Dopo aver sentito tanto parlare di 5G in occasione del Mobile World Congress 2019, qualcuno avrà pensato che questa tecnologia riguarderà solo gli smartphone. Non è così, anche i PC potranno beneficiarne (soprattutto i notebook), una volta che le reti saranno attive. È un’opportunità che interessa soprattutto i professionisti che lavorano in movimento, e che necessitano di poter accedere a Internet anche in assenza di reti Wi-Fi. Gli stessi che oggi acquistano portatili con connettività 4G LTE.
Dare un’occhiata a come si stanno attrezzando i produttori per portarsi avanti con lo sviluppo è un’occasione per capire cosa c’è dietro, ossia che cosa c’è dentro al notebook con connettività di rete mobile. La prima cosa che serve è un modem installato all’interno del computer. Una piccola schedina che si collega alla scheda madre, e che è predisposta per gestire il traffico dati in ingresso e in uscita dal PC. Sarà poi la SIM, installata in un apposito vano accessibile dall’esterno, ad attivare il traffico con l’operatore telefonico.
Le schedine dei modem sono spesso rimovibili perché l’utente che acquista il notebook possa decidere o meno se gli occorre – e in caso contrario risparmiare. Non sono rimovibili nel senso che chiunque possa aprire o chiudere il notebook a piacimento e mettere o togliere il componente. È un intervento che spetta ai tecnici.
Perché vi stiamo raccontando tutto questo? Perché nel 2020 dovrebbero arrivare in commercio i notebook con connessione 5G. E perché, da quello che si è visto a Barcellona, le schedine in questione sono voluminose. Sui parla di un’ampiezza di 30 millimetri, che rischia di occupare spazio che in tanti modelli ultrasottili o compatti non c’è. Prima di allarmarsi, però, è bene tenere in conto che c’è ancora un anno di sviluppo per “limare” le dimensioni.