La “Monna Vanna“, la donna con una sorprendente somiglianza con la Gioconda ritratta completamente nuda in disegno a carboncino, sembra proprio essere un’opera autentica di Leonardo Da Vinci. È quanto affermano alcuni esperti del del Louvre di Parigi, il museo che ospita la più grande collezione al mondo di opere del genio toscano tra cui appunto la Monna Lisa, che hanno analizzato attentamente il disegno.”È un’opera di grande qualità che può esser stata realizzata solo da un grande artista, motivo per cui c’è una possibilità molto forte che Leonardo abbia fatto la maggior parte del disegno”, ha detto Mathieu Deldicque, curatore del Louvre che ha coordinato gli esami condotti in questi mesi da storici e restauratori del Centro di ricerca e restauro dei musei di Francia sull’opera.
La “Monna Vanna”, come è stata ribattezzata dagli storici, è uno schizzo preparatorio a carboncino per un dipinto di una donna seminuda, ritratta nella stessa posizione della Monna Lisa, anzi, le mani e il suo corpo sono esattamente nella stessa posa, ed è ospitato al Museo Condé del castello di Chantilly. Per anni si è ritenuto che fosse opera degli allievi di Leonardo, non necessariamente però opera dello stesso maestro del Rinascimento. Il disegno è realizzato con la tecnica dello “sfumato”, che ammorbidisce le transizioni tra i colori, imitando un’area al di là di ciò su cui si focalizza l’occhio, nota come “piano fuori fuoco”: Da Vinci era il professionista più abile con questa tecnica, impiegata anche nella più celebre Monna Lisa.
Deldicque ha spiegato anche che esami microscopici hanno rivelato che l’opera è stata disegnata da in alto a sinistra in basso a destra, motivo per cui si ritiene che sia opera di un mancino. E chi è il pittore mancino rinascimentale più famoso del mondo? Leonardo Da Vinci. Anche Bruno Mottin, esperto di conservazione del Louvre, aveva già confermato che il disegno su carta risaliva sicuramente all’epoca vinciana ma non era sicuro che fosse opera sua per via del “tratteggio” presente sulla parte superiore, oltre al fatto che a suo dire il volto della donna ritratta sarebbe stato disegnato da una persona destrorsa. Ora però, Deldicque ha fatto sapere che sono state trovate nuovi indizi che sembrano confermare la mano del maestro: “Abbiamo scoperto molti nuovi elementi, tra cui colpi di carbone mancini praticamente ovunque”, ha detto.
Nonostante tutto questo però, il Louvre è molto cauto nell’attribuire con certezza l’opera a Leonardo, memore di quanto accadde con un’altra sua opera, il Salvator Mundi: un quadro attribuito a Da Vinci e venduto nel 2017 per la cifra record di 450milioni di dollari e poi rivelatosi in realtà un falso. Intanto però, l’opera è stata inserita nel catalogo della mostra dedicata ai 500 anni dalla morte di Leonardo, scomparso in Francia nel 1519.