A processo anche l’ex commissario straordinario dell’Ipa, l’ente di previdenza dei dipendenti capitolini, Fabio Serini, mentre il terzo imputato, socio di Lanzalone, Luciano Costantini, ha scelto il rito abbreviato e quindi la sua posizione sarà vagliata all’udienza preliminare già fissata per il 2 aprile, dove compariranno davanti al gup gli altri tra cui l’imprenditore Luca Parnasi
Con la costituzione del Campidoglio come parte civile si è aperto oggi il processo contro l’ex presidente di Acea Luca Lanzalone, accusato di corruzione e traffico di influenze nell’ambito dell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma.
A processo anche l’ex commissario straordinario dell’Ipa, l’ente di previdenza dei dipendenti capitolini, Fabio Serini, mentre il terzo imputato, socio di Lanzalone, Luciano Costantini, ha scelto il rito abbreviato e quindi la sua posizione sarà vagliata all’udienza preliminare già fissata per il 2 aprile, dove compariranno davanti al gup l’imprenditore Luca Parnasi e altre 14 persone tra cui l’ex vicepresidente del Consiglio della Regione Lazio, Adriano Palozzi, l’ex assessore regionale e attuale consigliere Michele Civita, il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Davide Bordoni e il soprintendente ai beni culturali, Francesco Prosperetti, accusati a vario titolo e a seconda delle posizioni, di associazione a delinquere, corruzione e finanziamento illecito. Le posizioni processuali di Lanzalone, Serini e Costantini erano state stralciate da quelle degli altri imputati quando lo scorso dicembre è stata accolta la richiesta della Procura del giudizio immediato.
La vicenda processuale sul nuovo stadio della Roma è iniziata con gli arresti scattati il 13 giugno dello scorso anno quando il costruttore Luca Parnasi, proprietario della società Eurnova, finì in carcere insieme con cinque suoi collaboratori e Lanzalone ai domiciliari. Dagli atti dell’inchiesta condotta dal pm Barbara Zuin, emerge come l’ex presidente di Acea fosse un punto di riferimento per l’amministrazione capitolina. Consulente del Campidoglio e consigliere della sindaca Virginia Raggi, secondo la Procura Lanzalone avrebbe ricevuto una serie di utilità e consulenze da Parnasi in cambio di informazioni sullo stato delle pratiche amministrative legate allo stadio in costruzione, progetto poi sbloccato anche se con un taglio del 50% delle cubature rispetto a quello iniziale. Proprio su questo aspetto i pm capitolini vogliono far luce.
A Lanzalone la Procura di Roma contesta un altro episodio di corruzione: avrebbe ricevuto “importanti incarichi” in favore del suo studio legale da Fabio Serini, nominato poi commissario straordinario dell’Ipa, l’istituto di previdenza e assistenza dei dipendenti capitolini, incarico poi prorogato. Nell’ambito dell’inchiesta c’è poi anche l’interessamento di Parnasi all’acquisizione di un immobile presso il Business park dello stadio dove trasferire la sede Acea. Quel che è certo, come emerso dalle intercettazioni, è che l’avvocato genovese, diventato poi capo di Acea, era per Parnasi il ‘risolvi-problemi’. Come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare, il 30 marzo dello scorso anno Lanzalone parlando dello stadio “comunica a Parnasi di aver individuato un escamotage idoneo ad accelerare i tempi della procedura. Parnasi è entusiasta e pronuncia più volte la parola ‘Wolf’: eh ma quando c’è Lanzalone; quando c’è Wolf…” ripete l’imprenditore citando il ruolo del personaggio interpretato da Harvey Keitel nel film Pulp Fiction di Quentin Tarantino.