ma Renzi cosa deve fare? Francamente basta. Io penso che ieri più che un voto a una persona sia stato un voto a un messaggio chiaro, che non era ‘a casa qualcuno’, ma quello di non voler più assistere a divisioni interne al Pd, perché fanno vincere con più del 50% Lega e M5s“.
Il parlamentare dem applaude la decisione di Zingaretti di recarsi a Torino per sostenere Chiamparino sul Tav e, circa la disfatta di Maurizio Martina, sottolinea: “Credo che questa tornata delle primarie Pd abbia segnato innanzitutto una diffusa voglia di ripartire, forse con l’opzione di maggiore rottura rispetto alla passata gestione del partito e rispetto a noi, che siamo stati protagonisti di questa fase. Martina ha preso il 20%, ma quella percentuale va considerata tenendo conto di una partecipazione altissima”.