Per il solo settore dei servizi il Pmi, ritenuto affidabile nell'anticipare la congiuntura, è salito a 50,4 rispetto ai 49,7 di gennaio. Il valore 50 è considerato il confine tra miglioramento e peggioramento delle prospettive
L’indice Pmi, rilevato attraverso sondaggi tra i direttori acquisti delle aziende per monitorare l’attività economica, a febbraio è tornato a salire dopo la contrazione di gennaio. L’indice composito, che sintetizza l’andamento del settore manifatturiero e dei servizi, è salito a 49,6 dai 48,8 di gennaio. Il dato è migliore delle stime degli economisti che si attendevano un range tra il 48,6 e il 49,3. Questo indice è ritenuto affidabile nell’anticipare la congiuntura: il valore 50 è considerato il confine tra miglioramento e peggioramento delle prospettive dei settori.
Per il solo settore dei servizi il Pmi, calcolato da Markit, è salito a 50,4 rispetto ai 49,7 di gennaio. Anche in questo caso il dato è superiore alle stima di 49,5 avanzata dagli analisti. Per quanto riguarda invece l’indice composito, un dato negativo si registra sui nuovi ordini scesi per il secondo mese consecutivo: a febbraio a quota 48,8 dai 49,7 di gennaio. In questo caso si tratta del peggior dato da gennaio 2015.