Pazienti affetti da tumore e sottoposti a trattamenti d’elezione in ospedali pubblici hanno presentato risposta nettamente diversa a seconda delle condizioni socio-economiche: le persone che prima di iniziare il trattamento avevano dichiarato di trovarsi in una condizione economicamente disagiata hanno presentato minore risposta alle cure e peggioramento della qualità di vita rispetto agli altri pazienti affetti dagli stessi tipi di tumore e trattati con i medesimi protocolli.
La notizia è comparsa sulla stampa e le ragioni di una risposta così diversa alle cure – quasi che i tumori dei poveri fossero più aggressivi e resistenti di quelli dei ricchi – saranno oggetto di ulteriori specifiche indagini attraverso specifici questionari, ma già questa osservazione preliminare è interessante e fin d’ora alcune ipotesi e riflessioni possono essere fatte. Certamente chi ha maggiori possibilità economiche può accedere a controlli a pagamento più tempestivi in caso di complicanze, ha minore stress e preoccupazioni, almeno sul versante finanziario per sé e la propria famiglia, può alimentarsi in modo più sano ed adeguato – sappiamo quanto anche la dieta sia importante – e vive probabilmente in quartieri residenziali più ricchi di verde.
Anche alberi e verde infatti hanno un ruolo fondamentale per il benessere e la salute, come documenta una copiosa letteratura al riguardo: ad esempio già nel 1984 uno studio aveva evidenziato che pazienti chirurgici operati nello stesso ospedale e dalla stessa equipe avevano un decorso post operatorio migliore, necessitavano di meno farmaci e venivano dimessi in tempi più brevi se dalle loro finestre potevano godere della vista di alberi. Questa osservazione è poi stata confermata nel 1998 da una rassegna sistematica di ben 84 studi della John Hopkins University e nel 2004 uno studio ha stimato che l’esposizione alla vista di ambiente verdi comporti risparmi di 10 milioni di dollari/anno per un ospedale di 300 posti letto. Alberi e verde contribuiscono a ridurre lo stress: studiando 11238 cittadini danesi, è stato documentato che coloro che vivono a oltre 1 km da spazi verdi ha il 42% in più di stress rispetto a coloro che vivono vicini al verde e lo frequentano; 300 m sembra essere la “distanza critica” per beneficiare del verde.
Mi auguro che gli approfondimenti sulla diversa responsività alle terapie antitumorali in pazienti con diverso stato socio-economico possano chiarire anche questi aspetti, ma certo ritengo che la strage di verde e alberi, spesso sani, renderà le nostre città sempre più invivibili e certo non aiuterà il benessere di nessuno. A parte queste ipotesi, vorrei comunque ricordare che, al pari dell’ambiente di vita e di lavoro, anche le condizioni socio economiche ed il livello di istruzione rappresentano determinanti fondamentali della salute e ciò è riconosciuto nell’articolo 5 del Codice Deontologico, che impegna i medici ad adoprarsi anche su questo fronte, per superare diseguaglianze ed iniquità.
L’importanza delle condizioni socio-economiche è dimostrata anche dal fatto che negli studi epidemiologici i risultati ottenuti devono essere sempre considerati al netto dell’ “indice di deprivazione”, ovvero del monitoraggio dello stato socio economico, che può influenzare grandemente morbosità e mortalità. In una società in cui povertà, emarginazione e disuguaglianze purtroppo crescono, fortunatamente la FNOMCeO è molto attenta al problema e di recente il suo Presidente ha espresso perplessità anche per quanto attiene il regionalismo differenziato che potrebbe aggravare ulteriormente il divario fra le regioni italiane accentuando le diseguaglianze sociali e rendendo i poveri che si ammalano di cancro in certe regioni ancor più sfortunati.
Patrizia Gentilini
Medico oncologo ed ematologo
Ambiente & Veleni - 4 Marzo 2019
Se i tumori dei poveri sono più aggressivi di quelli dei ricchi
Pazienti affetti da tumore e sottoposti a trattamenti d’elezione in ospedali pubblici hanno presentato risposta nettamente diversa a seconda delle condizioni socio-economiche: le persone che prima di iniziare il trattamento avevano dichiarato di trovarsi in una condizione economicamente disagiata hanno presentato minore risposta alle cure e peggioramento della qualità di vita rispetto agli altri pazienti affetti dagli stessi tipi di tumore e trattati con i medesimi protocolli.
La notizia è comparsa sulla stampa e le ragioni di una risposta così diversa alle cure – quasi che i tumori dei poveri fossero più aggressivi e resistenti di quelli dei ricchi – saranno oggetto di ulteriori specifiche indagini attraverso specifici questionari, ma già questa osservazione preliminare è interessante e fin d’ora alcune ipotesi e riflessioni possono essere fatte. Certamente chi ha maggiori possibilità economiche può accedere a controlli a pagamento più tempestivi in caso di complicanze, ha minore stress e preoccupazioni, almeno sul versante finanziario per sé e la propria famiglia, può alimentarsi in modo più sano ed adeguato – sappiamo quanto anche la dieta sia importante – e vive probabilmente in quartieri residenziali più ricchi di verde.
Anche alberi e verde infatti hanno un ruolo fondamentale per il benessere e la salute, come documenta una copiosa letteratura al riguardo: ad esempio già nel 1984 uno studio aveva evidenziato che pazienti chirurgici operati nello stesso ospedale e dalla stessa equipe avevano un decorso post operatorio migliore, necessitavano di meno farmaci e venivano dimessi in tempi più brevi se dalle loro finestre potevano godere della vista di alberi. Questa osservazione è poi stata confermata nel 1998 da una rassegna sistematica di ben 84 studi della John Hopkins University e nel 2004 uno studio ha stimato che l’esposizione alla vista di ambiente verdi comporti risparmi di 10 milioni di dollari/anno per un ospedale di 300 posti letto. Alberi e verde contribuiscono a ridurre lo stress: studiando 11238 cittadini danesi, è stato documentato che coloro che vivono a oltre 1 km da spazi verdi ha il 42% in più di stress rispetto a coloro che vivono vicini al verde e lo frequentano; 300 m sembra essere la “distanza critica” per beneficiare del verde.
Mi auguro che gli approfondimenti sulla diversa responsività alle terapie antitumorali in pazienti con diverso stato socio-economico possano chiarire anche questi aspetti, ma certo ritengo che la strage di verde e alberi, spesso sani, renderà le nostre città sempre più invivibili e certo non aiuterà il benessere di nessuno. A parte queste ipotesi, vorrei comunque ricordare che, al pari dell’ambiente di vita e di lavoro, anche le condizioni socio economiche ed il livello di istruzione rappresentano determinanti fondamentali della salute e ciò è riconosciuto nell’articolo 5 del Codice Deontologico, che impegna i medici ad adoprarsi anche su questo fronte, per superare diseguaglianze ed iniquità.
L’importanza delle condizioni socio-economiche è dimostrata anche dal fatto che negli studi epidemiologici i risultati ottenuti devono essere sempre considerati al netto dell’ “indice di deprivazione”, ovvero del monitoraggio dello stato socio economico, che può influenzare grandemente morbosità e mortalità. In una società in cui povertà, emarginazione e disuguaglianze purtroppo crescono, fortunatamente la FNOMCeO è molto attenta al problema e di recente il suo Presidente ha espresso perplessità anche per quanto attiene il regionalismo differenziato che potrebbe aggravare ulteriormente il divario fra le regioni italiane accentuando le diseguaglianze sociali e rendendo i poveri che si ammalano di cancro in certe regioni ancor più sfortunati.
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Addio a Pizzul, voce storica delle telecronache della Nazionale. Da “tutto molto bello” a Italia 90, ha rivoluzionato il racconto in tv del calcio
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Milano e le inchieste sull’urbanistica: il primo arresto. Ai domiciliari ex dirigente: ‘Corruzione e depistaggio’. Domani in Senato l’esame della legge voluta da Sala
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Tokyo, 5 mar. (Adnkronos) - Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sta incontrando il Primo ministro giapponese, Shigeru Ishiba, nel palazzo Kantei, per quello che è l'appuntamento con la valenza più politica della Visita ufficiale che il Capo dello Stato sta effettuando nel Paese del Sol levante e che si protrarrà fino a sabato prossimo.
Roma, 5 mar. (Adnkronos) - “Addio a Bruno Pizzul. La sua voce inconfondibile ci ha accompagnato per decenni nelle notti del calcio. Da quelle ‘magiche’ della nazionale azzurra ai mondiali del ’90, a quella ‘tragica’ dell’Heysel. Professionale, coinvolgente, pacato. Ci lascia un gigante del giornalismo sportivo e della Rai. Condoglianze alla famiglia”. Così la senatrice di Italia viva Daniela Sbrollini, responsabile sport del partito.
Roma, 5 mar. (Adnkronos) - La politica trumpiana sui dazi "non ci ha indotto a modificare la nostra strategia. Allo stato attuale, stante la geografia dei dazi, l’impatto sul nostro business è zero’. Così Alessandro Bernini, Ceo di Maire, rispondendo alle domande dei giornalisti in occasione del Capital Market Day 2025, con il quale il Gruppo ha presentato i risultati del 2024 e gli obiettivi per il prossimo futuro alla business community nazionale ed internazionale riunita nell’head quarter milanese dell’azienda.
“Per quello che ci serve in Italia e in Europa - aggiunge - abbiamo una supply chain domestica, con la nostra vendor list italiana che valorizza l’economia del nostro Paese, per quanto ci è possibile”.
Roma, 5 mar. (Adnkronos) - “Si è spenta per sempre la voce di Bruno Pizzul che ha accompagnato per tanti anni le nostre domeniche di calcio. Con il suo stile inconfondibile di vero professionista del servizio pubblico. Prima Niccolò Carosio poi Nando Martellini e infine Bruno Pizzul. Icone del giornalismo sportivo della Rai e non solo". Lo afferma l'europarlamentare del Pd Sandro Ruotolo, responsabile Informazione del partito.
"Bruno Pizzul -aggiunge- è stato un tifoso della Nazionale, sì, ma mai partigiano. Raccontava il calcio con misura, con un codice di sobrietà e senza cercare di essere protagonista. Niente eccessi, nessuna sciatteria linguistica, solo competenza e passione. Un esempio di giornalismo sportivo che oggi sembra lontano. Che la terra gli sia lieve”.
Milano, 5 mar. (Adnkronos) - Assimpredil-Ance Milano e la società immobiliare Abitare In risultano indagate in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti nell'inchiesta milanese sull'urbanistica che ha portato ai domiciliari l'architetto Giovanni Oggioni, in qualità di vice presidente della commissione per il Paesaggio di Palazzo Marino.
In particolare, secondo quanto emerge nell'ordinanza del giudice per le indagini preliminari Mattia Fiorentini, alla società immobiliare viene contestato di "non aver rilevato l'evidente conflitto di interessi tra Oggioni dirigente del Sue di Milano e poi vice presidente delle commissione per il Paesaggio e la figlia (non indagata, ndr) remunerata (circa 124mila euro) quale stabile collaboratrice dell'impresa" dal 2020 a oggi.
Per Assimpredil-Ance Milano, invece, la contestazione riguarda il "non aver rilevato - si legge nel provvedimento - l'evidente conflitto di interessi di Oggioni incaricato di un contratto di consulenza pluriennale del valore di 178.000 euro" (quasi 179mila secondo la cifra indicata nel sequestro preventivo), dal novembre 2021 e ancora in essere. La procura di Milano ha chiesto il sequestro preventivo di circa 300 mila euro come profitto del reato contestato all'architetto arrestato.
Milano, 5 mar. (Adnkronos) - Giovanni Oggioni, l'architetto ed ex dirigente del Comune di Milano finito ai domiciliari per corruzione, falso e depistaggio in un'inchiesta sull'urbanistica, ha usato il suo ruolo di vice presidente della Commissione per il paesaggio di Palazzo Marino, come "cerniera occulta tra l'amministrazione e gli interessi dei privati". Lo sostiene il giudice per le indagini preliminari Mattia Fiorentini che ha respinto la richiesta del carcere avanzata dai pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici. Ne è prova, ad esempio, "l'aver brigato per pilotare le candidature e le nomine dei componenti della commissione per il paesaggio da rinnovare".
Le indagini "hanno disvelato l'esistenza di un consolidato sistema di corruttela commistione tra interessi pubblici e privati, incentrato - tra gli altri - sulla figura di Giovanni Oggioni e la Commissione Paesaggio. In pratica, grazie alla presenza di Oggioni all'interno dell'organismo (interamente composto da professionisti operanti sul territorio di Milano), importanti costruttori privati potevano ottenere informazioni, anticipazioni e un occhio di riguardo per le pratiche di interesse" scrive il giudice nell'ordinanza di custodia cautelare. "Tutto ciò era accompagnato da un disinvolto rilascio di titoli edilizi illegittimi, preceduto da mistificazioni e omissioni disseminate in maniera strumentale, nonché da un sistematico aggiramento delle norme morfologiche di settore e delle procedure previste dalla legge per garantire il vaglio da parte della Giunta regionale" si legge nel provvedimento.
Il canale del convenzionamento privato, la manipolazione terminologica, l'istituzione della Commissione Paesaggio e il conferimento a quest'ultima di poteri discrezionali- non previsti dalla normativa primaria e secondaria - hanno stravolto i termini della pianificazione urbanistica meneghina, concentrandola in capo a un ristretto gruppo di potere, assai permeabile alle pressioni delle lobbies costruttrici". Per quanto riguarda Oggioni "il sistema corruttivo è rodato, remunerativo, e da difendere a oltranza". L'architetto "ha premuto affinché, in occasione del rinnovo della Commissione Paesaggio (insediata il 7 gennaio 2025), venisse data continuità alla linea seguita dalla composizione precedente, ottenendo, nei fatti, che diversi membri (4 su 15, quasi un terzo) venissero riconfermati. Oltre a ciò, si è visto come Oggioni avesse orientato tutte le nomine, attingendo a un bacino di soggetti graditi e in modo tale da estromettere, o comunque arginare, candidature scomode".
Firenze, 4 feb. - Adnkronos) - "Speriamo di mettere l'Italia al primo posto per la ricerca farmaceutica e non solo per la produzione". Lo ha detto Elcin Barker Ergun, Ceo di Menarini, nel corso della conferenza stampa di presentazione dei dati 2024 del Gruppo Menarini a Firenze. "Nel 2025 - ha aggiunto Barker Ergun - non ci saranno grandi cambiamenti nel Gruppo Menarini ma ci aspettiamo che continui la crescita in volume e in valore. Stiamo infatti allargando le approvazioni dei farmaci in molti Paesi".
"Le aziende che non useranno l'intelligenza artificiale non saranno competitive nel futuro. Grazie all'intelligenza artificiale - ha aggiunto - possiamo aumentare l'efficienza operativa e così accelerare tutti i processi, dalla ricerca ai trial per arrivare all'approvazione di un farmaco in tempi più rapidi".