Il frontman del gruppo elettronico aveva 49 anni. Agenti e sanitari arrivati a casa sua, nell'Essex, non hanno fatto altro che constatarne il decesso. Il cordoglio della band su Instagram e Twitter. Howlett: "Sono sconvolto e arrabbiato"
“La notizia è vera, non credo a quello che sto dicendo ma il nostro fratello Keith si è tolto la vita. Sono sconvolto, arrabbiato, confuso e col cuore a pezzi”. Così su Instagram Liam Howlett ha confermato quello che era già uscito su tutti i giornali: Keith Flint, che insieme a lui e Maxim aveva fondato i Prodigy, è stato trovato morto nella sua casa a Dunmow, nell’Essex. Iconico frontman del gruppo elettronico anni ’90 autore di Breathe e Firestarter, aveva 49 anni (qui il ricordo di Dj Ralf e Claudio Coccoluto).
La polizia è stata chiamata subito dopo le 8 ora locale (le 9 in Italia), e non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. “La morte non viene considerata sospetta e verrà preparato un dossier per il medico legale”, hanno detto gli agenti, mentre al Daily Mail un portavoce della East of England Ambulance ha dichiarato: “Alle 8.08 abbiamo ricevuto la segnalazione di un uomo in stato di incoscienza”. Ma al loro arrivo a Brook Hill, North End, Flint era già morto. Sembra che la moglie, la Dj Mayumi Kai, fosse in Giappone al momento della morte.
Flint era da poco tornato nel Regno Unito dopo le date del tour in Australia, e doveva riprendere i live a maggio negli Stati Uniti. Anche su Twitter è stato postato il messaggio di cordoglio della band: “È con profondo shock e tristezza che confermiamo la morte del nostro fratello e migliore amico Keith Flint. Un vero pioniere, un innovatore e una leggenda. Ci mancherà per sempre. Vi ringraziamo per il rispetto della privacy di tutti gli interessati in questo momento”.
It is with deepest shock and sadness that we can confirm the death of our brother and best friend Keith Flint. A true pioneer, innovator and legend. He will be forever missed.
We thank you for respecting the privacy of all concerned at this time. pic.twitter.com/nQ3Ictjj7t— The Prodigy (@the_prodigy) March 4, 2019
‘Rivoluzione’ Prodigy – Con la morte di Flint se ne va una delle icone di quell’elettronica punk anni ’90 che è riuscita ad arrivare dai club al grande pubblico, passando per Mtv e diffondendo la cultura dei rave a livello mediatico. Keith conobbe Liam proprio ad un rave nel 1990. Da quel momento ebbe il via l’avventura dei Prodigy, di cui Flint era inizialmente solo un ballerino. Nel 1996 cominciò la sua carriera di cantante nel singolo Firestarter. Il video era stato bandito dalla Bbc dopo essere stato trasmesso a Top of the Pops: molti genitori si erano lamentati perché le immagini spaventavano i figli. Questo brano, insieme a Smack my bitch up e Breathe, consacrò il definitivo successo della band inglese che a oggi ha venduto 30 milioni di dischi. Personaggio carismatico da look demoniaco, con capelli a punta, piercing e tatuaggi spaventosi per quell’epoca, Flint segnò un’epoca della musica mondiale. “C’era una reale volontà di non scendere a compromessi. Avevamo davvero bisogno di un antidoto alla scena dei dj, di un po’ di brutalità“, raccontò in un’intervista. Senza riuscire più ad eguagliare il successo dell’album The fat of the land, ancora per tutti gli anni 2000 i Prodigy sono rimasti attivi nello scenario musicale, fino ad arrivare all’uscita, l’anno scorso a novembre, di No tourist. Il gruppo si stava preparando a partire, a maggio, con un tour internazionale per promuovere il disco, passando per Stati Uniti ed Europa (senza toccare l’Italia). E mentre i Prodigy chiedono di rispettare la privacy di famigliari e amici di Flint, c’è da immaginare che sospenderanno immediatamente la tournée.